Da dicembre ormai sto utilizzando la Gluey, la penna incollatrice a caldo della Bosch, ma sebbene ne avessi parlato ampiamente su Instagram (trovate anche una story in evidenza) non avevo ancora avuto occasione di fare un post.
La Gluey è una penna per colla a caldo che funziona a batteria, e che permette di incollare senza fili e di decorare con altissima precisione. Infatti non avendo l’ingombro del filo e avendo l’ugello piccolissimo, la Gluey è perfetta anche per tutti i casi in cui la classica pistola ci permetteva meno manualità e faceva uscire troppa colla.
Per chi ha visto le mie story e mi ha seguito nella demo che ho fatto al Leroy Merlin a dicembre, avrete già visto che uno degli utilizzi della Gluey è ricalcare un disegno fatto su carta forno per poi staccarlo e utilizzarlo come decorazione, o disegnare direttamente su vari supporti come legno, plexiglass, carta, tele da pittura.
Oggi voglio far parlare le immagini e mostrarvi come ho decorato delle uova a tema unicorno per Pasqua usando la Gluey.
Per svuotare le uova ho usato il classico sistema dei due fori ai poli opposti, e poi ho soffiato in uno dei due fori facendo uscire albume e tuorlo dall’altro.
Dopo aver svuotato le uova le ho messe a bagno nella candeggina. Trovate il procedimento dettagliato in questo post.
Se avete fretta di utilizzare le uova potete strofinare delicatamente i gusci con un batuffolo di cotone imbevuto di aceto: in questo modo cancellerete le scritte (ma ovviamente andate a saltare il lavaggio interno dell’uovo).
Dopo aver visto le uova unicorno su Pinterest (ovviamente l’unicorno-mania non poteva escludere le uova!) mi è venuta una voglia irrefrenabile di realizzarle, e ho subito pensato alla Gluey.
Le uova unicorno hanno un grandissimo impatto e richiedono poca manualità, perciò sono realizzabili anche da chi è veramente alle primissime armi e vi consentiranno di stupire chiunque venga a casa vostra e le veda.
Come base di partenza vi servono delle uova col guscio bianco, la Gluey e qualche fiorellino decorativo di quelli da bomboniere.
Per realizzare il corno glitter dell’unicorno ho utilizzato un piccolo cono di carta forno e l’ho riempito di colla a caldo glitter dorata.
Ho disegnato gli occhi dell’unicorno con un pennarello indelebile nero, ma se volete un effetto rilievo potete anche utilizzare la Gluey con le cartucce di colla a caldo nera.
Ho poi rimosso il cono di carta dal corno, che nel frattempo si era asciugato, e sempre con delle gocce di colla a caldo ho incollato il corno e i fiorellini sulla testa.
Se volete appendere le vostre uova unicorno decorate (ad esempio sull’albero di Pasqua) prendete un pezzo di nastro di un colore pastello, piegatelo a metà e ancoratelo ad un pezzetto di fil di ferro sottile.
Infilate il fil di ferro nel foro inferiore dell’uovo e fatelo uscire da quello superiore. Il fil di ferro è funzionale a far passare il nastro, perciò una volta che avrete afferrato il nastro potete rimuovere il fil di ferro.
Bloccate il nastro con un nodo nella parte inferiore dell’uovo (e, se volete, completate con una perlina in legno).
Quest’anno, complice un nuovo progetto pasquale con Dremel di cui vi sto già anticipando qualcosa in questi giorni su Instagram, mi sta prendendo la uovo-mania. Mi sta venendo voglia di decorare le uova per Pasqua in ogni modo, e vederle in giro per casa mi mette una sensazione di freschezza e di allegria primaverile.
In più, dopo tanta ricerca, questa settimana ho finalmente trovato le uova di gallina col guscio bianco (delle quali, per inciso, ho scoperto l’esistenza alla veneranda età di 31 anni), e il mio cervello ha iniziato a partorire decine di idee su come decorarle.
Ora, so che è un argomento trito e ritrito, ma per quanto mi riguarda il metodo di forare l’uovo con uno spillo non funziona. A parte che forse ho trovato uova di marmo io, ma a me lo spillo si piegava e scivolava sul guscio. Ma poi comunque il foro era davvero troppo piccolo, e per quanto forte soffiassi il contenuto dell’uovo non usciva.
Allora ho provato ad usare un chiodo, e devo dire che questo metodo ha funzionato meglio, però il foro non viene perfettamente tondo, quindi dipende dal grado di precisione che vi serve. E poi in 2 casi mi si è crepato il guscio intorno al foro.
Ciò che ha funzionato meglio nel mio caso è stato forare i due poli opposti dell’uovo con un piccolo trapano tipo Dremel. Io ho usato una punta multiuso da 2mm, e poi ho soffiato dentro ad un foro tenendo una coppetta sotto in modo da far uscire il contenuto dell’uovo dal foro opposto. In questo modo i fori sono venuti perfettamente tondi, e il guscio non si è rotto (ho svuotato 4 uova).
[EDIT: mentre preparavo questo post ho poi scoperto l’esistenza di questa pompetta per svuotare le uova che non mi costringe a metterci la bocca e che facilita il lavoro soprattutto se si hanno diverse uova da svuotare. La metto in wishlist!]
Dopo averle svuotate ho messo le uova a bagno in acqua e candeggina per un paio d’ore: in questo modo si scioglie la pellicina interna e si evita che a lungo andare possano puzzare, e spariscono anche le scritte esterne all’uovo con la data di scadenza. Poi le ho sciacquate e lasciate asciugare.
Che cosa serve:
Come si fa:
Essendo un progetto fai da te velocissimo credo bastino poche spiegazioni. Dipingete l’uovo con l’acrilico verde, dando almeno 2 mani se non 3, perché essendo il guscio poroso, la pittura tende a diventare più trasparente quando si asciuga.
Una volta asciutto, utilizzate l’uni posca per disegnare le spine del cactus. Se avete buona manualità potete anche usare un pennellino piccolo con del colore acrilico bianco.
Completate incollando i pompom in cima al cactus con la colla a caldo, a rappresentare il fiore.
Mettete il vostro uovo-cactus in un vasetto, dopo aver riempito il fondo con della carta velina di un colore pastello.
Io li vedrei bene anche come segnaposto originali per un pranzo pasquale, che poi ognuno potrà portare a casa e tenere tutto l’anno come decorazione.
Qui trovate le altre mie creazioni a tema Pasqua, sia per la tavola che da regalare. E voi, quali sono le creazioni più belle che avete realizzato con le uova?
Dopo la mia classica pausa post-natalizia di gennaio (durata un paio di settimane in più del previsto, perché se c’è un concetto che ho afferrato da quando sono madre è la scarsità del tempo) eccomi di ritorno carica ed impaziente di condividere i miei progetti di quest’anno.
Accompagnerà le mie pubblicazioni una riorganizzazione delle categorie del blog, che mi sono resa conto essere un po’ caotiche e poco parlanti, e dato che parlerò spesso di giochi e attività per bimbi ho pensato di categorizzarle anche per età e per tipologia di gioco.
Premetto che credo che molti giochi montessoriani non facciano altro che riqualificare delle attività che i bambini hanno sempre fatto fin da quando io ero piccola (se non prima). Tuttavia, mentre un tempo giocavamo con la pasta o con le mollette da bucato anche perché avevamo meno giochi a disposizione, e spesso non si poneva l’accento sull’utilità didattica di questi giochi, oggi i bimbi sono sommersi di giochi “preconfigurati”, e quindi è necessario fare uno sforzo in più. Oggi, inoltre, c’è molta più attenzione agli studi in materia, e si cerca di proporre ai bambini una quantità sempre maggiore di giochi educativi che favoriscano lo sviluppo di determinate capacità.
La mia rubrica sui giochi Montessori fai da te ha lo scopo di proporre dei giochi montessoriani realizzabili in casa con un budget piccolissimo e che non hanno nulla da invidiare ai costosissimi giochi in legno comprati.
Nella presentazione di ogni gioco aggiungerò un piccolo paragrafo che descrive le finalità educative del gioco stesso, ricordando sempre che per me il lavoro principale dei bambini rimane giocare
La motricità fine è il controllo sui piccoli movimenti delle mani e delle dita. Il concetto si estende anche ai muscoli della faccia e dei piedi, ma quando si parla di giochi ci si concentra di solito sulla parte che riguarda le mani.
Giocare con le costruzioni, colorare con i pennarelli, fare un puzzle, così come vestirsi da soli, allacciarsi le scarpe e usare le posate per mangiare sono esempi di attività che richiedono la motricità fine.
E’ importante stimolare la motricità fine già dai primi anni di vita, perché favorisce l’autonomia del bambino, e quindi la sua autostima.
