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All’ONU record di raccomandazioni all’Italia sui diritti LGBTI 3 Feb 1:00 AM (last month)

Il quarto ciclo della Revisione Periodica Universale (UPR) dell’Italia si è concluso il 20 gennaio 2025 con un risultato storico: il numero più alto di sempre di raccomandazioni ricevute sul tema dei diritti umani delle persone LGBTI. Durante la sessione svoltasi al Palais des Nations di Ginevra, l’Italia ha ricevuto ben 19 raccomandazioni specifiche, toccando temi cruciali come il divieto delle cosiddette “terapie riparative”, il riconoscimento legale delle famiglie omogenitoriali, il divieto d’interventi chirurgici sui bambini intersex, il contrasto ai crimini d’odio e alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

Questo straordinario risultato è frutto del lavoro incessante di una coalizione di associazioni LGBTI composta da Associazione Radicale Certi Diritti, IntersexEsiste, Famiglie Arcobaleno e Arcigay, che hanno condotto una capillare attività di advocacy internazionale, fornendo informazioni dettagliate alle missioni diplomatiche presenti a Ginevra e sollecitando interrogativi puntuali al governo italiano.

“Il numero record di raccomandazioni e di domande avanzate dimostra l’apprensione della comunità internazionale per lo stato dei diritti umani delle persone LGBTI in Italia. La costante erosione delle tutele e l’assenza di un impegno concreto nel contrastare discriminazioni e violenze hanno portato un numero crescente di Stati a esercitare pressione sull’Italia, ponendo il Paese sotto una lente di ingrandimento sempre più critica”, dichiarano Yuri Guaiana, Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno e Manuela Falzone di IntersexEsiste.

Tra le raccomandazioni più significative avanzate dai paesi membri dell’ONU troviamo:

  • Riconoscimento delle famiglie omogenitoriali: Canada, Francia, Islanda, Irlanda, Portogallo, Paesi Bassi, Finlandia e Colombia hanno chiesto all’Italia di garantire il pieno riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso e dei loro figli, inclusi matrimonio egualitario e diritti di adozione.
  • Protezione delle persone intersex: Malta ha raccomandato di proibire interventi chirurgici non necessari e non consensuali sui bambini intersex, garantendo il diritto all’integrità corporea.
  • Divieto delle “terapie riparative”: l’Islanda ha chiesto all’Italia di vietare le cosiddette “terapie riparative”, pratiche prive di fondamento scientifico e considerate dannose dalla comunità medica internazionale.
  • Leggi anti-discriminazione: La Spagna ha chiesto l’adozione di una normativa nazionale che vieti esplicitamente la discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere, comprendendo anche il matrimonio egualitario. Belgio e Australia hanno chiesto di includere questi elementi nel codice penale per una tutela più efficace.
  • Crimini d’odio e discorsi d’odio: Stati Uniti, Messico, Danimarca e Montenegro hanno richiesto misure efficaci per contrastare i crimini d’odio contro le persone LGBTI, estendendo la protezione alle piattaforme digitali.
  • Campagne contro l’odio e l’intolleranza: Il Montenegro ha raccomandato lo sviluppo e l’attuazione di una campagna nazionale contro il discorso d’odio e l’intolleranza verso le persone LGBTI.
  • Pari opportunità nei servizi pubblici, educazione e lavoro: Gli Stati Uniti hanno chiesto misure concrete per garantire parità di accesso ai servizi pubblici, alloggi e istruzione per le persone LGBTI.

Advanced Questions: un focus sulle carenze italiane

Oltre alle raccomandazioni, diversi paesi hanno posto domande specifiche sulle politiche italiane.

