La pesante sconfitta sul campo del Crotone, al netto del fatto che si potesse prevedere, potrebbe togliere qualche certezza al Latina. Tuttavia, la precedente trasferta di Potenza, con il Sorrento, ha fornito un’ulteriore e significativa conferma di un aspetto cruciale per il Latina Calcio in questa seconda metà del girone di ritorno: la squadra, guidata con mano ferma da mister Boscaglia, ha ormai sedimentato una sua identità ben precisa.
Questa identità si manifesta con chiarezza in ogni aspetto del gioco, dagli uomini scelti per interpretare il modulo tattico, alle soluzioni tecniche adottate in campo, fino ad arrivare alla dimostrazione di carattere nei momenti cruciali della partita. Gli alti e bassi persistono, al punto che anche che i bookmakers online si adeguano ai alle quote contrastanti di settimana in settimana per quanto riguarda favoriti e non nelle scommesse sportive online.
Le scelte di formazione operate da Boscaglia appaiono ormai consolidate, frutto di una profonda conoscenza della rosa e di una chiara visione strategica. Nonostante questo non si sia visto a Crotone pochi giorni fa. Contro il Sorrento, un paio di settimane fa, l’innovazione tattica più degna di nota è stata rappresentata dall’inedito impiego di Riccardi a supporto di Zuppel in avanti.
Questa mossa ha comportato la temporanea esclusione di Ekuban, un elemento spesso determinante in fase offensiva, e il conseguente riposizionamento di Petermann nel cuore del centrocampo, agendo da interno sul versante sinistro. A completare le modifiche nell’undici titolare, Scravaglieri ha preso il posto di Di Livio, indisponibile a causa di un attacco febbrile, occupando il ruolo di mezzala destra.
Nonostante le variazioni negli interpreti, il modulo di riferimento del Latina rimane il collaudato 3-5-2, un sistema di gioco che la compagine nerazzurra interpreta con peculiarità tattiche che si discostano dai canoni più tradizionali, come aveva anticipato il Mister prima del Catania. Un elemento distintivo, ad esempio, risiede nel ruolo dei braccetti difensivi. Contrariamente a quanto spesso accade in moduli simili, i difensori laterali del Latina partecipano in maniera marginale alla costruzione della manovra offensiva. Il compito di fornire supporto agli esterni e di sviluppare il gioco in ampiezza è affidato principalmente alle mezzali, che con i loro inserimenti e la loro dinamicità creano superiorità numerica sulle fasce.
L’inserimento di Riccardi in posizione avanzata ha rappresentato una precisa scelta tattica volta a incrementare la fluidità del gioco manovrato del Latina. Zuppel, con intelligenza tattica, si è spesso abbassato per venire incontro al portatore di palla, aprendo preziose linee di passaggio e favorendo lo sviluppo di triangolazioni con gli esterni. In questo contesto, Riccardi ha garantito una costante presenza nei pressi dell’area di rigore avversaria, pronto a sfruttare eventuali sponde o cross provenienti dalle fasce.
In fase di non possesso palla e durante lo sviluppo della manovra sulle corsie esterne, con Zuppel posizionato tra le linee avversarie, è stato Riccardi a ripiegare e a rinfoltire la linea mediana. Questa dinamicità ha permesso a Gatto di scalare in posizione di centrale di centrocampo, invitando Petermann e Improta a effettuare sovrapposizioni offensive. Proprio in queste situazioni si è potuta apprezzare appieno l’idea di gioco di Boscaglia: Gatto, agendo da fulcro, ha innescato le avanzate dei suoi compagni, consentendo loro di raggiungere la linea di fondo e di produrre cross insidiosi per gli attaccanti.
Parallelamente, agli esterni Scravaglieri e Rapisarda sono stati assegnati compiti prevalentemente di contenimento, con l’obiettivo primario di neutralizzare la catena di sinistra del Sorrento. I tentativi di Panico di fluidificare la manovra offensiva avversaria, almeno contro il Sorrento e prima della debacle di Crotone. sono stati efficacemente bloccati sul nascere. Isolando di fatto Scala, che ha inoltre subito la fisicità e l’attenzione di Bermann.
