
7 anni sono passati dall'ultima ricetta pubblicata su questo blog... notavo che lo abbiamo abbandonato un po' in sordina, sempre meno post pubblicati fino al silenzio totale.
La vita scorre, gli impegni lavorativi si intensificano, sempre meno tempo per cucinare, magari qualche dieta e il tempo è volato! La passione è rimasta, per me forse più sopita che per Paola, ma ecco che alla fine dell'anno scorso mi ritrovo a fare la crema pasticciera dopo non so più quanto tempo e mi ricordo di quell'effetto benefico e rilassante che cucinare ha per me. Inizia a solleticarmi l'idea di ritrovare il blog ma la mia vita continua ad essere frenetica e io sono sempre in giro come una trottola...
Ed eccoci a marzo 2020, LOCKDOWN... e la vita che continua a scorrere lo fa in modo diverso. Sono tra i fortunati che possono lavorare da casa, e chissà com'è che si lavora anche più di prima, ma poi arriva il fine settimana e qui si che ho più tempo. Poi c'è la paura, che ti spinge a non voler andare fuori a fare la spesa, e la spesa on line che è praticamente una missione impossibile.
Finisce il pane - e pensare che io nemmeno lo mangio il pane, ma mio marito si :) - e quindi perchè non farlo a casa? tanto ho tutto, farina, sale, lievito... ah cavolo il lievito è scaduto innumerevoli mesi fa, chissè se funziona... va be proviamo...
Per fortuna ho provato, il lievito ha funzionato eccome!!
Ingredienti:
500 gr di farina di grano duro
340 ml di acqua
18 gr di sale
7 gr di lievito secco (se usate quello secco in bustina ricordatevi di aggiungere 2 cucchiaini di zucchero)
Preparazione:
In una ciotola capiente unite la farina, il sale, il lievito, lo zucchero e l'acqua tiepida. Impastate fino a che tutti gli ingredienti si siano amalgamati e il composto risulti uniforme e leggermente appiccicoso. Cospargetelo di farina, chiudete la ciotola con un coperchio o un piatto e lasciatelo lievitere per 1 ora nel forno spento.
Trascorsa l'ora, rilavorate l'impasto su una superficie infarinata ripiegandolo su se stesso almeno 3 volte. Dividete l'impasto in 2 o in 4 a seconda delle vostre preferenze, infarinate una teglia o una pentola da forno e adagiatevi le forme di pane. Fate su ogni forma un'incisione e spolverate con della farina. Coprite la teglia con della carta stagnola e cuocete in forno per 20/25 minuti a 250°; poi togliete la carta da forno e continuate la cottura per altri 20 minuti.
Avrete a questo punto delle fragranti pagnotte che durano tranquillamente qualche giorno, se riuscirete a non mangiarle!
Potete anche congelarlo, vi sarà sufficiente scogelarlo 12 ore prima di consumarlo.

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Questo scatto è stato realizzato da Anna Ambrosi. Visitate il suo sito e date un occhio alle sue bellissime foto! www.anna-ambrosi.com |
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Come sapete, questo tipo di torte richiedono: un'infinita devozione, una sconfinata pazienza ed una buona precisione. Ma se non altro, il risultato finale è sempre e solo un'enorme soddisfazione. Provare per credere.
Ingredienti
Per il pan di spagna
4 uova
140 g di zucchero (la regola: è 35g di zucchero per uovo)
160 g di farina (la regola è: 40 g di farina per uovo)
un pizzico di fior di sale
la buccia grattugiata di un limone
Per la crema
1l di latte
2 tuorli
13 cucchiaini di zucchero
4 cucchiai colmi di maizena
Per la guarnizione
100 g di panna da montare
mezzo cucchiaio di zucchero
2 vaschette di fragoline di bosco
1 vaschetta di fragole
1 vaschetta di more
Preparazione
Sbattete le uova con lo zucchero. Una volta montate aggiungete il pizzico di fior di sale, la farina setacciata e la scorza grattugiata di un limone. Imburrate ed infarinate lo stampo, versateci l’impasto ed infornate in forno ventilato già caldo a 160° per 20 minuti.
Preparate la crema pasticciera. In un pentolino, riscaldate il latte con la scorza di un limone. In un altro pentolino sbattete i tuorli e lo zucchero. Aggiungete i cucchiai di maizena al setaccio ed amalgamate per bene senza grumi.
Continuando a versare girate tutto il latte nel pentolino con tuorli, zucchero
e maizena. Mettete il pentolino sul fuoco e continuate a girare, fintanto che
la crema non si addensa.
Dividete il pan di spagna in tre strati e bagnateli con metà quantità di latte e metà di acqua con un pennello. Negli strati centrali distribuite una parte della crema e disponeteci le fragole. Sulla superficie della torta, spalmate il resto della crema e quindi decorate a con fragole e more. Infine, montate la panna e terminate la decorazione.
Scoprite qui come avere il ricettario e lo stampo a fiore:

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Questo scatto è stato realizzato da Anna Ambrosi. Visitate il suo sito e date un occhio alle sue bellissime foto! www.anna-ambrosi.com |
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Le soluzioni più simpatiche si trovano sempre a fronte di un pasticcio. e così è successo per questa torta: sformandola, si è un po' rovinata in superficie. Avevamo già pensato di decorarla con le scorze dell'arancia, ma non sarebbero state sufficienti. Quindi abbiamo cominciato a dire: ci vorrebbe qualcosa di colorato, qualcosa di viola. Ci sono venute in mente le roselline commestibili... e voilà!
Ingredienti
4 uova
400 g di carote
250 g di mandorle
60 g di farina
250 g di zucchero
la scorza grattugiata di un’arancia
1 busta di lievito
Per la decorazione:
roselline commestibili
scorza di un’arancia
Preparazione
Tritate insieme le mandorle e lo zucchero. Quindi lavate, sbucciate e grattuggiate le carote ed aggiungetele al mix. Aggiungete le uova e mescolate con una frusta a mano. Infine unite la farina setacciata con la mezza busta di lievito e la scorza grattugiata dell’arancia.
Amalgamate il tutto e versate il composto nello stampo imburrato ed
infarinato rivestito da carta forno.
Infornate in forno già caldo a 180° e cuocete per circa 30 minuti.
Per decorare, disponete a piacere le roselline e create delle forme
geometriche con la scorza dell’arancia tagliata a listarelle sottili.
Scoprite qui come avere il ricettario e lo stampo a fiore:
http://www.loreal-paris.it/iniziativa/excellence-creme-2012-puoi-vincere-una-teglia.aspx

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Questo scatto è stato realizzato da Anna Ambrosi. Visitate il suo sito e date un occhio alle sue bellissime foto! www.anna-ambrosi.com |
Eccoci qui con la seconda ricetta, un dolce al cucchiaio, ideale per ogni occasione, perfetto da preparare con questo stampo. Lo potete decorare a piacere e soprattutto prepararlo con anticipo ed estrarlo dal frigo poco prima di servirlo.
Ingredienti
500 ml di panna fresca (o 250 ml di panna e 250 ml di latte per una versione più leggera)
100 ml di latte
100 g di zucchero
15 g di colla di pesce
5/6 rametti di menta (la quantità dipende da quanto profuma la vostra menta)
1 vaschetta di lamponi
50 g cioccolato fondente
Mettete a bagno la colla di pesce in acqua fredda fino a che non diventi morbida. Scaldate il latte fino a farlo diventare tiepido, aggiungete la colla di pesce in precedenza strizzata e mescolate delicatamente per farla sciogliere. Nel frattempo portate ad ebollizione la panna (o la panna + il latte) con lo zucchero e i rametti di menta lavati e asciugati. Spegnete il fuoco e unite il latte tiepido con la colla di pesce alla
panna bollente. Togliete i rametti di menta con una forchetta e versate il composto nello stampo. Fate intiepidire, poi mettete in frigo per almeno 4/5 ore. Quando la panna cotta sarà pronta, capovolgetela su un piatto di portata e decorate a piacere con i lamponi freschi, dei rametti di menta e del cioccolato fondente fuso.
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www.anna-ambrosi.com/ |
Scoprite qui come avere il ricettario e lo stampo a fiore:
http://www.loreal-paris.it/iniziativa/excellence-creme-2012-puoi-vincere-una-teglia.aspx
Eccoci pronte a raccontarvi qualcosa in più sull'esperienza con L'Oreal...
ve lo abbiamo già detto che si è trattato di uno dei fine settimana più caldi dell'estate 2012, quanto meno a Milano???
Bene, immaginate di trovavarvi in una cucina piccola, con il forno acceso dalle ore 11 fino alle 16, senza aria condizionata, con solo un ventilatore a dare un poco di sollievo e con un'ansia da prestazione non indifferente... Cucinare 4 torte, a dir la verità 5 "perchè se una viene male poi che si fà?!" :-), dopo un venerdì sera impegnativo (...), con la deadline delle 17.30, ora in cui tutte le torte dovevano essere perfettamente finite e guarnite per essere immortalate....
che dire, non è stato proprio un gioco da ragazzi ma che soddisfazione alla fine!!
Cominciamo quindi con la prima ricetta:
Ingredienti
300 gr. di farina
5 cucchiai di latte
150 gr. di zucchero
150 gr. di burro a temperatura ambiente
4 uova
4 pesche noci
1 bustina di lievito
15/20 amaretti
1 limo
ne
Preparazione
Lavorate a crema il burro a temperatura ambiente, insieme
allo zucchero. Unite le uova, una alla volta, amalgamando in modo da far
assorbire ogni uovo. Aggiungete la farina setacciata insieme al lievito, il
latte a filo, i due pizzichi di sale, gli amaretti sbriciolati e la scorza grattugiata
del limone. Imburrate e infarinate lo stampo, poi versatevi il composto e
distribuite sulla superficie le pesche, precedentemente lavate e tagliate a
fettine. Spolverizzare la torta con
dello zucchero semolato ed cuocete in forno a 180° per 45 minuti.
Vi diamo appuntamento alla prossima ricetta!
Se però non avete pazienza scoprite qui come averle tutte e subito:
http://www.loreal-paris.it/iniziativa/excellence-creme-2012-puoi-vincere-una-teglia.aspx
Tutto è cominciato a metà giugno, con una telefonata di Krizia. "Ciao ragazze, ho avuto il vostro contatto da Emanuela, volevo sapere se eravate interessate a realizzare delle ricette per noi". Ricette di che tipo? "Di torte!". Che altro dire, meglio di un invito a nozze! E quindi ci siamo fatte spiegare meglio: "vorremmo realizzare un ricettario da associare ad una tortiera in silicone, l'idea è quella di pensare a delle ricette di torte composte da tre ingredienti differenti. Vi andrebbe di farci delle proposte?". Ci è sembrato divertente. E così è nata la nostra collaborazione con L'Oréal Paris.
Brainstorming sulle ricette, loro approvazione, ed infine arriva il giorno in cui ci incontriamo per prepararle. Un perfetto sabato estivo. Temperatura esterna 40 gradi. Temperatura interna in cucina 50 gradi. Ma come sempre ci siamo divertite. Ecco qualche foto della giornata. Nell'ultima foto c'è Anna Ambrosi, la bravissima fotografa che è venuta a fare gli scatti ufficiali delle nostre torte.