  • Regno Unito: Quali misure concrete il governo italiano intende introdurre per affrontare episodi di razzismo e intolleranza verso migranti, persone vulnerabili e la comunità LGBTI?
  • Stati Uniti: Quali passi sta compiendo l’Italia per garantire pari diritti e protezione legale a tutte le coppie, compresi i diritti genitoriali per le coppie dello stesso sesso?
  • Germania: Come garantisce l’Italia l’attuazione delle recenti modifiche al diritto civile riguardanti la registrazione della genitorialità per i figli nati da gestazione per altri, tutelando al contempo i diritti delle persone LGBTI?
  • Belgio: Quali misure ha adottato l’Italia per attuare la raccomandazione accettata nel ciclo precedente di includere l’orientamento sessuale come base di protezione contro i discorsi d’odio?

La necessità di un’istituzione nazionale per i diritti umani

Oltre alle raccomandazioni specifiche sui diritti LGBTI, l’Italia ha ricevuto ben 33 raccomandazioni per l’istituzione e il finanziamento adeguato di un’istituzione nazionale per i diritti umani, indipendente sia funzionalmente che finanziariamente, in pieno rispetto dei Principi di Parigi. Paesi come Finlandia, Stati Uniti e Uruguay hanno ribadito la necessità di un organismo autonomo con un mandato ampio per promuovere l’uguaglianza e garantire protezioni efficaci contro la discriminazione basata sull’orientamento sessuale, identità di genere ed espressione e caratteristiche sessuali.

I prossimi passi: l’Italia accoglierà queste raccomandazioni?

Nel ciclo precedente della UPR, l’Italia aveva accettato alcune raccomandazioni sui diritti delle persone LGBTI, ma la loro implementazione è stata insufficiente. Ora, la comunità internazionale si aspetta una risposta concreta.

La Revisione Periodica Universale rappresenta un’occasione per l’Italia di colmare il divario tra impegni internazionali e realtà legislativa. La società civile continuerà a monitorare attentamente l’operato del governo e a esercitare pressioni affinché le raccomandazioni ricevute si traducano in azioni concrete.

Per approfondire:

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Belgio: svolta storica per il sex work 2 Dec 2024 7:12 AM (3 months ago)

Domenica 1 dicembre 2024, il Belgio ha segnato un momento epocale con l’entrata in vigore di una legge che riconosce ufficialmente il lavoro sessuale come una professione legittima, garantendo diritti fondamentali come l’assicurazione sanitaria, il congedo di maternità, la pensione e l’indennità di disoccupazione. Sex worker potranno inoltre rifiutare clienti, scegliere le pratiche sessuali e interrompere una prestazione in qualsiasi momento senza conseguenze sul contratto di lavoro.

La riforma non si limita a riconoscere diritti individuali, ma introduce anche rigidi protocolli per i datori di lavoro, che dovranno ottenere un’autorizzazione statale, rispettare stringenti norme di sicurezza e non avere precedenti penali per aggressione sessuale o traffico di esseri umani. Sarà inoltre obbligatorio fornire alle dipendenti materiali igienici, preservativi e lenzuola pulite, oltre a installare un pulsante d’emergenza in ogni stanza.

Isabelle Jaramillo, coordinatrice di Espace P, ha dichiarato che questa legge rappresenta un grande passo avanti, sottolineando come la professione sia ora riconosciuta dallo Stato come legittima. Tuttavia, c’è chi avverte che la legge non risolve completamente i problemi legati alla stigmatizzazione e ai rischi del mestiere, soprattutto per le persone migranti prive di permesso di soggiorno, esposte ancora a situazioni di sfruttamento.

Questa legge segue la decriminalizzazione del sex work già avvenuta nel 2022, ma il Belgio è ora il primo Paese a offrire una vera protezione sociale alle e ai sex worker, superando anche realtà come Germania e Paesi Bassi. È un esempio di come il riconoscimento legale possa essere uno strumento contro lo sfruttamento, anche se restano da affrontare questioni legate alla formazione delle forze dell’ordine e alla tutela delle lavoratrici più vulnerabili.

In Italia, Certi Diritti aveva cercato di portare in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare per riconoscere il lavoro sessuale come lavoro.