Si tratta della tappa numero cinque in stagione per l’Integrity Tour, che stavolta è passato da Carpi. Di cosa stiamo parlando? Nel caso in cui non ne abbiate mai sentito parlare, si tratta di un progetto itinerante che è stato organizzato dalla Lega Pro in collaborazione con Sportradar AG, insieme anche all’Associazione Italiana Calciatori.
È un progetto particolarmente interessante, alla cui base c’è la volontà di provare a contrastare il più possibile le scorrette pratiche ribattezzate di “match fixing” mediante degli appositi percorsi formativi che vengono organizzati all’interno dei vari club. Nel frangente in questione, si è trattato di un club che milita in Serie C.
Infatti, al quinto incontro del progetto in questione ha preso parte la prima squadra, ma anche tutti coloro che formano la primavera del Carpi. Una tappa che è stata organizzata grazie alla collaborazione di una serie di relatori, che hanno spiegato ai presenti tutti i vari aspetti inerenti a questo nuovo progetto.
I relatori di giornata sono stati Marcello Presilla, figura responsabile Integrity per l’Italia della società Sportradar AG, ma anche Emanuele Paolucci, che riveste il ruolo di segretario generale della Lega Pro, senza dimenticare Andrea Fiumana, il referente di Assocalciatori e pure Alice Fraccari, che riveste il ruolo di Integrity Officer della Lega Pro.
I calciatori, quindi, che hanno partecipato a questo incontro sono stati informati e formati in riferimento a tutta una serie di nozioni, criteri e regole che vengono caldamente consigliate da seguire in ottica di prevenzione rispetto a tutte quelle problematiche che possono falsare i risultati di una partita, ma che in generale non rispettano quelli che sono i valori più sani dello sport in generale e non solo del calcio.
È stato lo stesso Paolucci a mettere in evidenza, al termine della giornata, alcuni aspetti molto interessanti che si riferiscono a questo nuovo progetto. Nei panni di rappresentante della Lega Pro, Paolucci ha sottolineato il grande lavoro che sta svolgendo la Lega Pro per poter tracciare una strada a livello di formazione duratura e stabile nel tempo, sia per le squadre, complessivamente intese, che per i calciatori che militano nel campionato di Serie C.
È chiaro che l’intenzione della Lega Pro, mediante questo progetto, è quello di trasmettere questi valori e queste linee guida, non solamente ai calciatori, ma a tutte quelle figure che ruotano attorno al campo e che fanno parte delle società, quindi ai dirigenti e ai tecnici. L’obiettivo è quello di poter diffondere e mettere a disposizione tutti quegli strumenti che servono per la prevenzione rispetto a eventuali pratiche non lecite legate al match fixing.
Sono state ufficializzate delle nuove penalizzazioni che, inevitabilmente, finiscono per condizionare un’altra volta la graduatoria di tutti e tre i gironi di cui è formato il campionato di Lega Pro. Non è certo la prima volta che succede, ma è chiaro che questi continui provvedimenti incidono notevolmente sulle classifiche delle squadre, cambiando gli equilibri che, come ben sappiamo, durante una stagione sono sempre molto fragili.
La notizia arriva in via ufficiale dal Tribunale Federale Nazionale, che ha portato in dote una sanzione pesante a quattro squadre. Ed è chiaro che la penalizzazione deve essere obbligatoriamente scontata in questa annata; quindi, non c’è modo di sfuggire agli effetti “collaterali” sulla classifica.
Le quattro squadre di cui stiamo parlando sono il Taranto, la Turris Calcio, il Novara e il Rimini. La compagine pugliese milita nel girone C e ha dovuto subire la penalizzazione addirittura di 9 punti in classifica, mentre la Turris deve scontare, sempre all’interno del girone C, ben 6 punti. Un po’ più mite la penalizzazione che è stata comminata a Novara, che fa parte del girone A, e al Rimini, che invece milita nel girone B: entrambe le squadre, infatti, si vedranno un -2 in classifica, che in realtà non sposta così tanto gli equilibri.