Vi diamo appuntamento a sabato con la prima ricetta.
Nel mentre, se volete saperne di più, date un occhio qui:
http://www.loreal-paris.it/iniziativa/excellence-creme-2012-puoi-vincere-una-teglia.aspx


Domenica alle 11 ero già tornata a casa, con la consapevolezza di dover cucinare per l'abituale pranzo della domenica. Mia mamma ha pensato bene di rompersi un piede durante il suo primo giorno di ferie. Quando si dice "che fortuna"! Povera, è ormai parte integrante del divano in sala... Poi diciamo anche con povera assocerei l'aggettivo rompiballe, perché quel che è giusto è giusto. Non potendo fare lei niente, detta istruzioni alla lettera agli altri, non considerando che gli altri le cose le possano saper fare a prescindere, senza che nessuno impartisca indicazioni puntigliose. Nel mentre in cui facevo queste pesche, ad esempio, è riuscita a dirmi: "sai come le devi aprire? le devi incidere e poi roteare". Inutile dire che fossi senza parole. Ma questa è un'altra storia, e la storia di queste pesche è che sono state il dolce del mio pranzo domenicale, veloci da fare quanto buone da mangiare. Ovviamente preparate su richiesta dell'esigente madre, che il giorno prima aveva trovato la ricetta da qualche parte e voleva assolutamente provarla...
Ingredienti
6 pesche
50 g di amaretti
una manciata di mandorle
30 g di zucchero di canna
1 cucchiaio di cacao amaro
Preparazione
Lavate, asciugate, incidente a metà le pesche nel verso verticale, roteatele e dividetele a metà. Eliminate il nocciolo nel mezzo, e con l'aiuto di un coltello incidetele e scavatele della polpa in eccesso per creare una conchetta nel mezzo in grado di contenere il ripieno. La polpa che avete eliminato tenetela invece da parte. Nel mixer, tritate gli amaretti, lo zucchero, le mandorle, il cacao e la polpa in questione. Avrete quindi creato un ripieno cremoso. Se le pesche però non dovessero essere sufficientemente "sugose", è probabile che il mix rimanga asciutto: in questo caso vi suggerisco di aggiungere un cucchiaio di vino dolce o di amaretto. Disponete le pesche in una pirofila e riempitele del composto appena ottenuto. Infornatele in forno già caldo a 180° e lasciatele cuocere per circa 30 minuti. Servitele tiepide. Alternativamente, anche fredde hanno il loro perché.
Tortelli ripieni
17 Jun 2012 12:19 AM (12 years ago)
Cosa c'è di meglio di un piatto di tortelli fatti in casa? Soprattutto quando a farli ci si ritrova tutte insieme intorno a un tavola e si chiacchiera... Noi eravamo ben in 5: mia nonna, mia mamma, mia zia, mia cugina ed io.
Devo dire che ogni volta è un po' come tornare a quando io e mia cugina eravamo piccole quando, molto più spesso di quanto accada ora, ci ritrovavamo tutte intorno allo stesso tavolo a fare i tortelli o i pisarei e si chiacchierava del più o del meno. Ora c'è qualche pettegolezzo in più :) ma in fondo non è cambiato nulla!! Ecco il risultato della mattinata:
e ora veniamo alla ricetta...
Ingredienti pasta fresca:
1 kg di farina 00
7 uova
un pizzico di sale
acqua q.b
Ingredienti ripieno:
200gr. ricotta (deve essere molto cremosa, in campagna ne troviamo una particolarmente buona morbida, volendo si può sostituire una parte di ricotta con del mascarpone)
pochi spinaci o erbette (sempre solo le foglie) ben strizzati e tritati
2 cucchiai di formaggio grana
gorgonzola (non tanto, dipende anche da quanto è saporito o delicato)
1 uovo grande.
noce moscata e sale q.b.
La preparazione della pasta è molto semplice: su una tavola di legno si fa una fontanella con la farina, si mettono le uova ed il sale al centro della fontanella e pian piano si amalgama il tutto aggiungendo un poco di acqua alla volta. Quando il composto è liscio ed elastico si forma una palla e la si lascia riposare sotto un canovaccio di cotone.
Per il ripieno: la prima cosa da fare è far bollire le erbette, strizzarle molto bene e quando sono fredde tritarle finemente. Al trito si devono unire tutti gli altri ingredienti formando un composto molto cremoso.
A questo punto bisogna stendere la pasta molto sottile, sfido chiunque a farlo con il mattarello ... per me è una cosa impossibile!!!
Quindi bisogna tagliare la pasta in strisce e le strisce in rombi, e al centro di ogni rombo mettere un poco del ripieno aiutandosi con due cucchiaini. Poi si procede alla chiusura del tortello pizzicando la pasta prima da un lato e poi dall'altro fino alla fine.
Panna cotta
10 Jun 2012 12:00 AM (12 years ago)