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World AIDS Day 2024: Prevenzione, accesso alle cure e libertà sessuale 1 Dec 2024 2:00 AM (3 months ago)

Oggi, 1° dicembre, riflettiamo sull’importanza della prevenzione e dell’accesso equo alle cure per l’HIV. In Italia, le diagnosi tardive continuano ad aumentare, un fenomeno preoccupante che evidenzia la necessità di rafforzare l’accesso al test e promuovere una corretta informazione per abbattere lo stigma che ancora circonda questa infezione.

L’HIV non guarda l’orientamento sessuale né il genere: chiunque può essere esposto. Per questo è essenziale garantire una corretta informazione sessuale nelle scuole perché i giovani possano comprendere i rischi e proteggersi in maniera consapevole. Inoltre, è fondamentale che anche i minorenni possano accedere ai test per le infezioni a trasmissione sessuale in autonomia, nel rispetto del loro diritto alla salute e alla privacy.

Nel 2015, Certi Diritti, insieme a PLUS, Circolo Mario Mieli, LILA e Nadir, ha sottoscritto il Manifesto europeo per la prevenzione dell’HIV, chiedendo alle case farmaceutiche e alle istituzioni nazionali ed europee di rendere disponibile la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP). La PrEP è un trattamento preventivo che, se assunto correttamente, riduce drasticamente il rischio di contrarre l’HIV. Negli Stati Uniti è disponibile dal 2012, mentre in Italia è arrivata più tardi, ma l’accesso rimane limitato.

Attualmente, la PrEP è disponibile gratuitamente solo in ospedale, un fattore che rappresenta una barriera per molte persone a causa della burocrazia, dei lunghi tempi di attesa, della necessità di visite mediche periodiche e, spesso, dell’obbligo di prendere permessi dal lavoro.

Per semplificare l’accesso e aumentarne la diffusione, chiediamo una PrEP demedicalizzata, disponibile in farmacia. Inoltre, sollecitiamo l’introduzione della PrEP iniettabile, disponibile da due anni negli Stati Uniti e recentemente approvata in Europa, ma ancora assente in Italia. Le iniezioni a lunga durata rappresentano un’alternativa efficace alle pillole giornaliere, migliorando l’aderenza al trattamento e riducendo ulteriormente la trasmissione del virus.

È tempo di abbattere le barriere e garantire a tutti l’accesso alle migliori soluzioni disponibili per un futuro libero dall’HIV e dove la libertà sessuale sia un diritto universale.

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Revisione Periodica Universale dell’Italia: a Ginevra per i diritti umani delle persone LGBTI 26 Nov 2024 12:00 AM (3 months ago)

Nel mese di novembre 2024 si terrà la 48esima sessione della Revisione Periodica Universale (UPR), nel corso della quale il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU esaminerà lo stato dei diritti umani nel nostro Paese.

Una coalizione di associazioni LGBTI – composta da Associazione Radicale Certi Diritti, IntersexEsiste, Famiglie Arcobaleno e Arcigay – hanno elaborato un breve documento di analisi dei diritti umani delle persone LGBTI tenendo anche conto delle raccomandazioni fatte all’Italia nei cicli precedenti della Revisione Periodica Universale nel 2009, nel 2014 e nel 2019.

Yuri Guaiana, Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, ha intrapreso un’intensa attività di advocacy presso il Consiglio per i Diritti Umani a Ginevra, incontrando l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani e le Missioni Permanenti di numerosi Paesi, tra cui:

Obiettivo principale: evidenziare le persistenti violazioni dei diritti umani LGBTI in Italia, a partire dall’introduzione del “reato universale” contro la gestazione per altri, e sollecitare una serie di domande e di raccomandazioni da fare al governo italiano. Le domande si concentrano sulle preoccupazioni legate alla risoluzione della Commissione Istruzione che chiede al Parlamento di vietare l’insegnamento della diversità di genere e sessuale nelle scuole, sulla protezione dei richiedenti asilo LGBTI, sull’introduzione del divieto delle cosiddette “terapie riparative” e sui diritti umani delle persone trans. Le raccomandazioni riguardano l’istituzione e l’adeguato finanziamento di un’istituzione per i diritti umani indipendente dal punto di vista funzionale e finanziario, il matrimonio egualitario, il riconoscimento automatico alla nascita di bambini nati da persone LGBTI, l’estensione del diritto all’adozione per single e coppie dello stesso sesso, l’accesso non discriminatorio ai servizi di salute riproduttiva e il divieto d’interventi chirurgici non consensuali e non necessari dal punto di vista medico su bambini intersex.

La Revisione Periodica Universale rappresenta un’opportunità cruciale per influenzare la condotta italiana sui diritti umani, dichiarano Yuri Guaiana, Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno e Manuela Falzone di IntersexEsiste. Continueremo a fare pressione perché l’Italia recepisca le raccomandazioni internazionali e garantisca piena tutela alle persone LGBTI.

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Diritti sex worker: sosteniamo la risoluzione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa 21 Oct 2024 12:00 AM (4 months ago)

Il 12 settembre 2024 la Commissione per l’Uguaglianza e la Non Discriminazione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato una risoluzione intitolata “Protezione dei diritti umani e miglioramento delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori del sesso e delle vittime di sfruttamento sessuale” (Doc. 16044). Il 3 ottobre l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) avrebbe dovuto discutere e votare il rapporto e la risoluzione, ma quella che era partita come un’iniziativa promettente è stata interrotta da una forte lobby anti-diritti. La risoluzione ha rischiato di diventare uno strumento di stigma, con l’introduzione di molteplici emendamenti dannosi. L’Assemblea ha votato per rinviare la risoluzione al Comitato per un’ulteriore revisione, ritardando il processo di sei mesi.

Come Certi Diritti ci uniamo alla lettera di sostegno firmata da ESWA e da decine di altre associazioni per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del sesso per chiedere il voto a favore della bozza di risoluzione sui diritti umani delle lavoratrici del sesso. Ci auguriamo che la relazione prosegua lungo il percorso attuale e che il nuovo relatore e il Consiglio d’Europa adempiano al loro dovere di proteggere realmente i diritti umani.

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GPA: una legge omofobica che isola l’Italia dall’Occidente 17 Oct 2024 3:32 AM (4 months ago)

Come Associazione Radicale Certi Diritti condanniamo fermamente l’approvazione della legge che rende la maternità surrogata un “reato universale” e che costituisce una vera aberrazione giuridica. Con questa normativa l’Italia compie un pericoloso passo indietro, separandosi dalle democrazie occidentali che riconoscono e regolano la gestazione per altri. Mentre Paesi come Canada, Stati Uniti, Regno Unito e gran parte dell’Europa adottano un approccio di inclusione e rispetto dei diritti, il governo italiano sceglie la via dell’oscurantismo.

È una palese contraddizione che proprio questo governo, che spinge per la procreazione e tuona contro l’“inverno demografico”, scelga di penalizzare le famiglie che vogliono avere figli. Invece di favorire la nascita di nuovi bambini e sostenere la genitorialità, si preferisce colpire le famiglie che ricorrono alla gestazione per altri, lasciando i più indifesi, i bambini, senza tutele.

Non possiamo non sottolineare l’ipocrisia del governo, la cui Presidente si è mostrata in più occasioni vicina a Elon Musk, celebrandolo pubblicamente con foto e accettando i suoi premi. Eppure, Musk, che ha fatto ricorso alla maternità surrogata, se fosse italiano, sarebbe oggi a rischio di finire in galera proprio per mano di questo governo. Ma questa legge vergognosa non colpisce i potenti amici stranieri della Presidente Meloni, ma si accanisce sui nostri concittadini più deboli: saranno bambini indifesi e famiglie senza protezione a pagarne il prezzo.