Dopo questa descrizione avrete già intuito quali sono i giochi che favoriscono lo sviluppo della motricità fine: ce ne sono ovviamente moltissimi, tra cui troviamo quelli con i bottoni, che si dividono in infilatura e allacciatura.
Ecco un gioco molto semplice da realizzare e dal costo irrisorio, che si presta molto bene ad essere un gioco da viaggio perché occupa pochissimo spazio e si inserisce in un sacchettino di stoffa. Potete tenerlo in borsa e tirarlo fuori per intrattenere i bimbi al ristorante o fuori casa.
Questo gioco aiuta anche i bambini ad imparare a riconoscere i colori, e si può personalizzare realizzando una quantità maggiore di bottoni, oppure aggiungendo perle in legno o altri oggetti da infilare di forme diverse.
Se i vostri bimbi sono abbastanza grandi da saper usare un pennello, potete anche realizzare questo gioco insieme facendo dipingere a loro i bottoni.
Che cosa serve:
Come si fa:
Dipingete i dischi di legno con la pittura, utilizzando i colori primari e secondari. Una volta asciutti potete usare il pennarello bianco per disegnare dei riflessi sui bordi in modo da dargli un aspetto più simile ai bottoni “veri”.
Con il trapano praticate 2 fori al centro di ogni dischetto. Per essere certa di fare fori ben centrati e che fossero nella stessa posizione su tutti i dischetti, ho creato una maschera di carta sulla quale ho segnato la posizione dei fori con l’aiuto di un righello. Ho poi usato quella maschera per marcare la posizione dei fori su tutti i dischetti con la punta di una matita.
Se il bordo dei fori dovesse rimanere un po’ ruvido, potete rifinirlo con della carta vetrata molto fine (da 240 in su).
Inserite i bottoni assieme al laccio per le scarpe nel sacchettino di cotone, che potete anche personalizzare all’esterno, e il vostro gioco montessoriano è pronto! I lacci delle scarpe sono perfetti perché hanno già le estremità rigide per favorire l’infilatura.
Essendo il mio primo post di questa nuova rubrica, fatemi sapere cosa ne pensate, e soprattutto se c’è una tipologia di giochi che vi piacerebbe vedere, e proverò ad accontentarvi
Un’altra delle attività che ho sempre fatto nel weekend lungo dell’8 dicembre è creare e scrivere i biglietti di Natale.
A casa mia non siamo mai andati via per il ponte perché dicembre è un mese di lavoro intenso per mio papà, quindi i giorni dell’Immacolata sono sempre stati giorni lenti di casa, addobbi, preparativi, film di Natale e cioccolate calde.
Era il momento in cui ufficialmente iniziava il Natale, per almeno 25 anni non si è mai fatto l’albero né prima né dopo (sono io che negli ultimi anni spingo per farlo un pochino prima). Ed era anche il momento più adatto per iniziare a dedicarsi ai biglietti di Natale, soprattutto se erano da spedire, perché bisognava poi tenere conto dei tempi delle poste. A me è sempre piaciuto tantissimo quel momento, non sono mai stata una che ha molta fantasia per quanto riguarda le frasi da scrivere (e non lo sono tutt’ora), ma mi piaceva usare tante penne colorate e riempire le card di adesivi, glitter e stelline.
Allo stesso modo adoravo riceverle. Avevo diverse amiche di penna ai tempi di elementari e medie, e aspettavo con ansia di ricevere i loro bigliettini scritti con altrettanta cura. Alcuni li ho ancora, gelosamente conservati in una sorta di scatola dei ricordi. Ogni anno nel periodo natalizio riapro la scatola, dove tengo anche adesivi e piccoli decori di Natale, e me le riguardo, e penso sempre che in qualche modo mi piacerebbe esporle e che facessero parte del mio Natale, ma non ho mai trovato il tempo e il modo (o comunque quando ci pensavo il 25 dicembre era ormai troppo vicino per cimentarmi).
Un giorno ho visto le foto di questo post su Pinterest e ne sono stata letteralmente rapita: una soluzione carinissima, veloce ed essenziale per esporre card, tag, chiudipacco e altri piccoli oggetti del mio Natale.
La forma è quella di un pino stilizzato, ma una volta passate le feste la bacheca può essere usata per tutto l’anno ospitando card e decorazioni stagionali.
Che cosa serve:
Come si fa:
Utilizzando matita e righello individuate il punto centrale di uno dei lati corti della tavola di compensato, e tracciate due linee oblique che connettono quel punto alle due estremità del lato opposto.
Tagliate con il seghetto lungo le linee appena tracciate in modo da ottenere un triangolo, che sarà la sagoma del vostro pino stilizzato.
A questo punto, dopo aver rifinito i bordi con la carta vetrata, se volete potete dipingere la base della vostra bacheca.
È il momento di posizionare le puntine.
Sempre con l’aiuto del righello segnate dei punti equidistanti sui due lati spioventi della bacheca. Io ho tenuto una distanza di 10cm, ma potete farli più o meno vicini a seconda di quanto fitti volete gli elastici.
I punti sui due lati devono essere sfasati tra loro, perciò la distanza del PRIMO punto sul lato destro sarà di 10cm dal vertice, mentre quella del primo punto sul lato sinistro sarà di 5cm.
Inserite poi le puntine da disegno in corrispondenza dei punti appena segnati, senza spingerle fino in fondo.
Per questo tutorial ho realizzato anche un video: sarà l’unico video per quest’anno, ve lo lascio perché sicuramente parla meglio del tutorial scritto, e vi auguro un buon weekend pieno di creatività natalizia
Una cosa su cui di solito mi prendo sempre per tempo sono i bigliettini chiudipacco. Alcuni li faccio direttamente durante le feste per l’anno successivo, in particolare quando riciclo del packaging carino dopo l’apertura dei regali: preferisco tagliarlo subito con la BigShot e metterlo da parte già pronto, così è molto meno ingombrante.
L’altro momento in cui “storicamente” in casa mia si creavano le tag è durante il ponte dell’8 dicembre, quando io e mio fratello, dopo aver fatto l’albero, dedicavamo il pomeriggio a forbici, colla, cartoncino, cioccolata calda e film natalizio.
Quest’anno un tema che mi ha conquistato è quello delle ghirlande. Quelle semplici, fatte con rami verdi intrecciati puntinati di bacche rosse e incoronate da un bel nastro, che sanno di festa genuina.
Una parte delle mie tag le ho create pensando a queste ghirlande, e oggi vi voglio dare un’idea velocissima per delle tag a tema ghirlanda fatte con un originale timbro fai da te, che potete realizzare anche assieme ai vostri bambini.
Procuratevi una tag bianca o in carta scrap come base, della pittura acrilica verde, un tubo di cartone di quelli della carta igienica, un elastico e una manciata di cotton fioc. Avvolgete i cotton fioc intorno al tubo di cartone e fermateli con l’elastico. Distribuiteli intorno al tubo in maniera uniforme.
Picchiettate sul tavolo, facendo in modo che le capocchie dei cotton fioc siano tutte alla stessa altezza e sporgano oltre il bordo del tubo di almeno 1cm.
Intingete poi le punte dei cotton fioc nella pittura verde, e timbrate la card. Otterrete il timbro di una ghirlanda, con tanto di effetto foglioline. Una volta che la pittura sarà asciutta completate la ghirlanda con un nastrino rosso e aggiungete una scritta augurale sulla tag (realizzata con un timbro o fatta a mano).
E le bacche? Potete ottenerle incollando in ordine sparso qualche enamel dot rosso. Gli enamel dots sono delle piccole semisfere colorate adesive molto usate nello scrapbooking. Il problema è che costano veramente tanto oltre ad essere, per la mia esperienza, un po’ difficili da reperire. Quindi voglio condividere un trucco che ho scoperto per realizzarle in casa, seguendo questo tutorial di Sweet Bio Design. Riassumendo, si tratta di disporre delle hama beads rosse su un pezzo di carta forno, e infornare a 150 gradi fino allo scioglimento della perlina e al riempimento del foro centrale, dopodiché si lascia raffreddare.
Incollate gli enamel dots con un puntino di colla e completate la vostra tag con il nome della persona, pronta per decorare un pacchetto speciale.
Io mi preparo ad un weekend di addobbi e primi pacchettini, e voi?
Credo che il Natale quando si è piccoli sia uno dei periodi più belli di tutta la vita. Ricordo bene l’attesa, l’emozione, la trepidazione mista ad un po’ di timore, e poi la gioia della festa. Ho sempre creduto anche che quando diventi genitore ricominci il ciclo, perché queste emozioni le puoi rivedere negli occhi di tuo figlio, e perché il tuo ruolo diventa quello di costruire per lui/lei la magia del Natale, le tradizioni e i ricordi che si porterà dentro fino all’età adulta.
