
Una ricetta originale da condividere con gli ospiti è sicuramente il pane contadino, un'idea di mio marito che abbiamo condiviso con delle persone care (infatti la foto del pane pronto da gustare è stata scattata con il telefono..!). Si tratta di un pane ripieno, il cosiddetto "pane di casa" ovvero il pane per eccellenza dalle nostre parti, impastato con metodo tradizionale, lievitato con lievito madre ed infornato nel forno a legna. Noi lo acquistiamo in uno dei pochissimi panifici rimasti, in una cittadina non lontana dal nostro paese, ovvero a Piazza Armerina.
Questa ricetta è molto versatile infatti proprio per il fatto che il ripieno può essere fatto di ciò che si vuole, potrebbe essere utilizzata come "ricetta svuotafrigo" per utilizzare al meglio gli avanzi o la roba che dev'essere utilizzata velocemente. Basta un pizzico di fantasia, infatti si potrebbero utilizzare pomodori secchi, capperi, tuma e olive nere, oppure la caponata, dei salumi e formaggi a piacere, o addirittura del pesce!
Con gli ingredienti giusti e della giusta qualità, questo pane casereccio potrebbe essere servito anche nelle feste più importanti.. dalle nostre parti viene servito anche ai matrimoni (ad esempio il nostro, 17 anni fa), ripieno di salumi e formaggi di ottima qualità.
Adesso vi spiego come lo ha fatto mio marito.
PANE CONTADINO Ingredienti
1 pagnotta di pane di casa
500 g di passata di pomodoro fresco
1 cipolla bianca
2 mozzarelle senza lattosio
olio extravergine di oliva
sale
pepe
Preparazione
Condire il sugo con olio, sale e pepe.
Tagliare la calotta alla pagnotta di pane casereccio quindi svuotare la parte inferiore. Mettere sul fondo il sugo precedentemente condito ed aggiungere le fette di coppa piacentina tagliata a coltello con uno spessore di circa 5 mm. Coprire con uno strato di cipolla cruda tagliata finemente, successivamente aggiungere uno strato di formaggio, noi preferiamo il formaggio dolce. Infine coprire con un altro strato di sugo e riposizionare la calotta.
Avvolgere in un foglio di carta forno e successivamente chiudere con un foglio di alluminio.
Infornare a forno già caldo per 15 minuti, a 180°C.
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Ciao a tutti, bentrovati! Tra maternità e lavoro ho un po' trascurato questo piccolo spazio e vi chiedo venia.. ovviamente ho cucinato, raramente fotografato ma non ho più trovato il tempo di dedicarmi a questo spazio tutto mio, o almeno non come facevo prima.
Questi impegni però hanno fatto sì che si facesse avanti un valido aiutante: mio marito! Mi ha sempre aiutata in cucina ma la pandemia ha contribuito a far sì che trascorresse più tempo ai fornelli, per la gioia di tutta la famiglia!
Questo è un esempio delle sue coccole culinarie per noi:
L'altro giorno è arrivato il pacco del
Salumificio La Rocca, il quale fortunatamente anche durante la pandemia ha proseguito con la sua attività produttiva ed ha continuato a vendere online i suoi prodotti, che ci ha spedito da Castell'Arquato alla Sicilia, direttamente a casa nostra.
Dopo il
primo assaggio, rigorosamente con il nostro tipico pane di San Giuseppe ricoperto di semi di papavero, mio marito si è messo all'opera ed ha preparato delle
trofie spettacolari con un abbinamento che a dirla tutta non avrei mai pensato mi piacesse:
il formaggio cremoso con il salame!
Era davvero buonissima e mi spiace che la foto finale probabilmente non renda abbastanza ma ho impiegato un po' più del previsto per fare le foto (forse avevo perso la mano? Chissà.. Ahahahah).
TROFIE AL SALAME E CREMA DI FORMAGGI
Ingredienti per 5 persone:
250 g circa di Salame piacentino D.O.P. (noi abbiamo utilizzato il salame piacentino del
Salumificio La Rocca)
150 g di formaggio fresco cremoso senza lattosio (noi abbiamo utilizzato Philadelphia senza lattosio)
mezza cipolla
400 g di pasta fresca tipo trofie
150 g di parmigiano
olio extravergine di oliva
sale
Preparazione:
Tritare la cipolla e far soffriggere in un wok (o saltapasta). Aggiungere il salame tagliato precedentemente a cubetti piccoli e far insaporire a fiamma bassa, finchè questo non sarà croccante.
Nel frattempo far cuocere la pasta in abbondante acqua salate e quando sarà al dente, scolarla e saltarla in padella con il salame per 2 minuti. Tenete da parte un po' di acqua di cottura della pasta, infatti essendo questa ricca di amidi sarà utile per la mantecatura.
A fiamma spenta aggiungere i formaggi e all'occorrenza unire qualche cucchiaio di acqua di cottura. Servire e consumare subito.
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Tra gli alleati che ho in cucina, una cosa di cui non potrei fare a meno è il
forno a microonde. Voi lo usate? Io lo uso quotidianamente sia per
riscaldare, ma anche per
cuocere o anche solo per
scongelare. Il mio forno a microonde ha già 16 anni di onorata carriera e sta per andare in pensione e così mi sto guardando in giro soprattutto per
come scegliere un forno a microonde perché negli anni la tecnologia è avanzata e ci sono nuovi modelli molto più completi rispetto al mio.
Nonostante io non possa fare a meno di un forno a microonde che, diciamolo, semplifica il lavoro in cucina, ci sono persone che non lo hanno ancora mai acquistato o magari che ce l'hanno ma non lo utilizzano. E allora questo post è per loro!
Perché acquistare un forno a microonde?
Ecco 5 motivi per non fare a meno di utilizzare un forno a microonde in cucina.
Tantissime volte sono di fretta o in ritardo e mi ritrovo a cuocere velocemente un contorno. Solitamente lesso le patate intere, bucherellate e con tutta la buccia, che in 10 minuti al massimo sono pronte. Sono ottime per preparazioni dove occorre che le patate siano asciutte, ad esempio quando si utilizzano per i ripieni. Quando il tempo è ancora meno, lesso i finocchi tagliati a spicchi e sono pronti in circa 5 minuti. Alla stessa maniera cuocio anche le cipolle o addirittura la frutta, ad esempio le mele per un dessert leggero e veloce, infatti le spolverizzo di zucchero e cannella e soddisfo il languorino con poche calorie. Ma con le nuove funzioni è possibile anche cucinare piatti elaborati o grigliare i cibi. Conosco persone che ci cucinano i sughi o la pasta, io stessa l'ho fatto una volta. E ci ho anche preparato la marmellata, ma ciò per cui lo usiamo spessissimo è la preparazione di dolci veloci come la
torta in tazza.
2) Ottimo sterilizzatore
Lo utilizzo sempre quando preparo le conserve. Che si tratti di marmellate o di sughi, così come anche della caponata, prima di inserire il cibo nei vasetti di vetro puliti, sterilizzo questi ultimi nel forno a microonde. Due minuti e il gioco è fatto. L'alternativa sarebbe utilizzare il forno tradizionale, ma che senso ha scaldare il forno, con i costi che comporta, quando in due minuti hai già fatto tutto?
3) Scongelamento di cibi immediato
Non so voi ma a volte decidiamo di mangiare una cosa specifica all'ultimo minuto e quindi si presenta la necessità di scongelarla velocemente, che si tratti di carne, pane o preparazioni che avevo conservato in freezer per le emergenze. Il forno a microonde scongela tutto velocemente permettendomi di preparare rapidamente il pranzo o la cena.
4) Riscalda velocemente ogni tipo di cibo e senza sporcare niente
Chi lavora fuori casa sa che per sopravvivere bisogna organizzarsi: molto spesso preparo in anticipo il pranzo o la cena e li lascio pronti da scaldare quando arrivo. Il microonde mi permette di scaldare velocemente ogni preparazione senza sporcare niente, né teglie né casseruole né forno.
5) In estate è un perfetto alleato
Non so da voi, ma in Sicilia le estati sono torride, si toccano picchi di oltre 40° e cucinare cose elaborate è un problema quindi soprattutto nella calda stagione ricorriamo spesso al forno a microonde per velocizzare i tempi di cottura e ridurre al minimo il calore in casa.
Ho dimenticato qualcosa? Scrivetemi nei commenti così completiamo la mia lista!
E ricordate:
Ci sono degli oggetti che non bisogna inserire nel forno a microonde:
- i metalli perché riflettono le onde;
- i contenitori non adatti al microonde perché potrebbero sciogliersi.
Invece sono indicati i contenitori in ceramica, in vetro e quelli in plastica adatti alla cottura in microonde.
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Avete presente quel caffè alla nocciola e cioccolato che vendono in autogrill? Fa gola a molti, però purtroppo questo genere di preparazioni contiene lattosio pertanto chi ne è intollerante rimane deluso e con la voglia di provarlo... A me è accaduto questo. Chi non è intollerante al lattosio probabilmente non ha idea di quanto sia difficile trovare fuori casa dei prodotti adeguati e la soluzione è riprodurre le ricette, cosa che faccio spesso.
L'idea dell'abbinamento di
cioccolato e caffè mi è sempre balenata in mente, infatti ho riprodotto e preparato molte volte la
ricetta dei muffin al cioccolato e caffè di Starbucks, o la
torta a bicchieri al caffè e cioccolato però non avevo pensato a quanto la nocciola potesse essere importante per donare quel gusto corposo e quel profumo così soddisfacente!
La
ricetta per il caffè al cioccolato e nocciola è veramente molto semplice, bastano pochi ingredienti ed è
pronto in meno di un minuto, il segreto per un ottimo risultato sta nell'utilizzo di prodotti di qualità.
CAFFÈ AL CIOCCOLATO E NOCCIOLA PRONTO IN UN MINUTO
Ingredienti
20 ml di latte vegetale (io utilizzo latte di riso e soia)
1 cucchiaino di caffè solubile
zucchero a piacere
Preparazione
In un vasetto di vetro versare il latte vegetale e scaldarlo per 15 secondi al microonde. Aggiungere il caffè solubile e la crema al cioccolato e nocciole. Mescolare bene finché questa non sarà completamente sciolta e ben amalgamata al composto.
Zuccherare a piacere, a me piace già così.
Non so se sia uguale a quello che vendono nei bar però è sicuramente quello che avrei voluto io se avessi potuto comprarlo in versione senza lattosio.
Mi farebbe piacere se lo provaste e mi faceste sapere cosa ne pensate. Grazieeee ciao alla prossima!
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Ogni volta fare un regalo a mio padre è un problema perchè mi piacerebbe fargli dei regali originali e allo stesso tempo per lui utili ma è difficile esattamente come i suoi gusti, così dopo anni in cui ho comprato i soliti regali scontati quest'a volta ho voluto stupirlo con qualcosa che sicuramente gli avrebbe fatto piacere e che di certo non si aspettava: i suoi dolcetti preferiti, quelli che amorevolmente preparava mia nonna, sua madre.