Un sabato mattina perfetto... sveglia con calma, con ancora più calma colazione e poi spesa per un pic nic... destinazione?? Il parco di Miramare :-)
poi arriva un sms in cui il fidanzato di mia cugina si offre di cucinarci la cena e allora vuoi non preparare un dolce per ringraziarlo?!? così è nata l'idea della panna cotta, al mercato abbiamo preso tutti gli ingredienti (e per una nata e cresciuta a Milano vedere il bidone di panna fresca, e scoprire che la panna si è montata da sola a causa di un lieve movimento nella borsa della spesa è emozione...), dieci minuti dietro ai fornelli e, voilà, la panna nello stampo
Ingredienti:
500 ml di panna fresca o 250 ml di panna e 250 ml di latte per una versione più leggera
100 ml di latte
100 gr di zucchero
12 gr di colla di pesce
1 bustina di vanillina
Mettete a bagno la colla di pesce in acqua fredda fino a che non diventa morbida. Scaldate i 100 ml di latte fino a farli diventare tiepidi, aggiungete la colla di pesce strizzata e mescolate per farla sciogliere.
Nel frattempo portate ad ebollizione la panna (o la panna + il latte) con lo zucchero e la vanillina.
Spegnete il fuoco e unite il latte tiepido con la colla di pesce alla panna bollente.
Versate il composti negli stampini inumiditi o in un grosso stampo e fate intiepidire. Poi mettete gli stampi in frigo e lasciateli per qualche ora.
Quando la panna cotta sarà pronta, capovolgete su un piattino e decorate a piacere con frutta fresca, frutta caramellata, caramello, cioccolato fuso, marmellata, ....
Questo post è forse uno dei più difficili da scrivere da quando abbiamo dato inizio a quest'avventura di blogger...
Difficile trovare le parole giuste, difficile anche solamente trovare le parole per descrivere quello che è successo in Emilia, ma rimanere in silenzio è impossibile.
Raccontare i fatti non è compito nostro ma ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra solidarietà e cercare nel nostro piccolo di essere d'aiuto.
Nei giorni scorsi abbiamo cercato di capire come comprare il Parmigiano Reggiano "solidale" è abbiamo scoperto che paesi molto piccoli e molto distanti si sono organizzati più velocemente e meglio di Milano (...)
Per fortuna però ci sono diversi canali per acquistarlo:
- direttamente dai punti vendita dei caseifici danneggiati (qui l'elenco)
- tramite il consorzio (qui i dettagli)
- e per fortuna si stanno attivando anche alcune catene della grande distribuzione con attività e promozioni (sempre qui i dettagli)
Non abbiamo scuse: non ci resta quindi che comprarlo!!

Finalmente week end, finalmente relax!! relax e gratificazioni per dirla proprio tutta, e così un pranzo veloce si è trasformato in quello che vedete sopra.
Semplice da fare, veloce da mangiare, ma soprattutto proprio gustoso. Mi sa che sarà replicato per il prossimo pic-nic.
Ingredienti:
insalata
feta a piacere
2 uova
3/4 fiori di zucca
1 fetta di pan carrè (io preferisco quello con i semi nell'impasto)
sale e pepe qb
Fate scaldare dell'olio in un tegame, quando sarà ben caldo buttate il pan carrè tagliato a cubetti, tostatelo e mettetelo da parte.
In una terrina sbattete le uova con il sale e il pepe e un po' di feta sbriciolata con le mani, versate il composto nel tegame unto e ben caldo. Sopra disponete i fiori di zucca facendo in modo che non siano troppo sovrapposti tra loro. Girate la frittata e terminate la cottura.
Nel frattempo disponete l'insalata in un piatto, unite la feta a cubetti, il pane tostato e la frittata a fettine.
Voilà!
Stavolta ci è andata proprio bene: 25 aprile e 1 maggio ci hanno offerto la possibilità di una bella vacanza fuori stagione :-)
io sono stata ad Istanbul, era la prima volta, è l'ho trovata semplicemente meravigliosa!!
L'ho girata in lungo e in largo e assaggiato tutto ciò che si poteva assaggiare. Ho scoperto delle fantastiche spremute di melograno, ad ogni angolo della strada è pieno di negozietti che vendono spremute di ogni genere, la frutta e la verdura sanno di frutta e verdura!!! e le persone sono disponibili, cortesi e accoglienti.
Entrare nella Moschea Blu è stato come entrare in una nuvola, poi le cisterne romane, il palazzo Topkapi, il Gran Bazar e il mercato delle spezie... l'esperienza all'hammam, e non parlo di quelli turistici ;) dove sono andata comunicavano con me a gesti perché nessuno parlava inglese.
Insomma una città assolutamente da visitare e vivere!

Muffolini come li chiama mia nonna. Mi è sembrato un nome simpatico, la prima volta che li ha chiamati così quando glieli ho portati da assaggiare. Li ho appena fatti, questi muffolini, e già li vorrei rifare. Per rimangiarli, ovviamente. Ma anche perchè vengono talmente buoni che la soddisfazione è grande. Facili e buoni. Che bella combinazione di aggettivi. E mentre sono qui che scrivo, magari qualcuna delle persone a cui li ho portati li sta mangiando. Una mi ha appena telefonato per dirmi che ho le manine d'oro. Questo basta per rendere meno uggiosa questa giornata, che dite?
Ingredienti
125g di zucchero
1 uovo
60g di burro
250ml di latte
220g di farina
30g di cacao amaro
mezza bustina di lievito per dolci
1 pizzico di fior di sale (o sale fino)
100g di cioccolato fondente
Preparazione (per circa 12/13 muffolini)
Fate sciogliere il burro in una casseruola a bagnomaria e fatelo raffreddare. Nel mentre preparate le dosi degli altri ingredienti, separando in due bastardelle diverse gli ingredienti secchi da quelli liquidi. Quindi in una bastardella, setacciate farina, cacao e lievito ed aggiungete lo zucchero mescolando grossolanamente il tutto con un cucchiaio. Nell'altra bastardella, rompete l'uovo, sbattetelo leggermente con una forchetta, aggiungete un pizzico di fior di sale, il latte e il burro sciolto che nel mentre si è raffreddato e mescolate il tutto. Versate gli ingredienti liquidi nella bastardella degli ingredienti secchi e mescolate rapidamente ed approssimativamente con una frusta a mano (il trucco per avere muffolini morbidi è non mescolare troppo gli ingredienti). Fate a pezzettoni, aiutandovi con un coltello, una tavoletta di cioccolato e amalgamate il tutto rapidamente. Distribuite il ripieno in pirottini (meglio se di silicone) foderati al loro interno con pirottini di carta ed infornate in forno già caldo a 180° per 20 minuti. Se volete conservare per 2/3 giorni i vostri muffolini (sempre che resistano per così tanto tempo) metteteli in una scatola di latta oppure appoggiateli in un piatto e ricopriteli con una pellicola.