E devo dire che un po’ aspettavo con trepidazione “il mio momento”.
Quest’anno Enea è ancora piccolo per capire bene tutto, ma l’albero e le lucine gli piacciono molto, così come i cartoni di Natale (bella scusa per me per rivedermi un po’ di classici!). Come forse chi mi legge ricorderà, a casa nostra non riusciamo a fare un albero bello grande come desidererei, sia per mancanza di spazio che per via dei miei 2 gatti totalmente selvaggi. Io però ci tenevo lo stesso a fare un albero che fosse a misura di bimbo, che potessimo decorare assieme giocando a riconoscere i simboli del Natale, e che permettesse ad Enea anche di giocarci nei giorni successivi senza il rischio di distruggerlo o di tirarselo in testa.
Girando per il web alla ricerca di idee mi sono imbattuta in degli alberi di Natale in feltro da parete come questi. Non si tratta di un gioco Montessori “ufficiale”, ma viene spesso associato al metodo perché è una creazione molto utile che segue i principi dei giochi montessoriani.
Si tratta di una sagoma in feltro a forma di abete, che viene fissata al muro, sulla quale vengono appese usando diverse tipologie di fissaggio (bottoni, gancetti o velcro) delle decorazioni, che quindi si possono riposizionare e spostare. Le allacciature, ad esempio, sono un tipico esercizio montessoriano, che in questo caso si applica all’albero di Natale.
Avevo visto la versione in vendita su Amazon che ho linkato sopra, e ammetto che per un attimo ci ho fatto un pensierino, ma poi considerando la semplicità di realizzazione (e i quintali di feltro che ho accumulato in anni di gite ad Abilmente), ho deciso di cimentarmi in una creazione casalinga. Inizialmente avevo pensato di utilizzare i bottoni al posto del velcro come sistema di fissaggio, ma Enea è ancora troppo piccolo per i bottoni, quindi ho optato per il velcro così possiamo usare l’albero fin da subito…eventualmente l’anno prossimo valuteremo se fare una modifica.
Che cosa serve:
Come si fa:
Per prima cosa ritagliate la sagoma che costituirà l’albero di Natale Montessori dal feltro, cercando di sfruttare al massimo lo spazio disponibile. Per creare una sagoma simmetrica io ho fatto così: ho preso un foglio di giornale della stessa dimensione del feltro, l’ho piegato a metà e ho disegnato un mezzo abete. L’ho ritagliata e ho aperto di nuovo il foglio, ottenendo così una sagoma da utilizzare come mascherina per ricavare l’albero dal feltro.
Cucite poi il ric-rac metallico sull’albero a mò di nastro argentato, formando delle onde (eventualmente potete anche incollarlo con la colla a caldo).
A questo punto decidete il numero di decorazioni che volete appendere, a seconda dello spazio disponibile, e ritagliate dal velcro un numero di quadratini corrispondente. Usando la colla a caldo incollate la parte ruvida dei quadratini di feltro in ordine sparso sull’albero di Natale. Io consiglio di incollare proprio la parte ruvida perché così l’addobbo si potrà attaccare solo in quel punto (se fissate la parte ruvida dietro all’addobbo, invece, questo farà presa in un punto qualsiasi dell’albero, e oltre a rovinare il feltro vanificherà la componente di apprendimento del gioco).
Inizia ora la parte più fantasiosa: prendete il feltro colorato e iniziate a ritagliare stelle, renne, babbi Natale, pacchi regalo e qualsiasi altra forma la fantasia vi suggerisca. Se avete bimbi abbastanza grandi potete farlo assieme. Io ho sfruttato la BigShot, che mi è tornata molto utile (anche perché compro quasi solo fustelle natalizie). Considerate solo che le decorazioni dovranno avere tutte più o meno la stessa dimensione, in modo da poter essere intercambiabili. Incollate infine la parte morbida di un quadratino di velcro sul retro di ogni addobbo.
Fissate la sagoma dell’albero al muro o all’anta di un armadio e divertitevi a decorarlo assieme al vostro bimbo!
Potete anche creare dei pacchettini regalo da posizionare ai piedi dell’albero, sempre con del velcro.
Un’idea per rendere l’albero più stabile è incollare o inchiodare l’abete su una tavola di compensato sagomata con un traforo, ma a quel punto il lavoro si fa più impegnativo e non è più possibile arrotolare l’albero per metterlo via occupando poco spazio.
Io ho trovato la soluzione che potete vedere nel collage: ho creato una sagoma di compensato da incollare solo alla punta dell’albero, sul retro: in questo modo l’albero non si affloscia quando viene appeso, ma allo stesso tempo rimane flessibile e si può arrotolare e piegare.
Un’altra idea che trovo molto carina è realizzare, per bimbi un po’ più grandi, è la versione calendario d’Avvento che ho visto su Pinterest. Si realizzano 24 addobbi contenuti in altrettante taschine, e si spostano le decorazioni sull’albero man mano che ci si avvicina al Natale.
Che ve ne pare di questa idea? E voi, che cosa state organizzando per far partecipare i vostri bimbi ai preparativi e fargli sentire un po’ l’atmosfera natalizia?
Le perline Pyssla, nel loro barattolo cubico di plastica, sono comparse negli scaffali dell’Ikea dei piccoli già diversi anni fa, e io le ho sempre guardate con un certo disinteresse passando oltre. Poi, qualche settimana fa, mi sono tornate in mente mentre cercavo ispirazione per creazioni natalizie “da divano” che richiedessero poco materiale e poca preparazione.
Quest’anno, infatti, mi voglio godere un po’ l’atmosfera pre-natalizia con Enea che scorrazza per la casa, quindi ho deciso di non rinchiudermi in garage con trapano e seghetto (tranne per un paio di eccezioni tra cui l’albero di Natale con i pallet che ho pubblicato da poco), ma di dedicarmi a progetti craft che siano veloci da fare e che non richiedano una preparazione troppo complicata.
Per chi non lo sapesse le perline Pyssla, comunemente chiamate hama beads, sono dei cilindretti di plastica colorata che possono essere usati per comporre dei motivi su dei telai appositi. Una volta terminato di comporre il disegno, questo va coperto con un pezzo di carta forno e stirato con il ferro da stiro alla massima potenza per 5-10 secondi.
Una volta che le perline risultano sciolte (ve ne accorgerete perché si appiccicano alla carta forno e si allargano unendosi), si stacca delicatamente la carta forno e si fa raffreddare. A questo punto il disegno ottenuto può essere impiegato per svariati utilizzi tra cui portachiavi, fermagli per capelli, spille o decorazioni per l’albero di Natale.
Anche in questo caso Pinterest ci viene in aiuto, perché si possono trovare tantissimi schemi natalizi da realizzare con le hama beads. In verità si può utilizzare qualsiasi schema per il punto croce, tenendo presente che i disegni vengono piuttosto grandi, e che i telai Ikea permettono di creare figure di massimo 29×29 perline (che equivalgono a circa 15cm).
Io mi sono innamorata di questi schemi monocolore in stile nordico, dove la sagoma di hama beads si può anche ricamare con del filo a contrasto. In circa 40 minuti si realizzano tutte e 4 le sagome (giusto giusto un pisolino di Enea!), che io ho deciso di usare come chiudipacco che poi il destinatario del regalo potrà mettere tra i propri addobbi.
E per finire, parentesi nerd: con mio fratello abbiamo visto che c’è chi ha creato i personaggi di Super Mario in versione natalizia con le hama beads…e ci sono sembrate perfette visto che danno quell’effetto pixelato tipo videogame degli anni ’90. Per cui ci siamo innamorati e abbiamo iniziato a creare funghetti natalizi da regalare come pensierino ad amici e colleghi.
Insomma, penso proprio che queste hama beads saranno uno dei temi dei miei regali di quest’anno!
E voi, avete già pensato a qualche idea fai da te per questo Natale? Se siete delle maniache delle liste e vi piace prendervi in anticipo, vi ricordo che trovate la mia lista dei regali pronta da stampare qui.
Impegnare pomeriggi invernali con un bimbo piccolo può essere faticoso, soprattutto quando piove e uscire di casa diventa fuori discussione.
A quel punto ci si inventa attività di ogni tipo: dai giochi sensoriali alla pittura con le dita, e in questo senso secondo me il periodo prenatalizio è il più bello in assoluto, perché ci sono tantissimi lavoretti in cui coinvolgere bimbi di tutte le età, facendoli partecipare all’atmosfera natalizia.
Si possono preparare assieme i biscotti, il calendario dell’Avvento, i bigliettini di Natale, gli addobbi per l’albero e per la casa.