Difficile esprimere a parole il suo stupore perchè tutto si sarebbe aspettato tranne che di ricevere, nel giorno della festa del papà, i dolci che sua madre preparava per le occasioni speciali e che lui non mangiava probabilmente da anni. Si tratta di dolci semplici di quelli che, come ogni ricetta antica, bastano pochissimi ingredienti per prepararli, però come li faceva mia nonna non mi sono mai riusciti... ma lei era brava a fare tutto, di che stiamo parlando? :)
ZEPPOLE DI NONNA FINA
Ingredienti
1 tazza di farina 00
1 tazza di latte
zucchero q.b.
miele biologico (io ho usato Mielbio di acacia Rigoni di Asiago) q.b.
cannella q.b.
olio di semi di arachide per friggere
Preparazione
Le zeppole si preparano direttamente in un tegame, a fuoco basso. Mescolare bene la farina ed il latte finché non si otterrà un impasto denso e senza grumi.
La nonna metteva solo questi due ingredienti nell'impasto ma a piacere si possono aggiungere poco zucchero e un pizzico di cannella.
Cuocere a fiamma bassa sempre mescolando con una paletta di legno, fino a quando l'impasto non si staccherà dai bordi. Dev'essere appiccicoso ma consistente.
Trasferire il tutto su una spianatoia infarinata, quindi con l'ausilio di un cucchiaio, prelevare pezzetti di impasto da cui ricavare dei bastoncini cilindrici, quindi unire le due estremità per dare una forma "a goccia" oppure verso il centro, come da foto.
Friggere in padella con abbondante olio di arachide.
Nel frattempo scaldare a bagnomaria tre cucchiai di miele con un cucchiaio di acqua ed un pizzico di cannella. Immergere le zeppole fritte nello sciroppo appena preparato avendo cura di rigirarle delicatamente in modo da distribuire uniformemente il miele. Spolverare di zucchero semolato.
Le zeppole possono essere consumate subito però risulteranno più croccanti, noi invece le preferiamo più soffici, quindi consiglio di prepararle il giorno prima così da avere il giusto tempo per far assorbire meglio lo sciroppo al miele.
Conoscevi già questa ricetta? Le hai mai mangiate?
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Tra i
dolci di Natale siciliani i
buccellati ripieni di mandorle o di fichi secchi, sono i
dolci tradizionali natalizi più conosciuti e ricercati, si trovano in tutte le pasticcerie e in tutti i forni e vengono preparati in ogni casa, con le ricette tramandate di madre in figlia di generazione in generazione.

Si tratta di
dolci di pasta frolla allo strutto ripieni di un
impasto speziato ipercalorico ma stra-buono, a base di mandorle, fichi secchi, miele e/o marmellata d'arance, caffè ristretto e cioccolato. Ogni famiglia ha la sua
ricetta, che comunque varia per il ripieno di luogo in luogo, e pertanto a Natale, in Sicilia, oltre agli auguri ci si scambiano pure i
buccellati!
Come per la ricetta, i buccellati possono differire anche per la forma e per il nome, infatti in base alla zona, si possono trovare in dialetto con il nome di "picciddàt" o "cucciddàt" ma in italiano si chiamano "buccellati" in tutta la Sicilia.
Le forme dei buccellati possono essere anche molto diverse in base alla zona, infatti c'è chi prepara un buccellato grande a forma di ciambella, ripieno e decorato, poi c'è chi ne fa tanti piccoli, sempre circolari, chi li fa a forma circolare simile ad una ghirlanda, poi c'è chi fa dei tozzetti, chi fa dei bastoncini, chi delle "S". Poi c'è chi li fa semplici e li cosparge di zucchero a velo, o chi li decora con gli zuccherini colorati e chi prima di decorarli con gli zuccherini colorati, li glassa.
Nella mia zona, a Valguarnera Caropepe, si fanno generalmente a forma di bastoncini e si decorano con gli zuccherini colorati.

La preparazione dei buccellati richiede tante mani, non tanto per la difficoltà, perché pur essendo laboriosi sono comunque semplici da preparare, ma quanto per le quantità industriali che se ne preparano. Così si fanno delle vere e riunioni di famiglia dove le nonne si riuniscono con le figlie o le nuore e i nipoti, e si preparano questi meravigliosi dolcetti.
BUCCELLATI SICILIANI
Ingredienti per la pasta
3 uova
1 kg di farina 00
250 g di strutto
15 g di ammoniaca
2 buste di vanillina
Cannella q.b.
Ingredienti per il ripieno
1 kg e 250 g di mandorle già pelate e tritate
2 kg di fichi secchi macinati
3 barattoli di marmellata di arance da 400 g
200-250 ml di caffè ristretto amaro
300 g di miele di fiori d'arancio
cannella (assaggiate l'impasto per regolarvi con la dose)
aroma vaniglia (assaggiate l'impasto per regolarvi con la dose)
Ingredienti per la decorazione
2-3 uova
zuccherini colorati
Preparazione
Preparazione del ripieno
Consiglio di preparare il ripieno almeno 24 ore prima, per permettergli di insaporirsi bene.
In una ciotola capiente riunire tutti gli ingredienti secchi, unire quelli umidi ed amalgamare bene. Regolare il sapore con la cannella e la vaniglia a piacere a seconda del vostro gusto. Sigillare con un foglio di pellicola (o con il coperchio, se la ciotola ne è fornita) e conservare in frigo fino all'indomani, possibilmente mescolando ogni tanto.
Preparazione della pasta frolla
Per comodità anche l'impasto può essere preparato il giorno prima.
In una ciotola capiente riunire la farina setacciata con l'ammoniaca e la vanillina, lo zucchero e la cannella. Fare una fontana al centro della quale aggiungere le uova e lo strutto. Impastare bene fino ad ottenere un panetto liscio.
Avvolgere il panetto ricavato in un foglio di pellicola per alimenti e conservare in frigo per almeno un paio d'ore.
Per stendere la pasta consiglio di utilizzare una macchina per la pasta così da poter lavorare con diversi spessori, da quello più spesso per rendere l'impasto più liscio al più sottile per ottenere la sfoglia su cui poggiare il ripieno.
Una volta ottenuta la sfoglia pronta per il ripieno, prelevare dei cucchiaini di ripieno e posizionarli sulla sfoglia, quindi ripiegare quest'ultima e formare le forme che più si gradiscono, quindi spennellare con uovo sbattuto e cospargere di zuccherini colorati.
Posizionare su delle placche da forno ricoperte di carta forno ed infornare a circa 180°C finchè i dolci non saranno colorati.
I buccellati si mantengono anche per dei mesi se ben chiusi in una latta ma pensate che molte mamme conservano i buccellati in freezer per i figli che abitano lontani e che li assaggeranno durante le loro ferie in Sicilia.
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Oggi essere
celiaco non è più un dramma e l’
intolleranza al glutine si vive più serenamente rispetto a qualche anno fa. Il merito si deve ad Aziende che per anni hanno impiegato risorse nella
ricerca e nello
sviluppo come
Giuliani, che ha unito la sua
esperienza scientifica centenaria in campo gastrointestinale con quella
alimentare di
Giusto per dar vita alla
linea Giusto® Senza Glutine.
È bellissimo vedere come siano aumentati negli anni i prodotti senza glutine in vendita ovunque e soprattutto l’evoluzione che hanno avuto in fatto di qualità. Oggi infatti è possibile trovare una moltitudine di prodotti senza glutine, dolci e salati, sia nei negozi specializzati che al supermercato.
Ma tu sai cos’è la celiachia?
Si tratta di una malattia autoimmune gastrointestinale provocata dall’intolleranza permanente al glutine, una sostanza che si trova in alcuni cereali come il frumento, il farro, il kamut, la segale, l’orzo e l’avena. Oggi la celiachia è considerata dal Ministero della Salute la “più frequente intolleranza alimentare a livello mondiale”, di celiachia si parla in TV, ogni medico sa di cosa si sta parlando, il farmacista sa consigliarti, il web e le riviste sono pieni di articoli e soprattutto ricette, e al ristorante generalmente sanno cosa prepararti ma non è sempre stato così.
Conosco purtroppo la celiachia da oltre trent’anni e sono testimone di quanta evoluzione abbia avuto la gamma di prodotti senza glutine a disposizione dei celiaci. Per farvi capire, 33 anni fa esisteva in farmacia soltanto una marca di prodotti senza glutine, dalla consistenza pessima, un solo tipo di brioche, secco e duro come un mattoncino. Nessun pane, solo fette biscottate durissime dopo le quali sono arrivati dei panini che sembravano sassi e successivamente il pane carré. Ah, come merendine esistevano delle barrette di wafer ricoperte di cioccolato, dei piccoli frollini con il cioccolato sotto e dei wafer al limone. Fine. Le farine non davano mai il risultato sperato, soprattutto quello degli impasti lievitati, questo perchè il glutine è quello che conferisce elasticità e consistenza al prodotto finale ed inoltre favorisce la lievitazione degli impasti, quindi il risultato non era mai quello sperato proprio per l’assenza del glutine. I dolci invece riuscivano decentemente anche se non erano mai al livello di quelli contenenti glutine, si sbriciolavano e il sapore era… diverso.
Il periodo della scuola era il peggiore per le mamme dei bambini celiaci perché non c’erano merendine paragonabili a quelle in commercio né soffici panini da imbottire di salumi per lo spuntino della ricreazione e i bambini celiaci soffrivano nel vedere i compagni con in mano delle succulente merendine che nulla avevano a che fare con i mattoncini secchi con la granella di zucchero sopra che si sbriciolavano al primo morso, che la mamma metteva nello zainetto ogni mattina. All’epoca nemmeno tutti i medici erano ben informati in merito alla celiachia, si conosceva poco, e si provava anche pudore a dire in giro di essere celiaci perché tra la gente ignorante c’era anche chi pensava che fosse contagiosa… Questo almeno dalle mie parti.
Non potete capire la soddisfazione che provo oggi quando ovunque trovo i prodotti senza glutine, sia in farmacia che in Parafarmacia ma anche e soprattutto al supermercato. Li assaggio sempre con curiosità perché davvero, le ricerche e le ricette hanno avuto una così grande evoluzione che, per la maggior parte dei prodotti, se non ci fosse la confezione ad attestarlo attraverso il
Bollino Ministeriale, apposto su tutte le confezioni il quale assicura che il
prodotto è idoneo al celiaco, non si direbbe che si tratta di
prodotti senza glutine. Il pane è soffice, bello spugnoso di quello che si può pucciare nel sugo senza il rischio che ti si sciolga in mano, ci sono merendine di ogni tipo, con la crema, alla marmellata, soffici o frollose, ci sono addirittura i croissant e non c’è più solo il tristissimo pane carré ma ci sono pani di ogni genere e formato.