"Ma come, non fai la pastiera quest'anno?" - disse una madre basita.
"Sì, sì, certo, la faccio" - ma onestamente non è che ne avessi molta voglia... E impasta la frolla doppia dose, e prepara la crema, e lascia raffreddare la crema, e macera la ricotta con lo zucchero, e fai la crema con il grano cotto... Insomma, sapete quando siete consapevoli di dover fare una cosa lunghissima che vi porterà via almeno un pomeriggio intero e nella vostra testa avreste voglia di fare altro, tipo andare a fare una passeggiata all'aria aperta? Ecco. Con questa consapevolezza di intenti ho deciso di improvvisare e, udite udite, ho seguito - ovviamente con le dovute modifiche - la ricetta che c'era sul barattolo del grano cotto! Lo so, state forse già smettendo di leggere la ricetta a questo punto, ma vi invito ad andare fino in fondo e a provarla, perché vi assicuro che non sono stata così approssimativa come la situazione potrebbe far sembrare. Prima ho consultato qualche libro, ma da ciascuna ricetta di pastiera (attenzione, mai una uguale all'altra, tutte diverse ovviamente) ne uscivo inorridita per la quantità abnorme di burro, panna, uova... ma stiamo scherzando?! Voglio dire, ok, io sono la prima a sostenere che la pasticceria sia precisione e chimica, che gli ingredienti non si possano improvvisare. E concordo anche con il fatto che se qualcosa sia molto buona è anche perché è un po' "schifosa", diciamo così. Ma lo sapete, ogni volta che scelgo una ricetta lo faccio con oculatezza, perché allo stesso tempo ci tengo a preservare il livello corretto di colesterolo e a far sopravvivere il più possibile fegato e stomaco. Date queste premesse, la mia valutazione personale mi ha fatto credere che la ricetta sul barattolo del grano cotto fosse la migliore. Certo, riducendo la quantità di uova e di zucchero e aumentando la quantità di ricotta per cercare di bilanciare gli ingredienti. Di zucchero ne ho messo 100g in meno, e penso che per i miei gusti e per quelli dei miei commensali fosse perfetto, ma allo stesso tempo credo che se a qualcuno piaccia un po' più dolce la pastiera, quei 100g in più non sarebbero stati del tutto un danno. Per quello che riguarda le uova... beh, ne ho messe solo 4, partendo da questa considerazione: il ripieno è sufficiente per due stampi di pastiera, quindi è come se ciascuna pastiera avesse in fin dei conti solo 2 uova nell'impasto, e mi sembra un buon compromesso. Se avessi messo le 6 o 8 uova (non ricordo ora) che c'erano scritte, l'effetto sarebbe stato avere un ripieno più giallo ( e da qui non se ne scampa) e un gusto più da frittata che a me sinceramente disgusta un poco. Di ricotta, vi dicevo, ne ho messa 100 g in più per compensare l'assenza di qualche paio di uova. E poi di fior d'arancio, una fialetta sola. Non che sarebbe successo chissà che se ne avessi messe due, forse sarebbe andata bene lo stesso, ma ho pensato alle pastiere che mi mangio nei ristoranti e che trasudano fior d'arancio, ed al gusto di spugna e detersivo che ne consegue e che non mi aggrada granché, quindi: una fiala e non si rischia di esagerare.
Veniamo ai dettagli, vi dico che tutti hanno apprezzato la mia pastiera, con elogi da destra e manca ( e su due pastiere vi assicuro che di gente che l'ha assaggiata è più del classico cerchio familiare). Chicca di mio nonno nell'assaggiarla: "sai perché i napoletani mettono il grano cotto? in fin dei conti questa è come una crostata alla ricotta con il grano cotto. e il grano cotto lo mettono perché così la ricotta non si asciuga e non si attacca in gola". Potrebbe avere la sua logica... Comunque la morale di questa ricetta è: ho preparato il tutto durante Cagliari-Inter, quindi il tempo di una partita di calcio e la vostra pastiera, è fatta (cottura a parte, ovvio).
Ingredienti
Per la
frolla (raddoppiate le dosi),
qui
Per il
ripieno
580g di grano cotto
250g di latte
1 cucchiaio di zucchero
1 pizzico di sale
metà fialetta di fior d'arancio
600g di ricotta
250g di latte
la scorza di un limone bio grattugiata
70 g di cedro o arancia canditi
4 uova
400g di zucchero
la rimanente fialetta di fior d'arancio
Preparazione
Preparate come indicato nella ricetta di base la frolla, raddoppiando le dosi (vi serve frolla sufficiente per due pastiere). Lasciatela quindi riposare in frigo fino a che non vi servirà stenderla (almeno per mezzora comunque).
In una pentola versate il grano cotto con il latte, il cucchiaio di zucchero, il pizzico di sale ed il fior d'arancio (metà fiala). Amalgamate il tutto e lasciate cuocere per 10 minuti a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto per non far attaccare il tutto, fino a che non creerete una cremina. Togliete dal fuoco e lasciate intiepidire.
In una bastardella capiente stemperate la ricotta con il latte ed amalgamate insieme la scorza grattugiata del limone ed ai canditi.
In un'altra ciotola sbattete le uova con lo zucchero ed il fior d'arancio rimasto.
A questo punto, unite le uova con la ricotta ed aggiungete anche la crema di grano cotto raffreddata. Amalgamate il tutto, il risultato sappiate che sarà piuttosto liquido.
Stendete le basi con la frolla per due stampi da circa 28/30 cm ricoperti con carta da forno, bucherellatele con una forchetta, versate in modo omogeneo aiutandovi con un mestolo il ripieno e formate striscioline decorative in superficie. A questo punto, infornate il primo stampo in forno già caldo a 180° e lasciate cuocere per 60 minuti. L'altro stampo lasciatelo riposare in frigo, nel mentre di infornarlo a sua volta. Lasciate raffreddare le pastiere nei rispettivi stampi, a quel punto trasferitele in piatti da portata e non mangiatela prima del giorno dopo. Conservatela in un luogo fresco e a piacere spolveratela con zucchero a velo al momento di servirla.