Noi quest’anno ci siamo già cimentati nell’albero di Natale Montessori (grande spoiler!! Arriva presto su questi schermi!), e ora io sto cominciando a dedicare qualche mezz’oretta nel tardo pomeriggio alla realizzazione delle tag.
Enea chiaramente non partecipa in maniera attiva, ma si diverte a giocare con i materiali che utilizzo, soprattutto quando ci sono pompom e ritagli di feltro!
La mia parola d’ordine di quest’anno è: semplicità. Mettere via i progetti non finiti mi urta, soprattutto in questo periodo della mia vita in cui ho poco tempo, e mi piace vederlo fruttare.
Per questo la mia ricerca di quest’anno è andata verso delle tag chiudipacco simpatiche ma il più veloci possibile, anche in vista della possibilità di rifarle l’anno prossimo assieme ad Enea.
Queste palline a forma di faccione di renna sono talmente veloci che non avrebbero bisogno di spiegazioni, ma siccome spesso mi chiedete che cosa uso per tagliare il cartoncino, o in che cosa consiste una determinata componente di un progetto, vi dico che cosa ho utilizzato per realizzarle.
Che cosa serve:
Come si fa:
Fustellate tanti cerchi dal cartoncino marrone più chiaro, e forateli nella parte superiore (oppure prendete le tag pronte).
Ritagliate le corna dal cartoncino marrone più scuro. Io ho usato le corna di renna di un’altra fustella, ma potete tranquillamente tagliarle a mano.
Incollate le corna, gli occhietti mobili e un pompom rosso al centro, creando così il nasone di Rudolph.
Usate lo spago per fissare la pallina ad un pacchetto, oppure all’albero di Natale.
Che dite, ne faccio tantissime?
Quest’anno ho preso il via con il riciclo dei pallet per creare addobbi natalizi, e dopo l’albero di Natale in legno e i pendagli per l’albero a forma di babbo Natale, ho voluto completare il trio con un addobbo “da credenza”, di quelli che vanno a comporre l’angolino natalizio del cuore che c’è in ogni casa, affiancate da candele al sapore di cannella, lanterne e carillon.
Anche queste casette natalizie in legno riciclato non penso siano una totale novità ai vostri occhi, dato che girano tra le meraviglie natalizie di Pinterest da parecchio tempo. Però non mi ero mai cimentata a realizzarle, per cui non avevo ancora testato personalmente quali fossero gli attrezzi migliori e quanto fosse facile crearle.
Il legno di pallet è l’ideale per questo progetto, perché ha già quell’effetto “vissuto” e invecchiato…e diciamocelo: le stesse casette realizzate con un legno nuovo, perfettamente liscio e uniforme, non sarebbero la stessa cosa.
Inoltre, se avete già tagliato le assi dei pallet (qui potete vedere come le ho tagliate io, usando la sega a gattuccio), realizzare questo villaggio è ancora più semplice perché si tratta letteralmente dei cosiddetti “due tagli in croce”, e non occorre nemmeno misurare.
Che cosa serve:
Come si fa:
Segnate con matita e righello gli spioventi dei tetti delle case sulle assi di pallet. Non occorre misurare, in quanto gli spioventi non devono per forza essere simmetrici, né le casette devono avere la stessa altezza (anzi, io trovo che siano più belle se sono tutte diverse).
Tagliate lungo i segni appena fatti con un seghetto alternativo. Io ho usato la sega combinata Skil Combisaw, che avevo trasformato in sega a gattuccio per la fase precedente di taglio delle assi dal pallet intero. Se vi trovate meglio potete fermare le assi al piano di lavoro con dei morsetti prima di tagliare.
Levigate bene.
Decorate le facciate delle casette con gli stencil: potete usare le lettere dell’alfabeto per comporre una parola, come nel mio caso. Oppure potete fare delle semplici sagome natalizie in stile nordico, come fiocchi di neve, stelle, renne e cuori. Chi ha la BigShot può realizzare in casa gli stencil fustellando dei fogli di acetato.
Io trovo fondamentale l’utilizzo della spugnetta per stencil: in passato ho provato ad utilizzarli con un pennello normale e con la vernice spray, ma sebbene avessi fatto molta attenzione, il risultato è sempre uscito sbavato.
Fate asciugare e condite il tutto con tante lucine
Il progetto, come vedete, è di una semplicità disarmante, e mi sono pentita di non averlo realizzato prima. Al posto del seghetto alternativo potete usare anche un traforo, ma lo trovo un lavoro inutilmente più lungo dato che col seghetto alternativo ci vogliono veramente 3 secondi a casetta (ed è anche più facile andare dritti).
E voi ce l’avete il vostro angolino natalizio del cuore in casa?
Qualche giorno fa sono stata citata in risposta ad un commento sul profilo Instagram di Dremel Italia, dove un utente chiedeva quale fosse il metodo migliore per ritagliare delle sagome dal legno di pallet.
Vi avevo già mostrato come usare i pallet riciclati per creare un albero di Natale in legno, e trattandosi di tagli dritti e relativamente lunghi il seghetto alternativo era l’attrezzo ideale.
Come sapete poi io difficilmente butto i ritagli di legno, a meno che non siano ormai microscopici, per cui avevo ancora gli avanzi di pallet di quel progetto che mi ero ripromessa di usare per qualche addobbo di piccole dimensioni.
Il post in questione mi ha dato il la, e mi ha fatto immediatamente tornare in mente questo pin che è salvato da tempo nella mia wishlist: il legno di pallet mi è sembrato perfetto per questi babbi Natale dalla forma a goccia dove la base è in legno naturale (e vi assicuro che il legno dei pallet, se ci si prende la pazienza di sgrossarlo bene, lasciato al naturale ha un aspetto bellissimo).
Vi spiego allora come ho creato questi addobbi, e i piccoli trucchi per un taglio e una levigatura del legno di pallet a prova di pignolo.
Che cosa serve:
Come si fa:
Disegnate sui pallet delle sagome a forma di ovale appuntito come si vede in foto. Le mie sono alte circa 10cm.
Disegnate poi sul compensato altrettante sagome di baffi, di forme di forme diverse.
Tagliate ora le sagome con il traforo.
Il Dremel MotoSaw prevede 2 tipologie di lame da legno: una sottile (codice MS52) e una grossa (codice MS51). Per saperne di più sulle differenze, sul mio canale YouTube trovate il video sul taglio dei legni spessi e quello sul taglio dei legni sottili.
Ho usato la lama più sottile per tagliare il compensato.
Ho poi montato la lama grossa, con la quale ho tagliato le sagome dai pallet.
Il MotoSaw taglia spessori fino ai 2cm, ma il legno di pallet, sebbene sia spesso circa 1cm, è più duro rispetto al compensato, quindi richiede qualche attenzione. Il trucco per un bel taglio è non avere fretta e non spingere il legno contro la lama, ma accompagnarlo solamente, un po’ come quando si cuce a macchina. Ci vorrà un po’ di più, ma eviterete che la lama vada storta, che il legno sfrangi e soprattutto che la lama si possa rompere.
A questo punto una buona parte di lavoro, in caso di legno così grezzo, lo fa la levigatrice. Potete usare il multiutensile Dremel con dei dischetti leviganti, ma ve lo sconsiglio in questo caso perché rischiate di metterci una vita (e che il lavoro non sia uniforme). Il mio consiglio è quello di usare una levigatrice piccola, in modo che possiate tenere in mano le sagome: nel mio caso ho usato il Dremel Multimax.
Dopo aver levigato per bene dipingete di rosso il cappello, e di bianco i baffi e la striscia inferiore del cappello.
Incollate con la colla a caldo i baffi e il pompom al posto del naso.
Con il trapano fate 2 fori in corrispondenza degli occhi e un terzo foro sulla cima del cappello per appendere la decorazione.
Ed ecco pronto il vostro addobbo ricicloso!
Voi quest’anno avete pensato a degli addobbi fai da te? Io mi sto appassionando all’idea di crearne qualcuno ogni anno e di metterci la data dietro, in modo da costruire il mio albero nel tempo
Voi in che modo esorcizzate il panico da regalo all’ultimo momento?
Io faccio 2 cose: la lista dei regali (potete scaricare la mia lista stampabile qui), e l’acquisto in anticipo.
Se mi viene un’idea che mi sembra perfetta per una certa persona, me la segno in lista già da settembre/ottobre, in modo da avere poi tutto il tempo per revisionarla o per iniziare a cercarla prima di entrare nel caos prenatalizio vero e proprio.
Il mio ideale sarebbe concludere gli acquisti verso il 10-15 di dicembre, così poi mi posso dedicare con calma al confezionamento e alle tag (considerando anche che in alcuni casi la consegna dei regali avviene già verso il 20).