Giuliani con la linea Giusto® Senza Glutine investe continuamente nella ricerca e sviluppo al punto da lanciare nuovi prodotti sul mercato ogni 3 mesi, fino a 15 nuovi prodotti senza glutine l’anno! Il suo assortimento è vario ed ampio e la sua offerta è di circa 100 prodotti diversi compresi tra pane, pasta, dolci e merende. Il pane casareccio è uno dei prodotti che apprezzo, infatti è preparato con 16 ore di lievitazione naturale e credetemi se vi dico che è spettacolare perchè l’ho pucciato nel succo del condimento per le bruschette e non si è sbriciolato, è rimasto esattamente come il nostro pane quando lo inzuppiamo. Queste cose per chi non conosce la celiachia e soprattutto per chi non ha conosciuto la qualità dei prodotti di qualche tempo fa, possono sembrare cose scontate, ma lasciatevelo dire da chi in trent’anni ha testato quasi ogni prodotto lanciato sul mercato ed ha seguito anche qualche corso di cucina senza glutine, questi risultati sono vere e proprie conquiste!
E poi è fantastico trovare già pronti così tanti prodotti, oltre a quelli indispensabili come farine, pane e pasta, anche quelli che sono indispensabili al buonumore come tantissimi dolci tra cui quelli sfogliati come i ventaglietti, i biscotti per tutti i gusti, le crostatine che rimangono intere anche dopo il primo morso, i pandori e i panettoni, i croissant ma anche prodotti come i preparati che, per chi lavora, è una notevole semplificazione di vita. La linea Giusto® Senza Glutine comprende addirittura la besciamella pronta! Il celiaco oggi vive più serenamente la sua condizione alimentare e questo è eccezionale perché pensate che purtroppo i celiaci non possono assolutamente trasgredire alla loro dieta: i celiaci che ingeriscono alimenti contenenti glutine subiscono una deformazione dell’intestino tenue, hanno diarrea e malassorbimento, ai bambini si ferma la crescita, e i rischi a lungo termine per chi non rispetta la dieta sono l’anemia, l´osteoporosi, alcune forme di tumore e anche disturbi al sistema nervoso.
Mi piace lodare Aziende competenti che continuano ad investire in questo settore e che più volte l’anno sono in grado di offrire nuovi prodotti senza glutine al vasto assortimento già presente che si distinguono qualità e convenienza infatti una cosa che non ho ancora detto a proposito di celiachia e di prodotti senza glutine, è che purtroppo fino ad oggi i prezzi dei prodotti sono stati anche spopositati rispetto alla qualità ed alla quantità. Oggi non è più così e trovo che i prezzi della linea Giusto® Senza Glutine siano ragionevoli e dato che si possono trovare anche nei supermercati, è facile reperirli anche per chi vuole invitare a cena un celiaco perchè diciamolo, non è bello per un celiaco andare a mangiare da qualcuno e portarsi dietro pane, pasta e dolci!
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Da quando sono diventata mamma per la seconda volta, il tempo è sempre troppo poco e non vi nascondo che spesso, tra le cure alla bambina, le faccende di casa e il lavoro, mi ritrovo a mezzogiorno senza aver potuto fare colazione. In mio aiuto fortunatamente giungono le spremute pure
Natura Buona che sono diventate mie alleate e riesco a consumarle mentre lavoro al pc o durante le mie faccende quotidiane. Metto la bottiglietta in tasca o in borsa quando sono fuori casa, e riesco ogni giorno a fare il pieno delle energie necessarie ad affrontare la giornata impegnativa tipica di una neomamma che lavora.
Non avete idea del benessere che si può ricavare dal consumo quotidiano di queste bevande fatte di spremute ed estratti 100% naturali di super frutti non da concentrato, e quest'ultima specificazione è quella che fa la differenza sulla qualità e sui benefici che può apportare il loro consumo.
Quando il tempo è poco e non è possibile dedicarsi tutti i giorni alla preparazione di sane spremute per me il top sono le spremute ricavate da super frutti e non da concentrati e dolcificati naturalmente. Le spremute Natura Buona sono 100% naturali e contengono solo gli zuccheri della frutta, senza coloranti né conservanti.
Chi mi conosce sa che sono appassionata di piante, di cure con le erbe e rimedi naturali e mi piace studiare le caratteristiche benefiche delle piante. Sarà forse per questo motivo che mi piacciono molto gli estratti naturali di Aloe Vera in pura spremuta di uva e quello di Zenzero in pura spremuta di mela e limone. Quest'ultimo è buonissimo!
Se siete curiosi vi espongo brevemente le caratteristiche dell'Aloe Vera e sello Zenzero.
L'Aloe Vera ha delle proprietà meravigliose sia se utilizzato all'esterno che all'interno del nostro organismo, infatti il gel di Aloe Vera direttamente ricavato dalla pianta è un ottimo cicatrizzante e se applicato sulle piccole ustioni è in grado di rinfrescarle e cicatrizzarle e molto spesso non rimane nemmeno il segno sulla pelle.
Se ingerito depura l'organismo, protegge l'apparato digerente e dona elasticità ai tessuti pertanto la pelle ed i capelli ne traggono un grande beneficio. Il gel di Aloe Vera è amarissimo, non riuscirei ad ingerirlo se non attraverso gli estratti di Natura Buona che lo addolciscono con un delizioso succo d'uva. Il gel di Aloe è racchiuso in 125 ml ed è pronto all'uso.
Lo Zenzero è una radice che fa bene all'apparato respiratorio e digestivo e fa bene anche al cuore per il colesterolo perché regola i grassi nel sangue ed è un alleato per i diabetici perché controlla i livelli di glicemia nel sangue.Viene utilizzato con successo per combattere i sintomi influenzali quali tosse, mal di gola e raffreddore. Lo Zenzero però ha un forte sapore pungente e non piace a tutti, non credo che la gente possa consumarlo al naturale tutti i giorni. L'estratto di Zenzero con spremuta di limone e mela è una valida alternativa per assumere la giusta quantità quotidiana di Zenzero tale da poter beneficiare delle strabilianti proprietà di questa radice.
Tutte le spremute e gli estratti di Natura Buona non hanno aggiunte e sono confezionati in praticissime bottigliette da 125 ml richiudibili e sono adatti all'utilizzo "one a day" senza sforzi, senza fatiche, senza andare alla ricerca del prodotto freschissimo e biologico da cui ricavare l'estratto e senza sprecare tantissimo tempo per pulire l'estrattore di succo. Tutti i giorni un estratto naturale 100% senza conservanti nè coloranti pronto all'uso da bere sul tram, in attesa della metro, a scuola o al lavoro.
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Se siete alla ricerca di una
ricetta facile per degli
stuzzichini sfiziosi da
realizzare con
pochi ingredienti, poca fatica e soprattutto impiegando poco tempo, siete nel posto giusto perché gli
scones salati al formaggio e finocchietto selvatico sono ideali per i vostri
antipasti, per i vostri
apericena ma anche solo per i vostri
spuntini. Gli
scones si possono farcire a piacere ma data la loro consistenza compatta e un po’ asciutta consiglio di inserire degli alimenti umidi come pomodoro, lattuga, burro aromatizzato o formaggi cremosi. Per me un connubio assolutamente perfetto è rappresentato da pomodorini, erba cipollina,
paté di tonno, sale e pepe nero.
Si tratta di focaccine salate e aromatizzate, dal sapore sorprendente ed appagante. Pensate che ero ingenuamente entusiasta di servirli a tavola prima di cena ma sono finiti quasi tutti circa un’ora dopo averli sfornati! Ho praticamente avuto solo il tempo di farcirli e di scattare le foto!
Non avevo mai preparato gli
scones prima d’ora perciò mi sono documentata molto sia confrontando diverse ricette che leggendo i vari consigli degli esperti. In particolare secondo
Jamie Oliver:
- Non bisogna lavorare troppo l’impasto ma amalgamare il tutto molto velocemente per non far legare il glutine, in questo modo gli scones risulteranno più friabili;
- Occorre setacciare la farina con il lievito così da permettere una lievitazione più uniforme;
- Utilizzare il burro freddo tagliato a cubetti permette di non scaldare troppo l’impasto;
- Per aiutare gli scones a gonfiarsi in maniera uniforme, basta tagliarli e posizionarli sulla teglia capovolti.
Mi sono attenuta scrupolosamente ai consigli di Jamie Oliver ed ho lavorato di fantasia per ottenere degli scones salati e aromatizzati perfetti per i nostri spuntini o per i buffet di compleanno.
Questa è la mia ricetta per degli scones salati perfetti e gustosi, ovviamente senza lattosio.
SCONES SALATI AL PARMIGIANO E FINOCCHIETTO SELVATICO
Ingredienti
260 g di farina 00
8 g di lievito per torte salate
30 g di parmigiano reggiano + q.b. per decorare
un cucchiaino di sale (5 g)
50 g di burro freddo
130 g di latte delattosato
una manciata di finocchietto selvatico
un uovo per spennellare
Preparazione
In una ciotola capiente setacciare la farina con il lievito. Aggiungere gli altri ingredienti secchi, quindi parmigiano, finocchietto selvatico e sale.
Creare una fontana al centro della quale porre il burro freddo tagliato a cubetti ed il latte a poco a poco. Lavorare velocemente sfregando il burro con la farina.
Formare una palla e con l’aiuto di un mattarello ricavare ricevere un disco di pasta alto circa 1 cm da cui saranno ricavati dei dischi. Porre i dischetti ritagliati su una placca da forno avendo cura di appoggiarli capovolti rispetto a quando sono stati ritagliati.
Spennellare con l’uovo sbattuto e spolverare di parmigiano grattugiato.
Cuocere a 200°C per circa 15 minuti o comunque finché non saranno dorati.
Una volta sfornati porli a raffreddare su una griglia e farcire a piacere.
Secondo me sono più buoni se consumati entro le 24 ore ma credetemi, è difficile avere gli scones a portata di mano e farli durare di più perché sono uno tira l’altro!
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Come molti di voi già sapranno, soprattutto chi mi segue sui social, sono da poco diventata
mamma di una splendida bambina, la mia secondogenita dopo il fratellone di 12 anni. Dopo tutti questi anni abbiamo ricominciato con le pappette, i pannolini, passeggini, seggiolini, ecc. e casa nostra si è riempita di tutto l'occorrente che serve al benessere della nuova arrivata. Purtroppo si è riempita anche la
macchina, infatti per 3 persone la nostra utilitaria era comoda, ma con l'arrivo della piccolina il portabagagli è dedicato solamente alle sue cosine e anche l'abitacolo non è più tanto spazioso per via del seggiolino che lascia poco spazio sul sedile posteriore. Per questo motivo ci stiamo guardando intorno per
acquistare una nuova auto che sia adatta alle nostre nuove esigenze e la ricerca non è poi così semplice perché la sagomatura di alcuni sedili auto è incompatibile con il seggiolino. Ovviamente non abbiamo molto tempo da trascorrere nelle varie concessionarie auto alla ricerca della macchina perfetta per noi e quindi approfittiamo della grande comodità che ci offre internet per esplorare con calma le caratteristiche delle varie automobili che possono interessarci, nuove o usate che siano, così da avere le idee chiare al momento dell'acquisto. Tra i vari siti di vendita di automobili prediligo quelli che offrono anche spunti di riflessione e consapevolezza, ad esempio cars.com ha anche un blog interessante che mi ha ispirata per il post di oggi, che parte dall'articolo "
Three Car Seat Cars" che parla di quali auto possono ospitare addirittura 3 seggiolini sul sedile posteriore!