Dando uno sguardo al percorso legato alle penalizzazioni, tutte e quattro le compagini, insieme ovviamente ai rispettivi dirigenti e presidenti, avevano subito un deferimento correlato a una serie di segnalazioni che erano state fatte dalla Covisoc alla fine del 2024. Le violazioni che sono state contestate alle quattro squadre in questione sono tutte di natura amministrativa.
Diamo ora uno sguardo alle classifiche che sono state rivoluzionate dai provvedimenti punitivi di cui abbiamo parlato. Nel girone A a dominare tutti dall’altro verso il basso è il Padova, che guida la graduatoria con un bel margine di vantaggio rispetto al Vicenza, che a sua volta ha scavato un grosso solco rispetto alla terza in classifica, ovvero il Feralpisalò. Quarto posto per la compagine Under 23 dell’Atalanta a quota 40 punti. Il Novara perde due posizioni in classifica retrocedendo a 34 punti, facendosi così scavalcare da Albinoleffe e Alcione.
Nel girone B la Ternana rincorre la capolista Virtus Entella, ora distante cinque punti. In questo girone, il Milan Futuro sta ancora facendo grandissima fatica, visto che si trova a quota 19 punti, al terz’ultimo posto in graduatoria, davanti solo a Sestri Levante e Legnano. Nel girone C, il Monopoli è al primo posto, mentre in fondo alla classifica Turris e Taranto continuano a sprofondare, figlie anche di un declino profondo a livello finanziario.
Un’altra novità in un periodo che non finisce di scuotere la classifica del girone C della Lega Pro. Stiamo parlando in realtà di un aggiornamento che riguarda la situazione già piuttosto compromessa del Taranto.
Il riferimento è all’esito del ricorso che era stato presentato da parte del Taranto, con l’intento di “combattere” contro una sanzione che l’ha visto penalizzato di ben quattro punti da applicare alla graduatoria di quest’anno. Una penalizzazione che era stata comminata alla compagine pugliese in seguito ad una serie di violazioni di tipo amministrativo e che era stata ufficializzata solo qualche settimana fa.
Da quel momento, ecco che è arrivato il ricorso della squadra pugliese, che ha provato a far valere le sue ragioni in giudizio. In realtà, però, questa decisione sul ricorso del Taranto ha effetti che si riflettono anche sulla compagine bianconera della Juventus Next Gen. Infatti, la seconda squadra della Vecchia Signora sta affrontando il medesimo girone della compagine pugliese, impegnata al momento in una lotta per la salvezza che sarà decisamente serrata fino alla fine del campionato, con ogni probabilità.
Ebbene, la decisione che arriva dalla Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite non può far piacere ai tifosi del Taranto. Infatti, è stato respinto il ricorso presentato dalla compagine pugliese, che ha tentato di far annullare la penalizzazione che le era stata inflitta per via di una serie di mancati pagamenti in relazione ai propri tesserati.
Quindi, nulla da fare in sostanza per il Taranto, che rimane ancorato in fondo alla classifica a quota 3 punti. Si fa sempre più ardua e impervia la strada verso la salvezza, quindi, per la squadra pugliese, che è staccata addirittura di 11 punti rispetto alla terz’ultima posizione, dove al momento si trova proprio la Juventus Next Gen. Insomma, si tratta di una decisione che finisce per impattare direttamente sulla corsa salvezza.
Il comunicato ufficiale rilasciato dalla Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite, che ha preso la decisione presieduta da Mario Luigi Torsello, non ha voluto dare ragione al Taranto, che rimane quindi con la sua penalizzazione di quattro punti in classifica. Non solo, dal momento che la sconfitta è arrivata un po’ su tutta la linea con la conferma della sanzione di quattro mesi di inibizione non solo per Massimo Giove, ma anche per Salvatore Alfonso: stiamo facendo riferimento al presidente e dell’amministratore unico della compagine pugliese.