Beh, questi sono 'na botta di vita, come si suol dire... Diciamo che rappacifica i sensi questa pasta, perchè sarà un po' il gusto delicato del sugo di datterini, sarà l'inimitabile sapore della luganica, sarà il profumo dei porcini... insomma, vi consiglio di prepararla un giorno in cui sarete molto affamati.
Ingredienti (per 4 persone)
250g di rigatoni
300g di luganica
1 scalogno
olio evo q.b.
25 g di porcini secchi
250 di passata di pomodori datterini
1 pizzico di zucchero
sale q.b.
pepe q.b.
parmigiano q.b.
Preparazione
Come prima cosa, sciacquate i porcini secchi e lasciateli rinvenire in una ciotola capiente con dell'acqua per circa un'oretta. Una volta passato questo tempo, scolateli per bene e tamponateli per asciugarli con della carta assorbente. Lavate la luganica (io lo faccio sempre), asciugatela e fatela a dadini. A questo punto fate colorire in un saltapasta con dell'olio uno scalogno mondato e affettato finemente. Quindi aggiungete la luganica e fatela saltare, fino a che non avrà perso il colore rosastro. Aggiungete i porcini e la passata di datterini, un pizzico di zucchero, salate moderatamente (la luganica è già saporita) e pepate abbondantemente (a vostro piacere ovviamente).
Passati circa dieci minuti (ricordatevi di rimestare il sugo di tanto in tanto), fate saltare i rigatoni cotti al dente. Impiattate e spolverate a piacere con del parmigiano.

Trattasi di una ricetta che ho in bozza da un po' di tempo, praticamente da un mese. C'era lei, nelle bozze, insieme ad altre ricette, lo ammetto. Ed ormai ho perso il conto, ma la pigrizia di scrivere la prefazione delle ricette mi assale - anzi, mi ha assalito permanendo - e non mi va proprio giù l'idea di pubblicare una ricetta senza una storia attaccata in qualche modo. Stasera in realtà stavo girovagando su facebook, quando improvvisamente mi sono detta "basta cazzeggiare, vai a pubblicare una ricetta". E quindi, eccomi qui. Con la primavera che ormai qui a Milano ci è venuta a trovare da qualche settimane, il sole che fa venire voglia di non accendere le luci al neon in ufficio e passeggiare senza meta in pausa pranzo, la fame di primavera associata alla gastrite che si presenta imperturbabile, e tanti pensieri confusi per la testa che non si ha voglia di riordinare.
E dopo questa introduzione un po' così, ma come sempre sentita, vi lascio a questo gustoso piatto di pasta, di invenzione materna e di scopiazzatura conseguente. Alla prossima pasta, prometto, e presto!
Ingredienti (per 4 persone)
250g di pentente (se le avete di kamut, stanno benissimo)
1 porro
500 g di zucca
7/8 amaretti secchi di piccole dimensioni
300ml di brodo vegetale
olio q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
Preparazione
Preparate subito il brodo facendo bollire in un pentolino dell'acqua con un dado vegetale. Soffriggete il porro in un saltapasta con un goccio di olio. Aggiungete la zucca, precedentemente mondata e tagliata a dadolini. Fate cuocere la zucca versando a poco a poco il brodo, fino a che la zucca non si ammorbidisce per bene. Infine unite gli amaretti sbriciolati. Salate e pepate. Mescolate il tutto e saltate infine le pennete lessate al dente con il condimento ottenuto.

Tanto per cambiare in frigo avevo della pasta sfoglia e della mortadella prossime alla scadenza, la soluzione più semplice per consumarle era una classica torta salata. Che per di più mi risolve anche il problema della cena quando faccio tardi in ufficio ;)
Ingredienti:
3-4 patate di grandi dimensioni
100 gr. di mortadella
provola affumicata a piacere
1 rotolo di pasta sfoglia
pepe e sale
Lavare le patate e farle bollire in acqua salata. Quando si saranno raffreddate pelatele e tagliatele a fette spesse meno di un centimetro. Tagliate la provola a dadini. Foderate una teglia con la pasta sfoglia, bucherellate la base e fate un primo strato con le patate, ricoprite di mortadella, poi la provola e un po' di pepe. Fate un secondo strato di patate, mettete la provola restante, un'altra spolverata di pepe. Chiudete i bordi della torta e infornate a 180° per circa 35-40 minuti.