E adesso preparatevi una tisana calda e leggete i miei 5 consigli per la sicurezza dei neonati in macchina.
5 consigli per la sicurezza dei neonati in macchina
- Assicurati che il neonato viaggi con il viso rivolto verso il sedile posteriore ovvero nel senso contrario a quello di marcia. I seggiolini omologati del gruppo 0 e 0+ sono quelli adatti a questo scopo e possono essere utilizzati dai neonati che pesano fino ai 10-13 kg.
- Posiziona il seggiolino sempre sul sedile posteriore. In caso di incidente il sedile posteriore è generalmente il posto più sicuro. Se la tua automobile è dotata di un airbag per il passeggero, è importante che i bambini di età inferiore a 12 anni ne stiano lontani per evitare l'impatto.
- Controlla che il seggiolino del bebè sia tenuto saldamente in posizione della cintura di sicurezza. Posiziona la cintura correttamente, leggi attentamente le istruzioni del seggiolino. La cintura di sicurezza deve rimanere ben tesa quando si fissa il seggiolino di sicurezza.
- Cambia il seggiolino man mano che il bimbo cresce. I seggiolini omologati appartengono ai gruppi 0 (per bimbi che pesano fino a 10 kg, ovvero fino a circa 9 mesi), 1 (dai 9 ai 18 kg di peso, ovvero dai 9 mesi ai 4 anni circa di età), 2 (dai 15 ai 25 kg di peso, ovvero 3-6 anni), 3 (dai 22 ai 36 kg, ovvero dai 5 ai 12 anni circa). Utilizzare un rialzo è importante per il posizionamento della cintura perché consente di adattare meglio le cinture degli adulti in dotazione alla macchina.
- Accertati che la cintura sia ben avvolta attorno al tuo bambino. Su alcuni modelli le cinture si arricciano di continuo.
Ricorda: Fai attenzione a quando acquisti il seggiolino per il tuo bambino perché in base alla sagomatura dei diversi sedili auto alcuni seggiolini non si adattano bene e non possono essere fissati correttamente su alcune macchine.
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Un tempo alcuni termini erano riservati agli addetti ai lavori ma oggi se dico “Personal Branding” quasi tutti sanno a cosa mi riferisco. Sia i blogger amatoriali che i professionisti hanno tutti un “brand” ovvero un marchio, è una cosa automatica ed imprescindibile. Quel “nome” e quel simbolo che identificano cosa facciamo e che ci fanno riconoscere e ricordare dagli altri, sia online che offline, se usati bene possono dare un grosso valore aggiunto al nostro successo. L’autopromozione è qualcosa che prima o poi ogni blogger/influencer/libero professionista si trova a valutare come fattore fondamentale per la propria crescita professionale e/o per la propria popolarità. Il personal branding, ovvero il processo attraverso cui “vendiamo” noi stessi, si cura sia online che offline e le scelte da fare sono individuali e mirate al proprio target, quindi un blogger che scrive di fitness si rivolgerà a persone diverse da quelle a cui si rivolge un blogger che parla di informatica. Una cosa però è certa: tutti devono partire dalla diffusione del proprio marchio, sia su carta che online.

Su carta è possibile diffondere il proprio brand attraverso carta intestata, biglietti da visita, buste personalizzate, ma anche altri gadget personalizzabili sono importanti per farci ricordare, infatti possiamo regalarli a clienti o potenziali clienti a cui vogliamo rivolgere particolare attenzione. Alcuni esempi di gadget personalizzabili sono i calendari, le penne, le shopper bag, ma quelle che io amo particolarmente erano le agende, almeno finché non ho scoperto che ci sono addirittura i block notes personalizzabili! Sì perchè secondo me il gadget ideale è quello che il cliente non getterà via nè conserverà in ripostiglio tra la cancelleria. Per me il gadget ideale è quello che il cliente troverà utile al punto da tenerlo in bella vista, pronto all’uso. Per questo l’idea dell’agenda mi è sempre piaciuta molto anche se non tutti ne fanno uso e soprattutto, dopo i 365 giorni comunque verrebbe messa via. I block notes invece vengono utilizzati proprio da tutti e vengono tenuti sempre a portata di mano possibilmente accanto al telefono, pronti per accogliere al volo i nostri appunti.
Ho scoperto che i
block notes personalizzabili si chiamano
Docta Block e li realizza
Doctaprint, un’azienda che ha un’esperienza di oltre 40 anni nel settore stampa e realizza tutti i tipi di gadget necessari per la promozione della propria attività. I
Docta Block sono
completamente personalizzabili con il nostro logo, la nostra immagine o ciò che più ci rappresenta e possono essere composti in diversi modi: ad esempio la copertina può essere soft touch o semplicemente opaca. Le pagine sono ben 90 e con 90 di grammatura e possono essere in carta riciclata 100% o uso mano e possiamo scegliere se le vogliamo a righe, a quadretti o neutre. I
Docta Block hanno anche la
penna in allegato quindi è un’ulteriore attenzione verso il cliente, infatti non so se a voi capita come a me che quando c’è da scrivere una cosa al volo non trovo mai la penna!
Io prendo sempre appunti, sia per organizzare il mio lavoro che per la gestione della casa e della famiglia. Ho liste di ogni cosa, ad esempio la lista delle telefonate da fare in giornata, quella dei lavori urgenti da svolgere, la lista della spesa e appunti vari come le cose da domandare al pediatra o gli argomenti dei miei prossimi post.
In questi mesi ho concentrato quasi tutto il mio tempo alla cura della mia bambina appena nata ma adesso è tempo di pensare ai buoni propositi per il mio lavoro. Per questo motivo alle mie tante liste si è aggiunta quella dei buoni propositi per il 2018 che per me inizia adesso. Chissà se riuscirò a portare a termine i miei buoni propositi?
Intanto riprenderò dal mio Personal Branding ed aggiornerò il mio Media Kit, e poi piano piano mi dedicherò a giorni alterni al blog ed alla mia professione tra una nuotatina e l'altra in piscina con la mia cucciola!
Ciao alla prossima!
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Il pan d'arancio è un dolce siciliano molto veloce e particolare, in alcune zone chiamato anche "Torta dei Benedettini", che si prepara con l'arancia intera nell'impasto e nel bicchiere del frullatore. Esistono diverse versioni di questo dolce della pasticceria siciliana ma con ognuna di esse si ottiene un dolce morbido pur essendo compatto e soprattutto molto profumato. La forma tipica è quella di un plum cake e le varie versioni differiscono per la presenza o meno delle mandorle nell'impasto, della scorza candita di arancia, della pasta d'arancia al posto della frutta fresca, dell'olio al posto del burro, infine può essere ricoperto di glassa di succo di arancia, semplice zucchero a velo o glassa di zucchero.
Secondo me il pan d'arancio ha già tutto ciò che deve avere un dolce con la versione senza mandorle e per questo motivo lo preferisco semplice.
La ricetta che seguo io e che che piace a tutti in famiglia è frutto di diverse prove e modifiche e per noi il giusto equilibrio si ottiene con le dosi seguenti.
PAN D'ARANCIO
Ingredienti
1 arancia biologica
3 uova
300 g di farina 00
190 g di zucchero
110 ml di olio
70 ml di acqua
16 g di lievito per dolci (1 bustina)
per la glassa:
zucchero a velo q.b. (circa una tazzina)
acqua
Preparazione
Nel bicchiere del frullatore versare l'arancia con la buccia ben lavata e tagliata a pezzi. Frullare ed aggiungere le uova, l'acqua e l'olio, far montare bene ed unire lo zucchero. Continuare a frullare finché il composto non abbia una consistenza spumosa ed omogenea quindi unire la farina setacciata con il lievito.
Nel frattempo oliare leggermente lo stampo in silicone e preriscaldare il forno a 180°C circa.
Versare il composto nello stampo ed infornare a 170°C per circa 30 minuti o comunque finché non sarà colorato e risulterà asciutto con la prova stecchino.
Una volta sfornato il dolce occorrerà farlo raffreddare bene prima di sformarlo.
Preparare la glassa di zucchero versando poche gocce d'acqua su una tazza di zucchero a velo. Mescolare benissimo e se necessario aggiungere qualche goccia d'acqua fino ad ottenere un composto liscio ma denso.
Se la torta che si prepara nel frullatore ed ha gli agrumi interi nell'impasto vi ha incuriositi, date un'occhiata alla torta di zucca con mandarini interi nell'impasto ha anche una salsa al cacao facilissima. La adoro!
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Tra tutte le feste dell'anno quella di
Carnevale, assieme a Natale, è tra le più amate da grandi e piccini
ma non tutti ne conoscono la storia e le origini. Sapevate ad esempio
che i caotici festeggiamenti di Carnevale si celebrano solo nei paesi
di tradizione cattolica? Il Carnevale rappresenta quel periodo di
festa e rinnovamento che precede la Quaresima, in cui si abbandonano
i pensieri e gli atteggiamenti giocosi per dedicarsi alla riflessione
ed alla penitenza. Per questo la parola “Carnevale” deriva dal
latino “carnem levare” ovvero “eliminare la carne”, riferito
al banchetto del Martedì Grasso, ultimo giorno di festeggiamenti e
che precede il Mercoledì delle Ceneri, in cui ha inizio la
Quaresima, ed ha inizio dopo l'Epifania.
Trattandosi di una ricorrenza che in
qualche modo è legata alla Pasqua, Carnevale è una festa mobile che
non ricade ogni anno negli stessi giorni anche se il periodo di
riferimento è quello tra febbraio e marzo. A livello religioso
durante il periodo di Carnevale vengono celebrate le Quarantore,
ovvero l'adorazione per 40 ore del Santissimo Sacramento, a turno in
tutte le parrocchie e questo è chiamato “Carnevale sacro”.
Come dicevo il Carnevale si festeggia
in tutt'Italia e coinvolge sia grandi che piccini, scolari o
semplicemente amici che anche per dei mesi si impegnano nella
preparazione delle maschere da indossare durante le sfilate. E ci
sono sfilate di Carnevale famose in tutt'Italia e nel mondo, come il
famoso Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Venezia che ha origini
medioevali, il Carnevale di Acireale, quello di Putignano o anche
quello di Ivrea. Alcuni abiti costano anche migliaia di euro. Il
significato della maschera sarebbe quello di perdere temporaneamente
la propria identità, cosa che autorizzava anche ad essere
irriverenti, a trasgredire le regole o ad insultare gli altri.