Allo stesso tempo, di solito, inizio a pensare con un buon anticipo anche a dei pensierini per colleghi o amici meno stretti. Mi piace trovare un’idea che possa andare bene più o meno per tutti, e di solito ne prendo sempre un paio in più nel caso di visite o occasioni inaspettate.
Quest’anno ho deciso di regalare delle Yankee Candle con profumi natalizi: è ormai qualche anno che le accendo in casa praticamente da settembre a marzo. Avevo comprato un mix natalizio di tarts (le pastiglie di cera che vanno nel brucia essenze) per provare un po’ tutte le fragranze, e devo dire che non ce n’è stata nessuna che non mi sia piaciuta: secondo me sanno proprio di inverno e di Natale, e fanno subito atmosfera.
Ho comprato quindi alcune candele votive con il barattolino natalizio in vetro, e alla ricerca di un’idea per confezionarle mi sono accorta che entrano perfettamente nella scatolina milk carton, una delle fustelle che adoro.
Esistono diverse fustelle con questa forma: io ho quella di Where Women Cook, ma chiaramente vanno bene tutte, abbiate solo cura di prendere le misure per capire se la candela ci entra.
Chi non avesse la fustella o la BigShot può andare su Template Maker (lo conoscevate questo sito? E’ stupendo, si possono costruire template per qualsiasi tipo di scatola, inserendo le misure personalizzate!) e crearne uno.
A questo punto ciò che vi serve per confezionare i pensierini di Natale è:
Dopo aver fustellato la scatola dal cartoncino natalizio, utilizzate una fustella metallica per creare un foro nella facciata anteriore. Io ho usato un cerchio dentellato, ma potete usare anche una sagoma natalizia come ad esempio un albero o una stella.
Decorate la scatola con fustellati e stickers a piacere e montatela. Procedete ad inserire la candela e chiudete la parte superiore con una molletta, in modo da facilitare l’apertura.
In alternativa potete anche praticare 2 fori con una perforatrice e chiudere la milk carton box con un nastrino.
Vi piace questa idea? E voi avete già cominciato a compilare la lista dei regali?
Credo di averlo già detto altre volte, ma Halloween era una festa di cui non mi interessavo minimamente fintanto che ho vissuto con i miei. Al di là del fatto che quando io ero piccola non era ancora un’usanza particolarmente diffusa nel nostro paese, anche quando ero negli anni dell’università non era mai capitato che qualcuno suonasse alla porta per fare dolcetto o scherzetto, quindi il tutto è sempre passato molto in sordina.
Tant’è che poi, nel mio primo Halloween in questa casa, sono stata colta alla sprovvista dalla quantità di bambini che hanno suonato, e non avevo nemmeno dolcetti per tutti!
A partire dal secondo anno ho iniziato ad organizzarmi meglio, ma in effetti non ho mai avuto il tempo (e nemmeno la pazienza) per tematizzare per bene i dolcetti che compravo.
Ho creato cappelli da strega e pipistrelli porta caramelle con il cartoncino, ma sempre in pochi pezzi perché – lo confesso – il lavoro si faceva lungo considerando il numero di bimbi che si presentava alla porta. Inoltre – ulteriore confessione – mi prendeva male quando vedevo i bimbi distruggere le scatoline per mangiarsi le caramelle
Per questi motivi alla fine ho sempre optato per fare un grande calderone di dolci da cui attingere a manciate.
Quest’anno invece ho finalmente trovato una soluzione veloce per confezionare tutti i dolcetti in porzioni a tema halloween: così, oltre ad essere decisamente più carini, riesco anche a non fare troppe differenze tra un bimbo e l’altro.
Per fare delle confezioni portacaramelle come queste vi bastano davvero pochi minuti, e il vantaggio è che potete mischiare a piacimento il contenuto dei sacchettini, anche se si tratta di caramelle senza carta come le gommose o i marshmallows che diversamente sarebbe difficile e poco igienico distribuire.
Che cosa serve:
Le grafiche hanno una larghezza di 10cm: per avere un bell’effetto vi consiglio di comprare dei sacchettini della stessa larghezza, oppure in alternativa potete adattare le dimensioni delle grafiche.
Riempite i sacchettini di cellophane con dolcetti e caramelle.
Dopo aver stampato e ritagliato le etichette a tema, piegatele a metà inserendo l’apertura del sacchetto in mezzo tra i 2 lembi di carta.
In questo modo, con 2 punti di pinzatrice, potrete allo stesso tempo chiudere il sacchetto e fissare la faccia del mostro.
A questo punto mettete tutti i dolcetti così confezionati in un bel cesto e sarete pronti ad accogliere i temibili mostri che suoneranno alla vostra porta…e a salvarvi dal temutissimo scherzetto!
E voi, come vi siete organizzati per i dolcetti di Halloween?
Ho in realtà in mente di realizzare un albero di Natale in legno con i pallet da anni (avevo in verità creato qualcosa di simile in versione calendario dell’Avvento qui). Grazie alla mia mania di raccattare tutto ciò che può essere utile alla creatività, in stile accumulatrice seriale, ho in garage 2 pallet da anni.
Riesco a buttare tante cose, ma il legno faccio fatica a buttarlo via, perché penso sempre ai mille modi in cui lo potrei riutilizzare…mi tengo perfino i ritagli e i ritagli dei ritagli, perché penso ad esempio a dei pendagli per l’albero di Natale o a delle sagomine decorative da appendere. Trovate degli esempi di creazioni realizzate con i ritagli di legno in questi post:
Orso polare pirografato per l’albero di Natale ● Tag chiudipacco in legno ● Stencil natalizio con i punch ● Pendagli in legno ricamato
Mi sono decisa finalmente a fare spazio quando Skil mi ha proposto di testare combisaw, la sega combinata che funge da seghetto alternativo e sega a gattuccio. Per chi non avesse mai sentito questo termine, la sega a gattuccio è, se vogliamo, la versione elettrica della sega classica, e permette di effettuare tagli frontali dritti semplici, come ad esempio rami o piccoli alberi, ma anche tubature o elementi installati a muro. E’ insomma un utensile molto utile non solo a livello hobbistico ma anche per fare piccoli lavori in casa.
Nella Skil combisaw c’è un pulsante che fa scorrere il manico e permette di passare da seghetto alternativo a sega a gattuccio in un attimo. Basta poi sostituire la lama, che nella versione sega a gattuccio viene montata con la parte tagliente dal lato opposto rispetto alla versione seghetto alternativo. L’operazione comunque è velocissima, e il portalama supporta ovviamente entrambe le lame (che sono universali, quindi poi si possono comprare di qualsiasi marca).
Per questa creazione ho usato entrambi gli utensili: la sega a grattuccio si è rivelata l’attrezzo ideale per tagliare velocemente i pallet e conservare solamente le parti lisce delle assi, mentre tutto il resto finirà nella stufa di mia zia a bruciare.
Il seghetto alternativo, invece, mi ha permesso di tagliare le assi per realizzare il progetto di questo post: un piccolo alberello di Natale con piedistallo, perfetto da appoggiare su un comò per arricchire le decorazioni natalizie di casa.
Che cosa serve:
Come si fa:
Prendete 4 assi dei pallet, e utilizzando matita e righello tracciate le linee inclinate che rappresentano i rami spioventi del pino. Poi fissate le assi al tavolo usando dei morsetti e con il seghetto alternativo tagliate in corrispondenza delle linee che avete tracciato.
Tagliate la quinta asse a metà nel senso della lunghezza, e ricavate 2 segmenti da 10cm ciascuno e un terzo segmento alto 10cm in più rispetto all’altezza totale del pino. Quest’ultimo sarà il tronco. Sgrossate il tutto con carta vetrata o levigatrice.
Posizionate i rami a faccia in giù sul piano del tavolo in modo da comporre la sagoma del pino, spalmate il tronco di colla vinilica e incollatelo verticalmente al centro. Usate 2 morsetti per tenerlo in posa e rinforzate con qualche chiodo o graffetta (consiglio almeno 2 chiodi in corrispondenza di ognuno dei 4 rami).
Sempre con colla vinilica e chiodi fissate i 2 segmenti più piccoli perpendicolarmente alla base del tronco, in modo che l’albero possa stare in piedi.
Quest’ultima parte è facoltativa, ma io trovo che l’albero con le lucine sia molto più bello.
Potete arrotolare una collana di lucine direttamente intorno all’albero, oppure usare un trapano per praticare dei fori sparsi dello stesso diametro delle lucine, equamente distribuiti sulla superficie dell’albero. A questo punto inserite le lucine da dietro (se si muovono troppo all’interno dei fori fissatele con una goccia di colla a caldo).