Oggi è il giorno per ricominciare a scrivere, perché l'essere meditabondi fa percepire la necessità di cancellare i pensieri di troppo, e mettersi con la tastiera sotto le dita li fa dimenticare più facilmente. E poi finire l'ultima fetta di questa cheesecake, rendendosi conto di quanto fosse buona, è un incentivo per voler condividere la ricetta con tutti. Ma prima fatemi un attimino spiegare di che signora cheesecake si tratti. Dovete sapere che mia madre è diventata "Benedetta Parodi dipendente". Devo dire che avevo i miei preconcetti da blogger con la puzza sotto il naso ai tempi di Cotto e Mangiato, ma da quando capita anche a me di vedere ogni tanto Le ricette di Benedetta, devo dire davvero che sono molte le ricette simpatiche e gli escamotage interessanti che vengono proposti. Ma torniamo alla cheesacake. Puntata menu americano. E chi ti arriva in studio? Lo chef Thomas del California Bakery (catena non male di ristoranti americani che abbiamo qui a Milano). E che fa lo chef Thomas? La sua cheesecake, ovviamente! E ragazzi, se non l'avete mai mangiata, la cheesecake del California Bakery è una bomba (in tutti i sensi). E per la prima volta, mi trovo uno chef che dà una ricetta veritiera, non fantocchia, perché la cheesecake che esce dalla ricetta che sto per scrivervi è davvero uguale a quella del California Bakery.
Annalisa, questa ricetta è per te, e prometto che la vedrete presto entrare baldanzosa in ufficio per essere voracemente mangiata ("voracemente" è la conditio sine qua non).
E siccome scripta manent, e ormai sono spacciata, sarà meglio che metta il tutto nero su bianco prima di dimenticarmi di preciso come l'ho fatta.
Ingredienti
Per la base
300g di biscotti digestive
80g di burro
1 cucchiaino di miele
Per il ripieno
400g di robiola
300g di ricotta
50g di yogurt bianco
la scorza grattugiata di un limone
200 g di zucchero
150g di panna liquida
4 uova
mezzo cucchiaio di farina
Procedimento
Sciogliete a bagnomaria il burro. Sbriciolate con il mixer i biscotti e mischiateli per amalgamarli al burro sciolto ed al cucchiaio di miele. Rivestite alla base una teglia antiaderente a cerniera con della carta da forno ed imburrate per bene i bordi con una nocciolina di burro. Scegliete la dimensione della teglia in funzione di quanto volete alta la vostra cheesecake. Io ho usato una teglia da 26cm di diametro. Formate la base ed i bordi del guscio della vostra cheesecake utilizzando il mix di biscotti, e con le mani create uno strato omogeneo e ben livellato. A questo punto, trasferite la teglia in frigo e lasciate rapprendere così la base.
Intanto preparate il ripieno. Con una spatola o una frusta a mano, mischiate robiola e ricotta fino ad ottenere una crema liscia e morbida. Aggiungete lo yogurt e la scorza del limone grattugiata e continuate ad amalgamare il tutto. Quindi unite lo zucchero, e mischiate ancora. A questo punto iniziate ad utilizzare lo sbattitore elettrico ed unite le uova in precedenza leggermente sbattute, la panna ed il mezzo cucchiaio di farina. Avrete così formato una crema liscia e piuttosto liquida. Versatela nella teglia con il guscio di biscotti ed infornate in forno già caldo a 160° per 55 minuti. Passato questo tempo, spegnete il forno e lasciate la cheesecake nel forno a sportello chiuso per altri 5 minuti. Quindi aprite lo sportello a tre quarti e lasciate raffreddare la cheesecake per una decina di minuti. Infine, sfornate, lasciate raffreddare del tutto e trasferite in frigo per almeno 4 ore. Se lo gradite, guarnite a vostro gusto: cioccolato fuso, nutella, marmellata di fragole, mirtilli... Provare per credere.


Buon anno a tutti! Scusate la latitanza, ma in questi giorni ho passato più il tempo a mangiare che a cucinare... Oggi vorrei proporvi questa salsina. Non la preparavo davvero da tanto tempo, così come era da tanto tempo che avevo voglia di riassaggiarla. Ma l'altro giorno mi sono decisa. Allora ho estratto il mio primo quadernino delle ricette e, trovandola, mi sono resa conto che questa è l'unica ricetta che mi sia davvero inventata in toto e praticamente ex novo, ormai quasi 10 anni fa. Leggevo gli ingredienti originali di questa ricetta che avevo trascritto e a fianco trovavo le correzioni con le mie modifiche. Vi dico solo che in partenza, questa sarebbe dovuta essere una salsa al finocchio fresco e foglie di menta. Non c'entra davvero niente, e ne vado molto orgogliosa. Non perché sia una ricetta geniale, magari qualcuno di voi la prepara già abitualmente. Solo perché l'ho messa insieme io, aggiungendo un po' di cose alla volta, a seconda di come mi suonava meglio un ingrediente piuttosto che un altro. E poi, che vi devo dire, mi piace un sacco.
Questa salsa è buona da sola su in crostino di pane, oppure come ripieno di un involtino di bresaola, il cui contrasto ne esalta il gusto.
Ingredienti
una trentina di foglie di basilico fresco
30 g di mandorle
il succo di un mezzo limone (grande)
tra i 6 e gli 8 filetti di acciughe ( a seconda della dimensione dei filetti)
4 cucchiai di olio evo
1 pizzico di sale
Preparazione
Lavate ed asciugate accuratamente il basilico e trasferitelo nel mixer. Aggiungete le mandorle intere sbucciate, il succo del limone, l'olio, il pizzico di sale, e 6 acciughine. La settimana acciuga, o anche l'ottava, aggiungetela a vostro gusto/discrezione dopo aver mixato molto bene gli ingredienti e fatto un piccolo assaggio. A seconda della dimensione dei filetti, il gusto potrebbe essere o poco o troppo presente.