In Sicilia fino a qualche anno fa era
usanza organizzare delle serate di ballo in casa propria, in una
camera spaziosa, nel garage o nella casa in campagna dove venivano
invitati gli amici che a loro volta portavano anche altri amici e si
ballava fino all'alba dai balli moderni a quelli di gruppo ma
soprattutto il liscio. Erano delle ottime occasioni per conoscere
gente ma anche per imparare a ballare. Durante i
festini di Carnevale
ho imparato a ballare il liscio, mazzurca, fox trot, valzer, tango...
devo ammettere che l'unico ballo che non sono mai riuscita ad
imparare è l'alligalli. Durante queste serate, intorno alla
mezzanotte, si condividevano le prelibatezze che ogni intervenuto
portava da condividere e non vi dico che piatti buonissimi infatti la
festa di Carnevale è caratterizzata da tante buone
ricette che non
so il motivo ma vengono preparate quasi solamente nel periodo
carnevalesco. A farla da padrona sono comunque quasi sempre i dolci,
in particolare i fritti. Tra i
dolci di Carnevale
la ricetta più nota e preparata in tutt'Italia è quella delle
chiacchiere, anche se di Regione in Regione cambiano nome e allora
vengono chiamate anche
frappe,
sfrappole (di Ancona, impastate con il
liquore anicione),
intrigoni,
cenci,
sossole (in Friuli),
bugie di
Carnevale. In pratica si preparano tutte quasi allo stesso modo
anche se a volte contengono qualche piccola variante, ad esempio il
liquore con cui vengono impastate o la forma. In alcuni posti
d'Italia la forma tipica è quella dei fiocchetti mentre in altre si
tratta di semplici strisce di pasta fritta. Noi le prepariamo a forma
di fiocchetti, la mia ricetta, che poi è di mia madre, è
qui

Altri dolci tipici siciliani legati al
Carnevale sono le
Crespelle di riso,
ovvero frittelle di riso cotto nel latte, aromatizzate con la buccia
di arancia e condite con una salsa a base di miele, ma anche le
Castagnole sono tipiche in questo periodo dell'anno. In Sicilia sono tipiche
anche le
sfinci,
ovvero palline di pasta lievitata che vengono fritte in abbondante
olio e passate nello zucchero semolato. Anche di questa ricetta
esistono diverse varianti, ad esempio se al loro interno contegono
ricotta oppure se sono impastata con acqua o con latte e anche se
sono a lunga lievitazione o istantanea. Ma a Carnevale si preparano
anche tanti altri dolci, ad esempio i
ravioli fritti, a Palermo la
pignoccatta (o
struffoli), i
cannoli e le
cassatelle di ricotta, in
Abruzzo la
cicerchiata, in Sardegna i
fatti fritti, le
zeppole e i
brugnolus (che poi sarebbero come le sfinci di ricotta), in Campania
il
migliaccio, le
graffe e le
zeppole di San Giuseppe, in Calabria la
pignolata.. insomma in ogni regione d'Italia la tradizione di
Carnevale è molto sentita.
Tra tutti questi dolci però io preferisco le Castagnole, le ricordo sempre come il dolce carnevalesco della mia infanzia che mia mamma preparava da condividere con i compagnetti di scuola ed asilo e perciò di queste voglio lasciarvi la ricetta di mia madre, che oltretutto non solo è facile ed economica da fare, ma si presta perfettamente anche alla preparazione a quattro mani con l'aiuto dei nostri bambini, i quali si divertiranno molto formando le palline di pasta da friggere.
CASTAGNOLE
Ingredienti
400 g di farina 00
100 g di zucchero
2 uova intere
3 cucchiai di Rum o altro liquore (io per es. ho messo il Martini)
75 g di burro o strutto
1/2 bustina di lievito in polvere per dolci
1 pizzico di sale
buccia grattugiata di limone
olio (o strutto) per friggere
zucchero a velo per decorare
Preparazione
Io utilizzo l'impastore con la frusta K, ma è possibile impastarle a mano e si procede nel modo seguente.
In una terrina si mescolano tutti gli ingredienti secchi aggiungendo il lievito alla fine. Indi al centro ho versare le uova e lo strutto, e poi il liquore. Impastare.
Versare l'impasto sul tavolo e continuare ad impastare finché non si otterrà un impasto liscio, quindi tagliare delle fettine da arrotolare e da cui ricavare dei cilindri spessi poco più di un dito (diciamo 1,5 cm di diametro). Tagliere i cilindri a dadini ed arrotolare ogni pezzetto per ottenere delle palline (grandezza come quella delle biglie).
Friggere in olio bollente e fare attenzione perchè si colorano in fretta, indi scolarle con l'aiuto di una schiumarola ed adagiarle su un letto di carta assorbente o in uno scolapasta per qualche minuto, spolverizzare di zucchero a velo e servire.
Si mantengono anche per giorni.
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Sai cosa sono i
vini integralmente prodotti? Si tratta dei
vini che vengono prodotti da aziende che seguono la produzione dalla vigna alla bottiglia, rispettando tutte le fasi previste dalla filiera e garantendo pertanto al consumatore che chi ha imbottigliato il vino è lo stesso che ha coltivato le uve, le ha raccolte e le ha vinificate.
Fin da quando ero bambina mio padre ha sempre coltivato qualche filare di uve bianche e nere per produrre il vino che poi consumavamo a tavola. Le uve non erano moltissime e la vendemmia durava poche ore ma poi era un vero divertimento a casa perchè lui produce il vino alla maniera antica, quindi pigiando l'uva con ai piedi degli stivali che utilizza unicamente per questo scopo, trasferendo poi il tutto nel torchio a leva ed infine nel mastello dove la vinaccia viene posta a fermentare. Il giorno di San Martino poi era un motivo di festa perchè come dice il detto "
A San Martino ogni mosto diventa vino" con la scusa di assaggiare il vino nuovo ci si riuniva e si condividevano tante cose buonissime attorno alla tavola. Ormai le uve che produce la nostra terra sono poche quindi papà produce ancora il suo vino, ma non ne ricava abbastanza da essere sufficiente per tutto l'anno, così lo acquista scegliendolo accuratamente preferendo tra tutti i vini integralmente prodotti. Per molti appassionati il vino è proprio una cultura sempre più diffusa, complici anche i tour enogastronomici e le cantine aperte al pubblico che permettono ai produttori di raccontarsi e raccontare la storia del vino che producono. Il problema è che spesso il vino ha dei costi elevati e così diventa quasi un lusso riservato a pochi. E allora cosa c'entra
Eurospin? Da oggi con
i vini della filiera Eurospin il lusso di consumare
vini di qualità integralmente prodotti non è più riservato a pochi ma è per tutti! Chiaramente si tratta di vini che si trovano anche in un'enoteca, e allora perchè scegliere proprio questi vini?

Semplice. La terra, la vite, il grappolo ed infine l'acino, non sanno chi sarà a vendere il prodotto finale. E qui il colpo di genio di
Eurospin che, scegliendo
Luca Gardini uno dei
migliori sommelier del mondo che ha avuto il compito di selezionare i vini, ha realizzato un progetto ambizioso ma possibile: unire la grande conoscenza di un sommelier di quel calibro con la possibilità di avere nella sua ampia cantina anche dei vini DOC/IGT/DOCG provenienti da prestigiosi vitigni italiani ad un prezzo accessibile a tutti! I vini accuratamente selezionati dal sommelier Luca Gardini per la cantina di Eurospin sono 24 e provengono da quasi ogni regione d'Italia.
E qui io vi racconto di un paio di vini della mia terra, secondo la mia esperienza personale e credetemi, non è la solita solfa di chi è pagato per dire le cose giuste al momento giusto. Io sono una qualunque, una madre e moglie che ha avuto la fortuna di compiere dei tour enogastronomici in giro per la Sicilia, terra che dà dei vini meravigliosi che la raccontano ad ogni sorso. Durante i miei tour ho avuto modo di apprezzare il
Grillo, un
vino bianco, se così si può dire perché di bianco non ha nulla anzi, il suo giallo paglierino ha dentro tutto il sole di Sicilia che appena aperto ti trasporta con i suoi profumi di agrumi che ritrovi anche nel palato.
Per gli amanti dei vini più corposi non possiamo farci mancare il
Syrah, un
rosso che scalda il cuore con le sue note di frutti rossi e di spezie dal profumo intenso di chiodi di garofano e pepe nero.
Il
Grillo Terre Siciliane IGT è stato selezionato da Gardini per la cantina Eurospin. Anche il
Syrah Terre Siciliane IGP è stato selezionato da Gardini tra i vini integralmente prodotti che si trovano nella cantina di Eurospin.
Che altro aggiungere? Se non vi fidate del mio gusto personale ricordatevi che a me questi vini piacciono ma un sommelier di fama mondiale come Luca Gardini li ha selezionati per Eurospin! E qui vi lascio con una riflessione personale: #vinieurospin stessa vite, stesse uve, stesso vino ma ad un prezzo contenuto! Grazie ad Eurospin anche nel settore vitivinicolo la qualità può convivere con i prezzi bassi.

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Che
Eurospin prestasse particolare attenzione al benessere ed alle esigenze dei suoi clienti lo si era già capito quando è stata lanciata la linea "
Fior di Natura" dedicata ai
prodotti veg ed oggi ce ne ha dato ulteriore conferma con il lancio della linea
Amo Essere Biologico, la linea di prodotti provenienti da agricoltura biologica che
Eurospin ha pensato per i clienti che desiderano prendersi cura di sè in modo responsabile ma anche senza spendere un patrimonio.

Consumo di consueto prodotti genuini e biologici, è un'abitudine che ho sin da piccola perchè mio padre ha sempre coltivato nell'orto di famiglia la maggior parte dei vegetali e della frutta che poi portiamo sulle nostre tavole, ma negli ultimi mesi ho prestato più attenzione del solito anche a tutti i prodotti che non provengono dalle nostre terre perchè sono in dolce attesa e per la mia bambina tengo particolarmente alla mia alimentazione. Per questo motivo la linea
Amo Essere Biologico mi ha entusiasmata, infatti "
biologico" non significa solo consumare prodotti che non siano stati oggetto di pesticidi chimici o OGM ma il termine rientra in uno stile di vita, un modo di vivere e pensare che porta al rispetto della natura oltre che di noi stessi e dei nostri cari. Chi sceglie di consumare prodotti biologici lo fa anche nell'ottica della salvaguardia della biodiversità e delle risorse naturali e sostiene le pratiche ambientali sostenibili. Sono tutti temi che mi stanno molto a cuore da sempre, tanto da aver frequentato un corso di Imprenditore Agricolo qualche anno fa. Le colture biologiche rientrano nel progetto che vorrei poter realizzare un giorno nei terreni di famiglia. Nel frattempo mi nutro il più possibile di alimenti sani e devo dire che
Eurospin con la sua linea
Amo Essere Biologico è l'unico brand che presta attenzione anche alle nostre tasche, perchè diciamolo francamente: i prodotti biologici costano molto, purtroppo spesso non sono alla portata di tutte le tasche. Se sbagli negozio, mangiare sano può diventare un lusso per pochi, per questo mi fa piacere parlare dell'iniziativa che
Eurospin ha lanciato con la linea
Amo Essere Biologico, perchè trovo sia tra le più convenienti se non
la più conveniente.