Potete infine aggiungere delle decorazioni a piacere, oppure realizzare più di un albero in legno, anche di altezze diverse, in modo da creare una piccola foresta di Natale.
Che ne pensate di questo progetto? E voi, avete mai realizzato qualcosa con i pallet riciclati?
Penso che qualsiasi genitore si riconoscerà in quello che sto per dire: Enea è pieno di giochi di ogni tipo, eppure passa le ore a giocare con un manico di scopa, con un mestolo di legno o con delle mollette da bucato.
Questo mi fa pensare al fascino dei giochi antichi, che come sapete da sempre mi affascinano quando li vedo a qualche festa di paese: le trottole, le fionde, la corsa con i sacchi…tutti giochi che hanno in comune le pochissime regole, il pochissimo (se non nullo) materiale, ma tanto divertimento.
Sono una grande fan anche dei giochi antichi meglio qualificabili come passatempi, primo fra tutti il tris, a cui tutti noi abbiamo giocato almeno una volta sulle tovagliette della pizzeria o sui quablock a scuola durante le spiegazioni più noiose.
Oggi vi propongo la versione fai da te del famosissimo gioco del tris, che non richiede carta e penna e che si può portare comodamente in borsa o in tasca del giubbotto come gioco da viaggio, sempre pronto per quando si devono impegnare 5 minuti.
Che cosa serve:
Come si fa
La realizzazione del gioco del tris è veramente semplicissima, e penso che le foto parlino già da sole, e si presta inoltre a tantissime varianti a seconda della vostra fantasia e del tempo a disposizione.
Come prima cosa incollate dei ritagli di nastro sulla parte frontale del sacchetto usando la colla per tessuti, in modo da tracciare la scacchiera. In alternativa potete usare un pennarello per stoffa e un righello, oppure delle cuciture lineari semplici.
E’ poi il momento di scegliere le tesserine, che possono essere bottoni di 2 colori diversi, sassi dipinti, sagomine di feltro, conchiglie o dischetti di legno decorati.
Io ho scelto di tagliare delle sagome con la BigShot e incollarle sulle rondelle di legno.
Insomma, un gioco semplice ma la cui realizzazione dà massimo spazio alla fantasia!
Basta poi inserire le tessere nel sacchetto, e il nostro tris fai da te è pronto per accompagnarci in viaggi, gite e uscite. E può anche essere un’idea molto carina per un ricordino di una festa di compleanno.
Voi come lo realizzereste?
Leggevo, in un gruppo facebook di cui faccio parte, un post sulle idee regalo per la festa dei nonni, e sono rimasta molto stupita da alcuni suggerimenti che venivano dati da alcune mamme.
Si parlava di un ingresso in spa, di un buono per una cena, o di un buono da parrucchiera/estetista, per citarne solo alcuni.
Ora, a parte che quando io ero piccola la festa dei nonni nemmeno esisteva, e a mio nonno per l’onomastico e il compleanno portavo un disegno e un cioccolatino (e, quando ero un po’ più grande, una torta o dei biscotti fatti in casa), io non sono molto per questo genere di regali.
Non tanto per il costo, ma perché credo ci siano altre occasioni per fare dei regali “importanti” ai nostri genitori, che sarebbero poi effettivamente da parte nostra e non rappresentativi del rapporto che hanno con i bimbi, che è invece il senso di questa festa.
Io volevo fare per i nonni di Enea una cosa simbolica dove lui fosse il protagonista, e sebbene non sia facile far partecipare attivamente un bimbo di 1 anno ad un’attività creativa, su Pinterest ho visto un sacco di idee molto carine da fare con l’impronta della manina e del piedino e mi sono illuminata.
Già quando Enea è nato avevo fatto il calco della manina e del piedino con un kit che avevo ricevuto in regalo, e a riguardarlo ora mi sembra incredibile che fosse così piccolo! Ho deciso quindi di riprendere questa idea come regalo per i nonni ma in una versione diversa: quella dell’impronta fatta con la vernice.
Se anche voi siete alla ricerca di un’idea regalo per la festa dei nonni, vi mostro le più belle idee realizzate con le impronte di manine e piedini…e poi alla fine vi dico quale ho scelto io
Secondo me è una delle idee regalo più belle, perché vengono realizzati oggetti che si utilizzano nella vita di tutti i giorni (quindi che sicuramente non finirebbero in un cassetto), e che accompagnerebbero i nonni nelle loro attività quotidiane come fare la spesa o cucinare.
Basta comprare delle shopper di stoffa in tinta unita (meglio se bianche o panna, o comunque di colori chiari), o dei grembiuli completamente bianchi, o ancora dei guanti da forno o canovacci, e dei colori per stoffa.
Si può fare semplicemente lo stampo della manina, magari con una dedica, oppure usare le forme di manina e piedino per fare dei disegni di fiori o animali.
Trovo molto carina anche la versione cuscino per il divano.
[borse con fiori – grembiuli – guanto da cucina – borse con manina]
Questa idea è perfetta per dei nonni che amano i fiori: si può comprare una piantina molto semplice (anche un cactus o una pianta aromatica) con un vasetto di terracotta, e decorare il vaso sempre con le impronte di manine e piedini.
Il mio consiglio è poi di rifinire il tutto con uno strato di vernice trasparente spray, in modo che il disegno non si rovini con l’acqua (soprattutto se la pianta sta all’esterno e se avete usato colori appositi per bimbi, che in genere sono facilmente lavabili).
Metto queste due idee insieme perché potrebbero anche coincidere se si decide di inserire il bigliettino in una cornice. Credo che queste realizzazioni siano perfette per sbizzarrirsi trasformando le impronte di manine e piedini in fiori o animaletti, ma trovo carinissima anche l’idea di usare l’impronta semplice e riproporre lo stesso regalo tutti gli anni in modo da vedere la crescita del bimbo di anno in anno.
Noi alla fine (aggiungerei OVVIAMENTE) ci siamo presi un po’ all’ultimo, quindi non sono riuscita ad organizzarmi per la stampa su stoffa che sarebbe stata la mia prima idea perché non ho trovato i supporti che cercavo e per comprarli online era ormai tardi.
Abbiamo quindi optato per un bigliettino dove abbiamo usato il piedino di Enea per creare un animaletto. Poi ho comprato una cornice molto semplice in cui inserirlo. Il risultato però ve lo mostrerò tra qualche giorno su Instagram, che non voglio spoilerare
E voi che pensierini avete scelto per la festa dei nonni?
Oh Pinterest, croce e delizia di ogni creativa! Sono certa che in molte sarete d’accordo con questa affermazione ancor prima di leggere oltre. Lo scorso inverno, complice anche l’allattamento notturno, ho passato molto tempo su Pinterest a raccogliere idee ed ispirazioni, ed ero talmente carica da essere certa che sarei tornata sul blog “col botto”.
In realtà poi, da un lato lo sappiamo che un bambino piccolo impegna più di quanto non si pensi e blabla, ma dall’altro mi sono ritrovata impigliata in quella che io chiamo “spirale di inferiorità da Pinterest“. Infatti, pur avendo salvato tantissime immagini a cui ispirarmi per ciascuna delle mie idee che ho messo in calendario editoriale, la vastità delle immagini correlate mi ha fatto finire in una sorta di inquietudine dove penso sempre che potrei fare di meglio. Il mio perfezionismo, insomma, mi frega, perché non riesco a focalizzarmi su quello che ho pensato di fare, ma continuo a vagare tra le immagini come una persona che soffre di disturbi dell’attenzione e vedo continue modifiche e miglioramenti che potrei apportare alla mia idea, oppure immagini di persone che l’hanno realizzata meglio, oppure ancora mi viene un’idea che in quel momento mi sembra ancora migliore, e mi viene da modificare tutto quanto.
Insomma, non vado da nessuna parte. Vi prego, ditemi che capita anche a voi!
Ad ogni modo il tema del mio post voleva essere un altro, ovvero quello dei rainbow toys in legno fai da te, ma vi dico questo perché tutto era iniziato con la mia volontà di crearne almeno qualcuno, di questi rainbow toys. Mentre invece, inghiottita nella spirale di Pinterest, ho finito col saltellare dal “ok, DEVO fare questo“, al “no, ma che figo questo!!!“, al “nonono aspetta, faccio senz’altro questo!“, e nel frattempo Enea ha 10 mesi e il tempo dei giochi per i piccolissimi è passato senza nessun rainbow toy fatto a mano all’orizzonte. Mi consolo pensando che forse mi sono risparmiata la delusione che mio figlio non se li filasse, preferendo quei giochi plasticosi psichedelici con luci e suoni che manco al luna park!