Di più: il 90% delle coppie che si avvalgono della gestazione per altri sono eterosessuali che vi ricorrono per condizioni di sterilità o patologie, ma per ovvie ragioni queste coppie difficilmente saranno individuate o perseguite. A farne le spese saranno solo le coppie omogenitoriali, colpite in modo mirato da una legge fortemente discriminatoria e omofobica, che le esporrà a persecuzioni legali e sociali.

Annunciamo ricorsi a livello nazionale e internazionale contro questa legge ingiusta, discriminatoria e aberrante, che non farà altro che creare famiglie senza tutela legale e bambini invisibili. Siamo pronti a collaborare con altre associazioni, esponenti della società civile e tutte le forze democratiche che condividono i nostri valori, per unire gli sforzi in questa battaglia. Lavoreremo insieme affinché l’Italia torni ad essere un Paese che guarda al futuro e rispetta pienamente i diritti umani.

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Olimpiadi 2024: sul caso Khelif sciacallaggio lesivo della dignità della persona 2 Aug 2024 4:33 AM (7 months ago)

“Riteniamo indecorosa la discussione in atto sulla pugile intersex algerina Imane Khelif, al centro della polemica di queste ore per la sua presunta competizione sbilanciata sul ring con Angela Carini. Uno sciacallaggio mediatico e social lesivo della dignità di un’atleta e, in primis, di una persona.”

A dichiararlo il gruppo di associazioni intersex Forum VCS (AISIA Odv, IntersexEsiste aps, Intersexioni, Genitori e Bimb* Intersex mai più soli) e l’Associazione Radicale Certi Diritti per le quali il caso di Khelif (come quello precedente di Caster Semenya e di tanti altri atleti ed atlete), rappresenta “una pagina molto triste dello sport mondiale che dovrebbe diffondere incisività, partecipazione e rispetto dell’individuo tra i propri valori fondanti”.

“La Khelif è una donna intersex e ha soddisfatto tutti i requisiti stabiliti dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per partecipare alle competizioni femminili, inclusi quelli sui livelli di testosterone. Ciò significa che, secondo le normative attualmente in vigore, lei era idonea a quel ring. Non altrettanto idonei a commentare la vicenda – invece – molti leoni da tastiera, giornalisti e non, che in una prima fase hanno definito “trans” l’atleta, limitandosi a dedurlo o semplicemente non verificandone le fonti.

“E’ tristemente paradossale che una condizione come la nostra balzi all’onore delle cronache solo in caso di strumentalizzazioni politiche, quando essa sembra essere un presunto e non dimostrato ’vantaggio’ rispetto al resto della popolazione, mentre – quando si parla dei nostri diritti negati – viene totalmente ridotta al silenzio”.

“La persone intersex, lo ricordiamo, sono nate con una variazione delle caratteristiche del sesso ed includono un ampio spettro di condizioni, cromosomiche, fenotipiche e ormonali. Alcune di esse sono socialmente donne, altre uomini, altre non binarie, ma tutte legittimamente meritevoli di tutela; spesso nel corso della propria vita subiscono decisioni non consensuali, chirurgiche e non, sui propri corpi, con la presunzione di normalizzarli ma con l’unica conseguenza di mutilarli fisicamente, psicologicamente e socialmente. La polemica di oggi aggiunge un’ulteriore violenza che segna ogni singolo membro della nostra comunità. Escludere un’atleta sulla base di caratteristiche genetiche o ormonali limita la libertà individuale e il principio di uguaglianza che dovrebbero essere diffusi e tutelati ogni giorno, in ogni sede”.

“Da parte di tutte e tutti noi va la nostra più sincera solidarietà a Imane, al suo diritto alla competizione, al suo impegno di autodeterminarsi come atleta e come persona, nei margini che le sono consentiti dalle competizioni sportive, e i nostri migliori auguri, speranzosi, anzi, sicuri, che una polemica di questo tipo non fermerà la sua voglia di vincere e le proprie ambizioni, che – per fortuna – sanno superare le peggiori diffamazioni”.