Tra i prodotti biologici della
linea Amo Essere Biologico vi sono tante specialità che comprendono pasta, cereali, uova, latte, yogurt, olio extravergine di oliva, passata di pomodoro, farina ma anche prodotti da forno e cioccolato.
Oltre ai prodotti biologici,
Eurospin mette a disposizione anche un
team composto da una serie
di professionisti pronti a rispondere ad ogni domanda dei consumatori ed a dispensare ricette semplici e gustose da realizzare con i prodotti della linea
Amo Essere Biologico. Tra loro ci sono una Nutrizionista, una Green Blogger, uno Chef ed un Personal Trainer e sono a nostra disposizione sui canali social ufficiali di #Eurospin.
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Ultimamente le richieste di prodotti a base vegetale sono aumentate, sia per problemi legati alla salute che semplicemente per la necessità di seguire una dieta più sana e comunque equilibrata. Il problema è che molto spesso non si trovano tanti prodotti e soprattutto non si sa bene come utilizzarli perché probabilmente manca ancora un po’ la cultura, così o si improvvisa con ricette di dubbio risultato, oppure si cucinano sempre le stesse ricette riuscite. Oggi una grande catena di distribuzione offre grandi novità: sto parlando di Eurospin e della sua nuova linea Fior di Natura di prodotti a base vegetale. I prodotti Fior di Natura sono pronti e sono disponibili sia freschi che surgelati. Essi sono preparati a base di:
- Soia: un legume molto usato nella cucina orientale che rappresenta una grande fonte di proteine, calcio grassi buoni e contrasta il colesterolo. Da essa si ricava anche il tofu, una sorta di formaggio vegetale, ma anche la panna e il latte, coi quali si possono preparare anche dei deliziosi dolci e gelati.
- Legumi ed ortaggi: i legumi sono, così come la soia, grandi fonti di proteine. Tra loro ci sono piselli e ceci, che contengono minerali e vitamine del gruppo A e B. Tra gli ortaggi tante verdure dell'orto come zucchine, spinaci, peperoni, pomodori, aglio, cipolla che sono fonti insostituibili di elementi preziosi, tra cui fibre e composti antiossidanti che aiutano a combattere l’invecchiamento cellulare.
- Cereali: rappresentano un alto contenuto di composti proteici spesso utilizzati come sostituto della carne, ad esempio le proteine del grano che vengono utilizzate per la preparazione dei würstel vegetali. Tutti i cereali sono fonte di vitamina E e di quelle del gruppo B oltre che di sali minerali come il ferro o il fosforo.
Chi si accosta a questo tipo di alimentazione naturale, molto spesso all'inizio cerca sempre degli spunti sul migliore utilizzo degli ingredienti ed Eurospin, in collaborazione con la redazione di Sale e Pepe Veg, ha realizzato un ricettario Veg che è distribuito in omaggio in tutti i negozi Eurospin, inoltre ha messo a disposizione sul sui sito web delle ricette che valorizzano i prodotti della nuova linea Fior di Natura.
Tra le ricette che mi hanno colpitaci sono i ROTOLI DI MINIBURGER AGLI SPINACI CON VERDURE E HUMMUS che proverò al più presto.
Intanto se volete provarla anche voi scrivo qui la ricetta.
Ingredienti
2 confezioni di MINIBURGER AGLI SPINACI
250 g di ceci lessati e scolati
2 cucchiai di crema di sesamo Tahin
succo di limone
4 piadine integrali
12 pomodori datterini
2 zucchine grandi
1 cipolla
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe
Preparazione
Preparate l’hummus: frullate i ceci con 4 cucchiai d’acqua, la crema di sesamo, 1 cucchiaio d’olio e 2-3 cucchiai di succo di limone; regolate di sale, pepate e trasferite in una ciotolina.
Lavate i datterini, tagliateli a metà e salateli. Sbucciate la cipolla, affettatela, salatela e spruzzatela con 1 cucchiaio di succo di limone. Pulite le zucchine e tagliate a nastro con l’aiuto di una mandolina (o con un coltellino affilato); cuocetele sopra la piastra ben calda e salatele leggermente. Scaldate in una padella i miniburger e riduceteli a bastoncini. Scaldate anche le piadine sopra la griglia, quindi farcitele con un po’ dell’hummus preparato, qualche pomodorino, i bastoncini di miniburger, i nastri di zucchine e la cipolla. Avvolgete strettamente le piadine calde, fissatele in 3 punti con strisce di carta da forno inumidita e tagliate ciascun rotolo in 3 parti. Servite i bocconcini con l’hummus preparato a parte.
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Regalo anniversario: TORTINI AL CIOCCOLATO DAL CUORE MORBIDO
Ricette e regali per rendere speciale il giorno dell'anniversario
Il tempo vola quando ci si diverte - e quando si è con la persona che si ama e con il passare degli anni il giorno dell'anniversario diventa un appuntamento fisso, quasi un rito. Uno degli argomenti preferiti dalle ragazze è l'organizzazione della serata del giorno dell'anniversario e oltre ad una bella cenetta, il regalo ideale non può certo mancare per completare alla grande il vostro giorno speciale!
Per questo motivo oggi vi propongo la ricetta di un dolce che solitamente consiglio a tutti, quella dei tortini al cioccolato dal cuore morbido, che sono facili da preparare anche per i meno esperti e soprattutto trovo siano anche sensuali.
TORTINI AL CIOCCOLATO DAL CUORE MORBIDO
Ingredienti per 5-6 tortini
160 g di cioccolato fondente al 70%
80 g di burro + quello necessario per ungere gli stampi
3 uova (2 intere + 1 tuorlo)
90 g di zucchero semolato
10 g di cacao amaro + quello necessario a cospargere gli stampi imburrati
20 g di farina 00
aroma vaniglia
Preparazione
Spezzettare il cioccolato e scioglierlo. Io utilizzo il microonde a 750W e scaldo ad intervalli di circa 20 secondi (mescolo e ripeto l’operazione finché questo non risulta completamente sciolto).
Unire il burro tagliato a pezzetti e mescolare bene.
Sbattere con le fruste le due uova intere ed il tuorlo, unire lo zucchero e lavorare bene finché il composto non sarà spumoso, quindi unire la vaniglia, la farina ed il cacao setacciati. Infine unire il cioccolato mescolato con il burro.
Conservare in frigo il composto ottenuto, fino al momento della cottura, che dovrà avvenire subito prima di servire il dolce.
Imburrare gli stampini (io utilizzo quelli in alluminio) e spolverarli di cacao.
Riempire gli stampini fino ad un'altezza di ¾ quindi infornarli a forno già caldo. La temperatura dev'essere circa 180°C. Cuocere per circa 10-13 minuti. (*)
Sfornare i tortini, lasciarli riposare per un minuto e poi capovolgerli sul piatto da portata e cospargendoli di cacao e/o zucchero a velo.
(*) i tortini dovranno risultare cotti fuori e crudi dentro, è quindi consigliabile fare alcune prove con il proprio forno per verificare temperature e tempi adeguati. Consiglio di fare prove con un tortino alla volta per testare il proprio forno.
Ed ora che il dolce è fatto, passiamo ai regali!
Ormai compro quasi sempre online e per regali originali e sfiziosi il mio sito di riferimento è
Troppotogo perchè oltre a trovare oggetti di qualità c'è un vasto assortimento di idee adatte a tutti i budget.
Ho selezionato per voi 4 regali, due economici e due più costosi, tutti veramente carini!
Se il vostro lui pranza abitualmente al lavoro ed ama il Rock, potreste regalargli il simpatico
Porta pranzo Mustard Rock & Roll, il porta pranzo dei Beatles ispirato al design di un famoso amplificatore per chitarre. Pur essendo poco ingombrante questo porta pranzo questo porta pranzo ha ben 5 scomparti e le posate sono incluse.
Se invece la vostra lei lavora tanto al pc ed ama farlo sorseggiando una profumata e bollente tisana, allora lo
Scaldatazze usb cupcake potrebbe essere il regalo gradito che le farà compagnia mentre non siete insieme e che le terrà le bevande calde anche per molto tempo!
Se il vostro partner è un viaggiatore abituale potrebbe essergli molto utile il lucchetto smart bluetooth per bagagli. Si tratta di un moderno lucchetto che grazie al suo sistema di sicurezza controllabile attraverso il proprio telefonino, permette di evitare accessi non autorizzati al proprio bagaglio. Il fatto che non occorrerà portarsi dietro una chiave nè ricordarsi il codice di sicurezza per aprire la propria valigia sono sono due delle caratteristiche che me ne hanno fatto innamorare.
Infine se preferite fare un regalo al partner, ma che sia un regalo anche per voi, vi consiglio
Breo Isee16, il massaggiatore per occhi che sarà in grado di regalarvi piacevoli momenti di relax anche dopo una giornata frenetica. Il massaggiatore per occhi dona tepore con le dolci pressioni del cuscinetto ad aria, i suoni rilassanti e la delicata vibrazione.
E adesso che vi ho dato delle idee per garantirvi successo nell'organizzazione del vostro giorno dell'anniversario, raccontatemi se vi va come siete soliti trascorrerlo e cosa preparate!