Per la verità non sono certa che esista proprio una categoria chiamata così, comunque mi sto riferendo a tutti quei giochi educativi in legno con i colori dell’arcobaleno, in stile montessoriano. Ce ne sono adatti a bimbi di pochi mesi, così come a bimbi dell’asilo: i colori nei bimbi piccoli fungono da stimolo sensoriale, mentre nei più grandicelli hanno anche uno scopo didattico perché possono impararne i nomi, associarli ad oggetti, numeri o caratteristiche (grande/piccolo), oppure metterli in ordine.
I giochi in legno mi piacciono molto perché, oltre ad essere esteticamente molto più belli dei plasticoni di cui sopra, sono senza tempo, sono più ecologici, e in molti casi si possono realizzare in casa con un po’ di manualità e una spesa contenuta. Non dimenticate però i colori atossici!
Visto che siamo nella settimana di ferragosto e molti di voi mi leggeranno dalle vacanze, ho pensato di raccogliere in questo post i più bei rainbow toys in legno che si possono realizzare anche a casa e che io stessa mi ero pinnata per realizzare, suddivisi per fascia d’età (bimbi piccoli, toddler e bimbi dell’asilo). Poi alla fine vi dirò qual è il mio gioco del cuore, che mi sono ripromessa di realizzare per Enea…ma vediamo se indovinate prima
I giochi per bimbi di pochi mesi sono forse la categoria nella quale ci si può sbizzarrire di meno, ma sono anche i più facili da realizzare. I bimbi piccoli amano le etichette, gli anelli, le palline, i giochi rumorosi e tutto ciò che è facilmente maneggiabile con le loro piccole manine e che possono mettere in bocca.
Questa è la categoria che preferisco, sarà forse anche che Enea sta per entrarci, e quindi quando vedo questi giochi me li immagino tra le sue manine, ma ce ne sono alcuni di veramente carini e versatili!
Alcuni di questi giochi, in realtà, non hanno età, ma si possono considerare dei passatempi anche per i grandi. Ad esempio il tangram, o il balance game, li vedo come quei tipici giochi dove mio figlio si stufa dopo 5 minuti e io ci continuo a giocare per ore
Come vi dicevo all’inizio del post, il mio obiettivo iniziale era farli praticamente tutti…ora il mio obiettivo è farne almeno uno: il rainbow rocker, in assoluto il mio preferito! E voi, ne avete già in casa qualcuno di questi giochi? O ne avete altri da suggerire che mi sono sfuggiti?
Ci sono persone a cui piace conservare le bomboniere senza aprirle, trovando loro un posto in bella mostra su una mensola o in una vetrinetta. Io, invece, che sono una persona tendenzialmente pratica e che finirò nel girone dei golosi, le apro per mangiare i confetti spesso ancora prima di fargli varcare la soglia di casa. L’eventuale oggettino che le accompagna poi, se non ha una funzione specifica, si salva dalla raccolta differenziata solo grazie all’affetto che mi lega alla persona che me l’ha dato, ma finisce spesso e volentieri nel cassetto delle cianfrusaglie (chi non ne ha uno?).
Per questo motivo ho pensato tanto a come fare le bomboniere per il battesimo di Enea. Ci ho pensato molto più che per tutte le altre bomboniere che io abbia mai fatto, un po’ perché nei primi mesi dopo il parto Pinterest è stato mio fedele compagno di poppate notturne e abbiamo avuto un rapporto molto intenso, un po’ perché avrebbero rappresentato l’arrivo nel mondo del mio bimbo, mica una cosa qualsiasi.
Insomma, mi faceva piacere regalare un piccolo oggettino, ma volevo trovare un qualcosa che potesse essere utilizzato da più destinatari possibili, e che quando a distanza di tempo lo riutilizzi e ti capita in mano dici “ah guarda, questo era del battesimo di Enea!”.
L’idea me l’ha data Ste Creazioni, con i suoi orsetti tagliabiscotti confezionati in versione bomboniera proprio per un battesimo. Il tagliabiscotti era perfetto! Poteva essere usato – chiaramente – per i biscotti, ma anche (nel caso di persone con poca indole culinaria) come formina per far giocare i bimbi con il didò, oppure ancora appeso all’albero di Natale con un bel nastrino.
Inizialmente volevo fare tutto io, scatoline comprese. E la fustella giusta la avevo anche. Poi però facendo due conti è risultato che le bomboniere da fare erano 100, e il lavoro con un bambino di neanche 5 mesi si prospettava infinito. Quindi ho optato per l’acquisto di delle scatoline in PVC di 6x6x3cm, che si sono rivelate perfette per la formina che avevo scelto.
Ho legato le formine su dei cartoncini blu di 6x6cm usando del bakers’ twine, e ho incollato sul retro dei cartoncini dei fustellati con stampata una frase di Peter Pan che mi piace tantissimo (anche questa idea vista da Ste Creazioni qui).
Ho inserito la formina così confezionata nella scatolina assieme ai confetti e chiuso con del nastro azzurro (ho fatto sia la versione vicky che quella in raso…ma la vicky è la mia preferita) nel quale ho infilato le etichette, sempre stampate e fustellate da me.
Ci ho messo un po’ di tempo a pubblicarle, ma spero di avervi dato un’ispirazione per delle bomboniere diverse dal solito, e un’idea per realizzarle in casa anche se non avete il tempo di fustellare tutte le scatole.
Sempre nel blog di Ste ho visto anche la versione a segnalibro, che mi è piaciuta molto come idea per dei segnaposti del pranzo di Natale o della vigilia. Magari mi ci cimenterò
Vi auguro un buon weekend vacanziero!
Quando ho scelto i cappellini estivi per Enea avevo scartato a priori le bandane perché non avendo il frontino non gli avrebbero riparato il viso dal sole, e così ho optato per un cappellino col frontino e uno di quelli con l’aletta tutta intorno modello pescatore.
Poi però mi è bastata la prima mezz’ora al mare per capire l’utilità della bandana: dato che sta ben salda in testa non vola via col vento, è meno facile da togliere e non gli cade mentre gattona o mentre gioca in piscina.
Quindi mi sono detta che sarei corsa a comprarne una appena rientrata, nel modello “pirata”, ovvero quello con la forma a calottina che avvolge bene la testa. Solo che il classico motivo della stoffa da bandana non mi ha mai fatto impazzire, avrei di gran lunga preferito una fantasia simpatica da bimbi, e a casa ne ho una buona scorta. E così mi sono studiata un attimo il modello e ho deciso di realizzarla io con uno dei tessuti di Stof 2000 che avevo comprato a Copenhagen in una delle visite a mio fratello millenni fa.
Una volta che si ha il cartamodello la realizzazione è molto veloce: in 30 minuti la bandana è bella pronta.
Ho cercato a lungo un cartamodello online, ma riuscivo a trovarne uno gratuito della taglia giusta che mi soddisfacesse, e quindi ho deciso di partire da ciò che trovavo e creare la mia versione modificata, disponibile gratuitamente a chiunque volesse realizzare una bandana per l’estate.
Potete scaricare il cartamodello qui. Sulla taglia è difficile essere precisi, visto che la bandana si regola con il laccetto, comunque direi 1-2 anni (sì, Enea ha il testone… speriamo sia tutta intelligenza ) ma a seconda di quanto stretto si fa il nodo secondo me può andare bene già dai 6 mesi fino anche ai 3 anni. Poi chiaramente dipende sempre dalla testa del vostro bimbo, comunque vedrete che il cartamodello è facilmente ingrandibile.
Dopo aver stampato il cartamodello, ritagliate dalla stoffa i due semicerchi e lo spicchio centrale. Ritagliate poi una striscia lunga 70cm e alta 5cm (potete usare dei ritagli di stoffa e fare delle giunte).
Cucite i due semicerchi ai lati dello spicchio centrale, come nella seconda foto. Poi ribattete le cuciture in modo da dare stabilità.
Cucite l’orlo sulle due punte della coda e sulle due estremità posteriori dei semicerchi appena cuciti, dopodiché chiudete anche le due aperture ai lati della coda. Ribattete anche qui le cuciture.
Prendete la striscia e fermatela con degli spilli facendo combaciare il punto centrale della striscia con il punto centrale della fronte anteriore della bandana. Cucite. Ripiegate la striscia su se stessa piegando anche mezzo cm di stoffa verso l’interno in modo da rifinire l’orlo e ribattete tutto intorno.
Basta un nodo e poi via, pronti a lanciarsi in mille avventure!
Questa bandana è perfetta anche da mettere sotto ai caschi da bicicletta, in modo che la testa stia a contatto con il cotone e sudi di meno. Mentre facevo delle ricerche per questo post ho scoperto che uno dei nomi inglesi con i quali è conosciuta la bandana pirata è do-rag o du-rag, e viene utilizzata dai motociclisti americani proprio sotto al casco, sebbene sia nata però come copricapo usato dalle persone con capelli afro per tenerli a bada.