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17° Congresso: sabato 4 maggio a Bergamo 6 Apr 2024 10:01 AM (11 months ago)

Dopo anni di assemblee esclusivamente online, il prossimo congresso di Certi Diritti torna in presenza: sabato 4 maggio ci vediamo a Bergamo nella sala Ferruccio Galmozzi di via Torquato Tasso 4.

Il congresso dell’associazione è un momento di approfondimento, confronto e dibattito aperto a tutte le persone che, in Italia e nel mondo, hanno a cuore le libertà sessuali e i diritti civili.

Non vediamo l’ora di ritrovarci di persona per un’esperienza ancora più coinvolgente e stimolante. Sarà un’occasione preziosa per ascoltare storie, esperienze e punti di vista preziosi, fare il punto sulla strada fatta e decidere insieme circa priorità e progetti che ci impegneranno nel futuro.

Vi aspettiamo numerosi per continuare insieme il nostro impegno a favore della promozione e difesa dei diritti fondamentali di tutte e di tutti.

Registra qui la tua partecipazione

Per intervenire scrivi una mail a info@certidiritti.org per ricevere le istruzioni per il collegamento

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ONU: No a pratiche dannose sulle persone intersex 5 Apr 2024 8:00 AM (11 months ago)

Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha adottato giovedì una risoluzione storica a sostegno dei diritti delle persone intersex. La risoluzione, la prima del suo genere, mira specificamente a contrastare la discriminazione, la violenza e le pratiche dannose contro coloro che presentano variazioni innate nelle caratteristiche sessuali. La risoluzione ha ricevuto un sostegno schiacciante da parte degli Stati membri, senza che nessuno votasse contro di essa. Il voto finale è stato di 24-0 con 23 astensioni.

Il Consiglio per i Diritti Umani, guidato dai principi della Carta delle Nazioni Unite, ribadisce l’impegno di tutti gli Stati nel rispettare e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali. Ribadisce inoltre che tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti, senza distinzioni di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale o sociale, ricchezza, nascita o altro status.

Ricordando gli strumenti internazionali sui diritti umani, il Consiglio si impegna a promuovere e proteggere tutti i diritti umani e le libertà fondamentali, compresa l’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne, i bambini, le persone con disabilità e tutte le persone con variazioni innate nelle caratteristiche sessuali.

Riconoscendo che le persone con variazioni innate nelle caratteristiche sessuali possono affrontare forme multiple e intersecanti di discriminazione in tutti gli ambiti della vita, il Consiglio esprime grave preoccupazione per la violenza e le pratiche dannose che queste persone, compresi i bambini, affrontano in tutto il mondo.

Il Consiglio chiede all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani di preparare un rapporto dettagliato sulle leggi discriminatorie e sulle pratiche dannose contro le persone con variazioni innate nelle caratteristiche sessuali, nonché di organizzare un dibattito aperto sulla questione.

Inoltre, incoraggia gli Stati a collaborare con le organizzazioni internazionali e regionali per contrastare la discriminazione e la violenza contro le persone con variazioni innate nelle caratteristiche sessuali e per garantire loro il diritto al più alto standard possibile di salute fisica e mentale.

Certi Diritti accoglie con favore la decisione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite di adottare una risoluzione volta a contrastare la discriminazione, la violenza e le pratiche dannose contro le persone intersex. È un passo importante verso la protezione dei diritti fondamentali di tutte le persone, indipendentemente dalle loro caratteristiche sessuali. Tuttavia, rimane ancora molto da fare per garantire che le persone intersex possano vivere libere da discriminazioni e violenze in tutti gli ambiti della vita. Continueremo a vigilare e ad agire affinché le leggi nazionali assicurino a tutti di poter godere pienamente dei loro diritti umani.

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