Se mi si dicessero “
caramelle” io risponderei: “
#Sperlari”!Infatti le caramelle della mia infanzia, quelle buone che comprava la mamma e che la nonna portava sempre nella sua borsetta erano le “caramelle a spicchi” della Sperlari: carta gialla per quelle al limone e carta arancione per quelle all’arancia. Così come le caramelle Club, all’eucalipto e mentolo. Non so quante ne avrò mangiate nel periodo tra le Scuole Medie e le Superiori, ne ero quasi dipendente! Voi le ricordate? Avevano l’involucro rosso e poi sono arrivate anche quelle più forti, dall’involucro blu. Oggi le confezioni sono cambiate perché anche i marchi storici come la Sperlari si tengono al passo con l’evoluzione dei tempi e rinnovano quindi anche la loro immagine; ma la qualità però è rimasta indiscutibilmente quella di sempre. A proposito di nuove immagini, visto che il loro sito
sito è stato rinnovato ed è mobile friendly, perché non date uno sguardo alla nuova grafica dei prodotti? Vediamo quanti di voi riconosceranno le caramelle della propria infanzia, ce ne sono tantissime! A proposito della mia infanzia, per mia mamma le caramelle Sperlari sono sempre state sinonimo di qualità, per questo le preferiva alle altre, anche perché si trovavano tra i pochi prodotti sicuri indicati nel prontuario AIC trent’anni fa circa. Quando la Celiachia sembrava una malattia rara e i prodotti 'consentiti' reperibili in commercio erano veramente pochissimi. Le caramelle a spicchi erano indicate sul prontuario e per questo motivo a casa non mancavano mai. Siamo cresciuti con le caramelle Sperlari e così ha fatto mio figlio e anche quando devo regalare delle caramelle, io scelgo sempre la qualità di Sperlari. Ritengo che non siamo i soli a pensarla così visto che la Sperlari oggi produce circa 20 milioni di confezioni di caramelle all’anno. Come vi dicevo prima Sperlari si rinnova e non solo nella veste, ma propone ai suoi affezionati consumatori, come noi, una nuova gamma di dolcezze: le
Morbidizie, caramelle gommose al gusto liquirizia e liquirizia e frutta. La linea
Morbidizie è composta di tre differenti varianti:
- Morbidizie Rombi, morbidi rombi alla liquirizia ricoperti da cristalli di zucchero;
- Morbidizie Mix, gommoso mix di liquirizia e frutta;
- Morbidizie Fiori, morbidi fiori ricoperti di cristalli di zucchero e che uniscono la freschezza della liquirizia con il gusto avvolgente della frutta.
Queste caramelle appartengono alla prima linea gommosa che, in quanto tale, è adatta ad ogni palato. Se volete provare le nuovissime caramelle gommose
Morbidizie vi consiglio di approfittarne adesso, infatti è disponibile, direttamente alla cassa, un
buono sconto di 0,50€ su tutta la gamma.
Sperlari si è perfettamente adattata ai tempi moderni, è anche molto presente sui Social Network, e questa è la
pagina Facebook su cui è possibile trovare tante novità.
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Nell’epoca del consumismo diventa sempre più difficile fare un regalo a qualcuno, infatti oggi non ci manca quasi niente, il che diventa un problema per chi desidera regalarci qualcosa di utile. Da qui nasce spesso la tristissima abitudine del riciclo dei regali.
Capita spesso per questo motivo di regalare soldi, in alternativa alle classiche cose utili e di consumo come calzini, oggetti per la cucina o vino e birra di qualità da condividere. Questa storia non può continuare perché è proprio bella quella sensazione che si prova regalando qualcosa che porti quel sorriso stupefatto e la consapevolezza che quell’oggetto non è un doppione!
E allora come fare per trovare degli originali, simpatici, ma soprattutto unici, regali per lei?
Vorrei farvi conoscere il sito
Troppotogo perché è proprio lì che trovo dei
regalini simpatici e originali per le mie amiche, che siano buongustaie, mamme, romantiche…
Troppotogo ha tutto per tutti!
Il sito è ben organizzato, cliccando ad esempio sulla voce “
regali per lei” si apre una landing page in cui sono raccolte le categorie corrispondenti ai regali per una donna.
Tra le voci ci sono i regali:
- per buongustaie o Masterchef, dove si trova addirittura il kit per fare la birra artigianale, oppure la tazza per fare il gelato o per fare il formaggio in casa
- romantici, dai messaggi in bottiglia alle pantofole, fino alle luci per vasca da bagno o il cuscino termico
- per amanti degli animali ci sono borse e borselli sfiziosi a forma di gallina, lampade a forma di animale, pantofole a forma di unicorno fino a piatti selvaggi o portacandele di vero design
- personalizzabili come il boccale da birra, i set di cucchiai di legno ma anche taglieri, tazze, orologi, portachiavi e tanto altro
- decorazioni, con orologi LED World Clock, tovagliette retro, mini giardini da interni ma anche poster, lavagna in vinile, libri cassaforte e zerbini.
Io ho spulciato il sito per bene e ho trovato dei
regali originali per la festa della mamma.
Sto riflettendo sul
cuscino musicale, con il quale potrebbe rilassarsi ascoltando la sua musica preferita distesa e cullata dalle dolci note delle canzoni che le piacciono
oppure il porta smalto Tweexy che le eviterebbe le fastidiose gocce di smalto ovunque…
Ma devo ammettere che il kit per creare il proprio profumo mi intriga moltissimo infatti con il set in vendita su Troppotogo è possibile creare la propria personale ed esclusiva fragranza e questo sì che sarebbe un regalo davvero originale
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Ci sono elettrodomestici indispensabili e cose delle quali si potrebbe fare a meno, che le usi una o due volte l'anno. Vi siete mai chiesti quali siano gli elettrodomestici che non possono mancare da una casa?
Quest'anno si sposeranno due mie care amiche e l'argomento principale tra di noi è ovviamente l'allestimento della cucina, il nostro argomento preferito. Ho per questo motivo stilato la lista degli elettrodomestici che per me non devono mancare da casa mia, in particolare dalla mia cucina. Tra le cose che utilizzo più o meno quotidianamente vi sono:
- Frullatore ad immersione, lo utilizzo spessissimo soprattutto per ottenenere delle favolose vellutate. Il frullatore ad immersione lo utilizzo ad esempio per fare la vellutata di zucca o di carote ma gli utilizzi sono molteplici, anni fa ci frullavo la frutta cotta per mio figlio neonato e conosco persone che lo utilizzano per preparare la maionaise in casa o per ottenere delle confetture più vellutate.
- Bollitore, non pensavo che il bollitore potesse diventare un elettrodomestico veramente così tanto indispensabile nella mia cucina. Lo utilizzo più volte al giorno per preparare tè ne tisane ma anche per scaldare velocemente l'acqua per la pasta. Sembra probabilmente uno strumento banale ma una volta in casa non sarà facile farne a meno.
- Macchina del caffè, per gli amanti del caffè. A casa nostra ha completamente sostituito la moka, ne abbiamo una che funziona con le capsule e prepara un ottimo caffè cremoso.
- Montalatte, fino ad un paio d'anni fa non ero a conoscenza della sua esistenza. Il montalatte, per gli amanti del cappuccino, è l'elettrodomestico più interessante ed indispensabile di tutti, infatti prepara dei cappuccini favolosi con una schiuma così soda da sembrare panna montata, ancora meglio di quella del bar. In commercio ce ne sono di diversi tipi però io vi consiglio di sceglierne uno completo, che monti il latte caldo e anche freddo e che faccia anche le cioccolate che in inverno ci stanno proprio bene.
- Robot da cucina, questo è uno dei primi elettrodomestici che vengono acquistati per una cucina. Il robot, di base permette di frullare, tritare, affettare, amalgamare e poi ci sono diverse tipologie più o meno complete che permettono funzioni diverse.
- Piastra tostapane, la utilizziamo quotidianamente per tostare il pane ma anche per cuocere le cotolette, polpette o hamburger che preparo e tengo in freezer pronti all'uso.
- Forno a microonde, tutti conosciamo il suo utilizzo. Devo ammettere che non sono una grande utilizzatrice del microonde, non lo utilizzo quasi mai per cucinare o gratinare però per scongelare o riscaldare è un valido alleato. La mattina ci scaldiamo il latte per nostro figlio, lesso le patate in pochi minuti, scongelo in pochi istanti qualsiasi cibo.
- Tritatutto, devo ammettere che non lo utilizzo tutti i giorni però lo trovo incredibilmente utile per tritare e frullare in maniera meno grossolana rispetto al robot da cucina. Ad esempio lo utilizzo per il pane raffermo che trasformo in pangratto, per le scorze di agrumi che diventano favolosi aromi naturali in polvere per dolci e salati, ma anche per preparare i paté o il pesto.
- Fornetto, in casa non dispongo di un forno grande ma utilizzo il fornetto da 42 litri. Anche se avessi il forno grande di assicuro che avrei comunque il fornetto, infatti permette di cuocere in meno tempo e consuma molto meno rispetto al forno grande. Lo utilizzo quasi tutti i giorni, la cottura in forno è una validissima alternativa alla frittura e per noi che siamo perennemente a dieta è l'ideale perché posso cucinare con pochissimi grassi, e poi si riscalda in pochi minuti.
- Lavastoviglie, non occorre aggiungere altro. Lei è il mio braccio destro a casa.
- Estrattore di succo, è un elettrodomestico sottovalutato da molti ma veramente interessante. L'estrattore di succo permette di concentrare in pochi ml di liquido le sostanze di più frutti per una bomba di vitamine ed energia unica. Lo abbiamo trovato particolarmente utile anche in occasione di una malattia ad un familiare, il quale era impossibilitato a mangiare qualunque cosa e gli estratti sono stati fondamentali per la sua rapida ripresa. Mio figlio lo utilizza tutti i giorni per preparare degli estratti con la frutta di stagione, al rientro dalla palestra.
- Frusta elettrica, la trovo più pratica dello sbattitore elettrico, occupa meno spazio e la utilizzo direttamente nel recipiente dove devo amalgamare gli ingredienti. Inoltre monta più velocemente rispetto al classico sbattitore elettrico.
Vi sono ovviamente molti altri elettrodomestici utili e che semplificano la vita, ad esempio l'impastatrice, l'essiccatore, la macchina per sottovuoto o la macchina del pane sono elettrodomestici che utilizzo con frequenza. Ma una volta stilata la lista degli elettrodomestici indispensabili nasce la domanda:
quale scegliere? Perchè ci sono svariati modelli, svariate marche con altrettanti svariati prezzi! Vi confesso che acquisto quasi sempre on-line e sempre mi affido a quei siti dove è possibile trovare le recensioni e anche i consigli di utilizzo.
Qualescegliere.it è il mio punto di riferimento per questo tipo di acquisti, infatti da quando lo conosco evito di saltare da un sito all'altro perché con i suoi consigli, le guide, le foto e i video ho la possibilità di vedere, valutare e infine scegliere il prodotto giusto, di fatto risparmiando molto tempo tempo e facendo l'acquisto adatto sia alle mie esigenze che alle mie tasche. Ormai compro sul sito
Qualescegliere tutto ciò che mi serve, compresi i regali di amici e parenti, infatti offre molte categorie, per la casa, il giardino, la persona, il benessere e praticamente trovo tutto ciò che mi serve, mi arriva a casa e di fatto evito anche di andare in giro per negozi. Provatelo e se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate.
E per voi quali sono gli elettrodomestici indispensabili per una casa?

L'inverno è la stagione che preferisco di più, assieme alla primavera forse anche perchè ci offre dei meravigliosi frutti, come gli agrumi. Ho la fortuna di disporre di agrumi biologici nella nostra campagna e ogni anno cerco di conservarne il più possibile, cosa non troppo difficile visto che gli agrumi sono un po' come il maiale: non si butta via niente! Le scorze degli agrumi dalle mie parti si mettono sempre sui caloriferi, per infondere nell'ambiente il loro profumo meraviglioso ma per la maggior parte delle volte vengono usate fresche sia nei dolci che nei salati, quella di limone anche decotti. Le scorze d'arancia poi si trovano anche in molti infusi e tè aromatizzati. In cucina le utilizzo molto, ma prima di imparare alcuni anni fa a fare la polvere di agrumi, di solito le grattugiavo e le conservavo in freezer. Poi ho scoperto che potevo prepararci degli aromi in polvere disidratati da conservare in dispensa.