Noi l’abbiamo già usata con successo al mare, in piscina e in montagna! E voi siete team bandana o team cappellino?
Come si può fare una mongolfiera di pannolini con una scatola di cartone (anche riciclata) e una lanterna di carta? Ve lo mostro in questo tutorial, realizzato con i materiali di SelfPackaging.
Le torte di pannolini, secondo me, sono una di quelle cose di cui apprezzi il senso solamente quando approdi, più o meno direttamente, nel mondo della maternità. O almeno, io prima non solo non le capivo, ma mi davano proprio sui nervi, e ho amiche per le quali era lo stesso.
Poi, dopo l’ennesima tutina 0-3 mesi ricevuta quando Enea ne aveva già 3 e senza possibilità di cambio, ho iniziato ad apprezzare i regali consumabili, man mano che parallelamente mi rendevo conto che pannolini, creme e salviette sono effettivamente una bella spesa, soprattutto nei primi mesi. E quindi ho iniziato a fare anche io questo regalo, ragione di più se non ho abbastanza confidenza con i destinatari per chiedere di che cosa hanno bisogno, oppure se per loro non è il primo bimbo, per cui molte cose le hanno probabilmente già.
Volevo però fare qualcosa di più originale rispetto alla classica torta a piani, e mi è piaciuta molto l’idea della mongolfiera di pannolini. Ho realizzato anche che su Pinterest ci sono moltissime foto di creazioni con i pannolini ma praticamente nessun tutorial. Ok che si tratta di una cosa abbastanza semplice, ma magari alcuni passaggi non sono intuitivi per tutti, e io ci ho messo un po’ a studiare come farli, quindi ho deciso di fotografare gli step e di scrivere un tutorial per chi come me si volesse cimentare.
Non si tratta di una torta grandissima, perché bastano 14 pannolini, ma ho visto che il numero varia anche in base alla marca dei pannolini, perché alcuni formano un rotolo più stretto (e quindi potreste aver bisogno di più pannolini per ricoprire il perimetro del cestino). Inoltre dipende molto dalla dimensione della scatola che usate per il cestino. Comunque se vi avanzano dei pannolini e volete finire il pacco, potete sempre lasciarli distesi e metterli sul fondo.
Dicevo, non è una torta grandissima, perché poi oltre ai pannolini ho voluto aggiungere un detergente per il bagnetto, una crema per il cambio, delle salviette (che non si vedono perché sono sul fondo) e un pupazzo. Più avanti, se l’idea vi piace, pubblicherò altre creazioni anche con più pannolini…ma ora vi lascio al tutorial, realizzato con i materiali creativi di SelfPackaging.
Che cosa serve:
Come si fa:
Arrotolate i singoli pannolini su se stessi in maniera molto stretta, e fermate ciascuno con un elastico. Disponete poi i cilindri di pannolini tutto intorno alla scatola e fermateli con dei nastri stringendo bene. Decorate con fiocchetti e sagome in feltro. Avrete creato così il cestino della mongolfiera.
Incollate con la colla a caldo i bastoncini alla base dei 4 angoli interni della scatola, e incollare la lanterna di carta, che fungerà da pallone, alle estremità superiori, coprendo i punti di incollaggio con 4 fiocchetti.
Riempite il cestino a piacere. Io ho messo una confezione di salviette umidificate come rialzo, e poi un pupazzetto amigurumi, un detergente per il bagnetto e una crema cambio.
Completate con una tag su cui avrete scritto il nome del bimbo o della bimba: potete scriverlo a mano (se siete bravi con la calligrafia ancora meglio), oppure tagliare le lettere con la BigShot come ho fatto io.
La vostra mongolfiera di pannolini è pronta per spiccare il volo verso la casa di un nuovo bimbo o bimba
Potete confezionare la mongolfiera con del cellophane come quello per le ceste di Natale, in modo da proteggere anche i pannolini dalla polvere.
Oltre alla mongolfiera ho realizzato anche altre creazioni con i pannolini, se mi dite che vi piacerebbero preparo altri tutorial
E voi, quali sono i regali che ritenete più utili per quando sta per arrivare un bimbo?
Il pallino della sicurezza in auto mi è stato inculcato fin da piccola, dato che sono figlia di assicuratori che su incidenti automobilistici ci lavoravano – ahimè – quotidianamente.
E sbuffavo, così come da piccoli si sbuffa per tutte quelle cose che ci sembrano solo delle inutili rotture di scatole. Sbuffavo quando ad agosto con 40 gradi dovevo stare sul seggiolino a fare la sauna (visto che negli anni 80 l’impianto di condizionamento della nostra auto corrispondeva al tetto apribile) mentre molti miei coetanei scorrazzavano liberi per l’auto. Sbuffavo quando mio papà non metteva in moto finché tutti non avevamo le cinture allacciate, stando fermo a volte per dei buoni quarti d’ora. Sbuffavo quando all’uscita dall’asilo vedevo dei miei compagni salire davanti, sul “sedile dei grandi”, e i miei non me lo facevano fare. Sbuffavo quando durante qualche viaggio io e mio fratello ci slacciavamo le cinture a vicenda, così per punzecchiarci nella noia, e i miei ci sgridavano parlando di quanto fosse importante la sicurezza in auto in un’epoca in cui ancora si faceva poca attenzione a questo tema.
“Il figlio di un mio cliente era seduto sul sedile posteriore senza cintura, hanno fatto un incidente e lui è finito contro il parabrezza come un proiettile e ha rotto il vetro con la testa!“. A 8 anni non credevo a queste storie, pensavo fossero inventate per spaventarmi e costringermi a stare composta come volevano i miei, le consideravo alla stregua della canzone “mio cuggino” di Elio.
Poi, crescendo, li ho ringraziati, e a volte mi tornano in mente quei momenti quando mi rendo conto che l’automatismo di salire in auto e come prima cosa mettere la cintura l’ho sempre avuto, così come quello di controllare se gli altri la hanno e se tutto è a posto prima di partire.
Devo dire però che per la maggior parte della mia vita da patentata ho guidato da sola, e molte considerazioni non ti vengono nemmeno in mente quando devi fare attenzione solo a te stesso.
Le cose hanno iniziato a cambiare quando aspettavo Enea, e al corso preparto ci hanno parlato del tema della sicurezza in auto. Ho scoperto, ad esempio, che il posto del passeggero è il più pericoloso di tutti, e che i bimbi sono più sicuri se viaggiano in senso contrario a quello di marcia il più a lungo possibile.
Ho iniziato ad informarmi sui seggiolini auto quando ancora avevamo molti mesi di ovetto davanti a noi, ma orientarsi in questo mondo non è facile per una che è alle prime armi, e volevo essere certa di scegliere bene. Tra i miei preferiti in wishlist c’era il seggiolino Axissfix di Bébé Confort, che riuniva dei plus per me importantissimi:
La possibilità di diventare mamma tester per Bébé Confort è capitata a fagiolo, e mi ha permesso di utilizzare non il seggiolino che volevo, bensì la sua versione evoluta, AxissFix Air, che ha in più l’airbag integrato che lo rende fino al 55% più sicuro, ed è l’unico seggiolino al mondo con questo plus. Per quanto di video di crash test io ne abbia visti tanti (sempre per la storia dei genitori assicuratori), appena ho visto questo non ho avuto dubbi che fosse la scelta migliore per Enea, ancor più quando sarà il momento di girare il seggiolino nel senso di marcia.
Oltretutto mi sa che Enea l’ovetto proprio lo odiava, perché in macchina urlava sempre come un pazzo, e da quando siamo passati al seggiolino sta molto più buono e si fa delle super dormite…tanto che ci ritroviamo ad usarlo praticamente sempre reclinato!
Certo, gli airbag aperti spero di non vederli mai (infatti per questo vi metto un paio di foto prese dal sito…stessa cosa anche per l’orientamento nel senso di marcia, visto che per noi è ancora presto), ma sapere che stiamo mettendo il nostro bimbo nelle migliori condizioni di sicurezza ci fa guidare molto più tranquilli, giusto?
Poi chissà se un domani anch’io lo dovrò minacciare per allacciarsi la cintura…vi terrò aggiornati ;p
P.S. se vi state chiedendo cosa succede se l’airbag dovesse attivarsi (me lo ero chiesta anche io), in quel caso l’azienda ritira il seggiolino e lo sostituisce gratuitamente.
Post in collaborazione con Bébé Confort. Le opinioni sul prodotto sono genuine e frutto della mia personale esperienza.