Lo so, la foto non rende giustizia a questa pasta al forno, ma ero circondata da 4 ragazzi affamati mentre la scattavo che non vedevano l'ora di sedersi a tavola. In previsione di questa cena non sapevo bene che cosa preparare. Avevo azzardato questo invito all'ultimo momento, e si trattava di una domenica in cui tutti i supermercati erano tutti chiusi, quindi mi sono dovuta regolare un po' con quello che avevo in casa. Preparare una pasta al forno è effettivamente la cosa più veloce da fare quando non si sa cosa fare con precisione, una sorta di salvagente.
Ingredienti (per 5 persone)
300g di rigatoni
abbondante parmigiano
200 g di galbanino
sugo al basilico
besciamelle
sale q.b.
Per il sugo
passata di pomodoro
olio q.b.
1 testina d'aglio
sale q.b.
zucchero q.b.
4 foglie di basilico fresco
Per la besciamelle
500 ml di latte
1 cucchiaio colmo di farina
sale q.b.
noce moscata q.b.
1 nocina di burro
Preparazione
Come prima cosa, preparate la besciamelle: fate scaldare il latte in un pentolino. Una volta caldo versatelo a poco a poco in un alto pentolino dove avrete setacciato il cucchiaio abbondante di farina, andandola così a stemperare con un frustino a mano. Una volta eliminato tutti i grumi, versate tutto il latte, salate, fate un paio di grattuggiate di noce moscata e mettete il pentolino sul fuoco. Iniziate a mescolare, non smettete mai, ed aggiungete anche la nocina di burro (giusto per insaporire un po' di più la besciamelle). Mescolate fino a che non raggiungerete il punto di ebollizione. Spegnete, coprire con il coperchio del pentolino e lasciate raffreddare.
Preparate quindi il sugo: riscaldate in una casseruola l'olio con una testina di aglio a cui avrete in precedenza tolto l'anima (la listarella che si trova all'interno di ciascuna testina d'aglio). Unite quindi la passata di pomodoro, salate con sale grosso, aggiungete anche due pizzichi di sale e lasciate cuocere a fuoco basso il sugo, coprendolo con il coperchio della casseruola, ma avendo cura di lasciare giusto uno spiraglietto tra la casseruola ed il coperchio. Rimestate di tanto in tanto il sugo (attenti che schizzerà appena solleverete il coperchio!). Cuocete per circa un 15 minuti. A fine cottura aggiungete il basilico.
Lessate i rigatoni in acqua salata, scolateli al dente e passateli sotto l'acqua fredda. Cercate di scolarli al meglio, eliminando tutta l'acqua.
Grattuggiate abbondante parmigiano e fate a dadini il galbanino o formaggio simile che avete in casa o se preferite la mozzarella (che dovrete però sgocciolare ben bene).
In una pirofila, versate un paio di mestoli di sugo ed un mestolo di besciamelle, in modo da creare una base che non faccia poi attaccare la pasta. A questo punto, ditribuite un primo strato di pasta, conditela quindi con uno strato di sugo e rimestatela. Distribuite quindi qua e là i dadini di formaggio, versate la besciamelle in modo omogeneo, in particolar modo sulla pasta a contatto con i bordi della pirofila, in modo che non si attacchi durante la cottura in forno, e spolverizzare infine con abbondante parmigiano. Condite nella scodella in cui si trovano l'altra metà di rigatoni con un paio di cucchiaiate di sugo e rimestate la pasta. A questo punto fate il secondo strato di pasta nella pirofila, distribuiteci sopra del sugo, il formaggio, la besciamelle avanzata e abbondante parmigiano. Gratinate in forno caldo a 200° per circa 15 minuti, o comunque fino a che non noterete l'avvenuta gratinatura del condimento.

Era da tanto che non provavo una soddisfazione così grande nello sfornare qualcosa. Sarà la magia che crea il fare una ricetta nuova, o più precisamente una ricetta nuova di un dolce. Comunque era troppo contenta, e lo sono tuttora, tant'è che pubblico subito la ricetta, mentre mi mangio con gusto il terzo cookie tiepidino da poco sfornato. Era da un po' che avevo voglia di provare a fare i cookies con l'avena, più o meno da quando la Bea si è presa come dolcino durante una pausa pranzo, dal posto delle zuppette, quel bel cookie burroso avena, uvetta e non so che altro. Fatto sta che stasera, prima di rincasare, sono passata dal Naturasì per comperare i fiocchi d'avena e appena messo piede in casa mi sono messa all'opera. Che buoni che sono, ve lo assicuro! La prossima volta penso che aggiungerò solo qualche manciata di uvetta in più. Ecco la ricetta.
Ingredienti (per circa 27cookies)
125 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
100 g di zucchero di canna
1 uovo
150 g di farina
mezza bustina di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
100 g di fiocchi d'avena
50 g di uvetta
Preparazione
Lavorate a crema con una spatola il burro ammorbito e lo zucchero di canna. Aggiungete quindi l'uovo intero e amalgamatelo per bene alla crema di burro. Versate quindi la farina ed il lievito setacciati, lo zenzero, i fiocchi d'avena e l'uvetta. Mescolate il tutto per bene, quindi con l'aiuto di due cucchiaini, formate tanti mucchietti ben distanziati tra loro su una placca ricoperta da carta forno. Appiattiteli leggermente con il dorso di una forchetta, ed infornateli in forno già caldo a 200°. Lasciateli cuocere per 10 minuti, quindi sfornateli e lasciateli raffreddare su una griglia per dolci.