Non è difficile preparare gli aromi di agrumi disidratati e di seguito vi spiegherò come faccio io di solito.
- Prima di utilizzare un limone, un'arancia o un mandarino, lavarlo benissimo ed asciugare strofinando energicamente con un panno pulito;
- sbucciare "a zebra" l'agrume servendosi di un pelapatate.
- disporre le scorzette così ottenute su un piattino o ancora meglio, un pirottino di alluminio che poi andrà appoggiato su un calorifero acceso;
- di tanto in tanto mescolare le scorzette poste sul calorifero per permettere loro di asciugarsi bene. Ci vorrà qualche ora.
Le scorzette saranno pronte quando avranno assunto l'aspetto della foto seguente e saranno "croccanti" e rigide, non elastiche.
Una volta che le le scorzette saranno perfettamente disidratate sarà possibile macinarle. Alcune persone utilizzano il macina caffè, a me però si è rotto proprio durante quest'operazione, non so se sia stata una coincidenza o una causa però da alcuni anni utilizzo un tritatutto ed ottengo delle polveri omogenee e finissime.
5. una volta ottenuta la polvere di arancia, mandarino o limone, disporla su un piattino e farla asciugare ancora un paio d'ore prima di conservarla in barattolini di vetro.
Questi aromi naturali di agrumi sono ottimi sui dolci ma anche sui salati che prevedono il profumo di agrumi, ad esempio sul pesce metto della polvere di limone assieme al succo, prima di infornarlo.
Vi consiglio di essiccare le scorze di volta in volta e di conservarle tutte insieme fino al momento in cui ne avrete una quantità adeguata da frullare, infatti il tritatutto lavorerà meglio con una quantità adeguata e voi risparmierete tempo!
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Post sponsorizzato, le opinioni espresse di seguito sono personali.
San Valentino è alle porte e
regalare qualcosa di
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utile è veramente molto difficile nell'era del consumismo, soprattutto quando la disponibilità economica è limitata e bisogna anche cercare di
risparmiare.
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li aeroporti principali, e molto altro, comprese cose impensabili come buoni e codici promozionali per diverse tipologie di acquisti, dai beni mobili agli abbonamenti ad Amazon Prime o codici sconto per Ebay.
Il sito è navigabile sia attraverso le categorie ma anche attraverso i vari brand che offrono i coupon, nella voce “
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Ti sarà capitato nella vita di chiederti se si può fare una pasta frolla senza il burro, utilizzando l'olio in sostituzione, e forse ti sarà capitato di chiederti se questa pasta frolla sia adatta agli intolleranti al lattosio, così come forse avrai avuto dei dubbi sugli utilizzi di una pasta frolla all'olio. Ti dirò che la pasta frolla all'olio si può fare e viene buona tanto quanto quella al burro, inoltre è adatta per realizzare ricette senza lattosio necessarie agli intolleranti, e soprattutto, si presta molto bene al tutte le preparazioni a base di pasta frolla, dai biscotti, alle crostate, alle crostatine e alle tartellette.
Io ho voluto preparare delle
tartellette completamente senza lattosio, sia nella
crema che nella pasta frolla e questo è il risultato
PASTA FROLLA ALL'OLIO
Ingredienti per circa 35 tartellette
14 cucchiai colmi di farina 00
4 cucchiai di zucchero
2 uova
80 ml di olio extravergine di oliva
buccia grattugiata di 1 limone biologico
1 cucchiaino (da caffè) di lievito
Preparazione
In una ciotola capiente versare la farina setacciata con il lievito e lo zucchero. Versare al centro le uova, la buccia di limone e l'olio, quindi mescolare velocemente, prima con una forchetta e poi con le mani. Lavorare finché non si otterrà un panetto dalla consistenza omogenea e liscia.
Far riposare in frigo per un'oretta circa.
Stendere con il matterello il panetto di pasta frolla senza burro su un piano infarinato (io preferisco utilizzare il mio tappetino in tessuto di vetro ricoperto di silicone
Pavonidea) quindi ritagliare dei dischetti con una formina dentellata.

Posizionare i dischetti di pasta frolla nello stampo per tartellette (io utilizzo lo stampo in silicone
Pavonidea così da non perder tempo nell'ungere ed infarinare) quindi cuocere in forno a 180°C circa finché non saranno colorati (non ci vorrà molto tempo, occhio al forno!)
Sfornare le tartellette pronte e porle a raffreddare su una griglia.
Le tartellette, una volta raffreddate, possono essere conservate in una scatola di latta anche per dei giorni.
Come crema di ripieno ti suggerisco la
crema al limone light senza latte, uova, burro e glutine oppure la
crema all'acqua senza latte agli agrumi, sono entrambe favolose e si prestano bene ad accompagnare dolci a base di pasta frolla.

Seguimi sulla mia pagina Facebook per non perdere le mie ricette, su Instagram per vivere momenti della mia vita quotidiana e anche su Twitter e GooglePlus,
mi farebbe piacere interagire con te!
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In un'epoca in cui molta della gente che ci circonda soffre di
intolleranze alimentari, anche un semplice invito a casa per la
merenda può far andare in panico perché in presenza di intolleranze non si sa mai bene come comportarsi e cosa cucinare. La
crema pasticcera all'acqua è una di quelle
ricette alternative che mi capita di consigliare a chi mi scrive per chiedermi dritte e consigli, infatti può essere utilizzata in diversi contesti, sia per
farcire torte senza lattosio, come il
pan di spagna per fare una
torta mimosa ad esempio, ma anche per delle
coppette di crema pasticcera da alternare a strati di biscotti (senza lattosio) o di frutta. Io la utilizzo per farcire i cestini di che vedete in foto, fatti con una
pasta frolla speciale, ma di questo ve ne parlerò la prossima volta!
Tornando alla ricetta, vi assicuro che è molto semplice e vi stupirà per quanto è buona, nessuno direbbe che è fatta senza l'utilizzo del latte, provare per credere!
CREMA PASTICCERA ALL'ACQUA SENZA LATTE
Ingredienti
6-8 cucchiai colmi di zucchero
2 cucchiai colmi di farina (00, amido di frumento o fecola di patate)
1 limone biologico (o in alternativa un'arancia o un mandarino)
1 uovo
300 ml di acqua
Preparazione
In un pentolino versare l'uovo e lo zucchero, sbattere bene con la frusta finché il composto non risulti spumoso, quindi unire la farina (o amido o fecola) e mescolare bene. Unire la buccia grattugiata dell'agrume scelto (limone, arancia o mandarino) ed il suo succo filtrato. Mescolare ed unire l'acqua.
Porre sul fuoco a fiamma dolce e continuare a mescolare con una paletta di legno finché la crema non si sarà addensata, cosa che avverrà all'incirca poco dopo aver iniziato l'ebollizione. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare, mescolando con la frusta di tanto in tanto per evitare la formazione della classica crosticina.
Vi mostrerò presto come apprezziamo noi questa deliziosa crema pasticcera senza latte, nel frattempo seguitemi sulla mia pagina
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Tutti i
foodblogger hanno iniziato questa attività per gioco, inizialmente per condividere le proprie
ricette, poi realizzando foto sempre più accattivanti da postare sul blog, sui propri canali social o su whatsapp per finire molto spesso dedicando delle
ore di studio a questa passione. In questi 8 anni di
food-blogging ho visto amiche così brave da diventare anche molto popolari, altre hanno scoperto una passione così grande tanto da cambiare addirittura mestiere. E di questo vorrei parlarvi oggi, del
fenomeno che spinge molta gente a seguire
corsi di cucina. Molti lo fanno per trasformare il loro hobby in un vero e proprio
mestiere, altri invece per passione, per migliorare le proprie abilità o per ampliare le loro conoscenze. A volte sono gli stessi foodblogger ad improvvisarsi maestri magari per dei piccoli corsi tematici, ad esempio la preparazione di una ricetta specifica che a loro ha portato popolarità, ma la richiesta mostra la tendenza a ricercare
esperti del settore, come gli
chef. E allora entrano in gioco gli
enti di formazione, ad esempio una bella realtà è
Moli.Form, un
Ente di Formazione accreditato presso la Regione Molise che organizza un
corso di Formazione Professionale di Aiuto Cuoco dove il
direttore del corso è nientepopodimeno che lo
Chef Simone Rugiati!
Simone Rugiati lo associamo spesso alle trasmissioni televisive e forse è così che è diventato un volto noto per tutti, però lui nasce come Chef e a Milano ha aperto il “Food Loft” ovvero un luogo prestigioso completamente dedicato al mondo del food&beverage dove egli produce i suoi format televisivi ma dove anche si dedica ai corsi di cucina, showcooking o accoglie conferenze stampa.
Il corso di Aiuto Cuoco che dirige in Moli.Form è rivolto a chi vuole intraprendere una carriera in ambito “food” ed è strutturato in modo da dedicare 300 ore di lezione frontale in una cucina professionale dotata di attrezzature moderne, e di 300 ore di tirocinio prima del quale Chef Rugiati sottoporrà i discenti ad una lezione per verificare la loro preparazione. Gli allievi più preparati avranno la possibilità di svolgere le ore di tirocinio previste dal corso presso strutture prestigiose o presso i rinomati gruppi dell’imprenditoria turistica ed enogastronomica, ad esempio la “Food Loft” dello stesso Rugiati o presso il Gruppo Tony Macaroni in Scozia. Rugiati, rispondendo ad una recente intervista dove gli veniva chiesto il motivo che lo ha spinto a diventare Direttore Didattico del Corso di Aiuto Cuoco per Moli.Form, ha dichiarato: “Perché la formazione è fondamentale. Perché credo che ci sia e ci sarà una notevole richiesta anche all’estero di cuochi italiani e mi piace pensare che posso fare qualcosa di concreto per mettere gli allievi in contatto con il mondo del lavoro. Inoltre, Moli.Form. è un Ente di Formazione Professionale accreditato presso la Regione Molise, ne consegue che alla fine del corso sarà rilasciato Attestato di Qualifica Professionale con una validità nazionale e comunitaria. Ho avuto carta bianca, ho redatto personalmente il programma del corso, per dare agli allievi le basi di questo lavoro. Senza le basi non si può diventare chef. Farò personalmente una lezione e i più meritevoli potranno venire a svolgere il tirocinio con me al Food Loft.”
E allora se il vostro sogno è lavorare nell'ambito della ristorazione, cos'aspettate ad iscrivervi al Corso di Aiuto Cuoco di Moli.Form ed avere la possibilità di formarvi con uno Chef di eccezione e lavorare in strutture prestigiose?

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