Un’altra notizia particolarmente preoccupante per l’intera Lega Pro, ovvero quella relativa alla cessione della Lucchese, che in Toscana sta facendo discutere e non poco. Al momento, dalla società le uniche parole che sono trapelate fanno presagire notevole preoccupazione solamente per la fase di ricerca.
Le parole che sono state dette durante la conferenza stampa, in occasione dell’ultima gara della Lucchese, fanno pensare come l’operazione sia solo all’inizio. Infatti, è stato detto che la società si sta guardando intorno per la ricerca di un acquirente che porti in dote un alto livello di solidità e che, di conseguenza, possa essere in prima persona protagonista per garantire alla squadra un futuro più roseo, sia a breve che a medio e lungo termine.
L’amministratore delegato della Lucchese Ray Lo Faso non ha certo cercato di girare intorno al punto focale durante la conferenza stampa post vittoria nel derby che ha visto la Lucchese imporsi sul Pontedera con il risultato di 2-1.
D’altro canto, i tifosi della compagine toscana attendevano già da diverso tempo delle parole ufficiali, visto che nel corso degli ultimi mesi continuavano a rincorrersi numerose voci circa la possibilità che la società fosse venduta a breve a un broker. Stando a tali voci, pare che quest’ultimo avrebbe già provveduto al versamento di una prima tranche da 500 mila euro, a testimonianza della sua buona volontà di concludere l’operazione.
In realtà, dalle parole che sono state rilasciate dall’Ad Ray Lo Faso, la situazione è cambiata e, molto probabilmente, nel broker non è stata rilevata tutta questa solidità che prometteva di garantire. Di conseguenza, l’intera operazione è stata notevolmente rallentata al momento. Intanto, è chiaro che gli aspetti di campo non possono passare inosservati, dal momento che la bella vittoria ottenuta nel derby con il Pontedera fa ben sperare, anche grazie al colpo di genio di Saporiti, decisivo ai fini del risultato finale.
In ogni caso, una prima notizia ufficiale è stata data e riguarda la nomina del nuovo direttore generale. Si tratta di Luigi Conte, che ha ricevuto la nomina come direttore generale della Lucchese. È stato lo stesso Lo Faso a svelare quelli che saranno i compiti principali di Conte, ovvero si occuperà della gestione ordinaria della società, ma più in generale di tutto ciò che ruota attorno alla squadra e al club. In poche parole, non sarà un traghettatore come da molti previsto, perlomeno fino a quando non ci sarà un acquirente solido pronto a investire sul progetto.
Arrivano notizie particolarmente negative per i tifosi della Triestina, dal momento che la compagine alabardata ha subito una penalizzazione da parte del Tribunale Federale Nazionale. Il club triestino, così, fa un altro passo indietro in classifica, visto che i 5 punti attuali diventano 4. E anche la classifica cambia, visto che nel girone A della Lega Pro ora la Triestina fa compagnia all’Arzignano all’ultimo posto, proprio a quota 4 punti.
Insomma, oltre al danno anche la beffa di fare un piccolo passettino indietro in classifica. Una penalizzazione che deriva da delle mancanze dal punto di vista amministrativo che il club triestino ha avuto in fase di deposito della garanzia fideiussoria.
Non è finita qui, visto che la Triestina ha subito anche 10 mila euro di ammenda, oltre che una condanna di inibizione per sei mesi per il suo presidente. Un procedimento disciplinare piuttosto corposo, che aveva preso piede grazie all’iniziativa della Procura Federale, dopo che la Lega Pro aveva segnato le irregolarità compiute.
Il punto in classifica, come si può facilmente intuire, deve essere scontato già in questa stagione, da qui il fatto di andare a pari punti in fondo alla classifica con l’Arzignano, ma è chiaro che, tra l’ammenda di 10 mila euro e l’inibizione per il presidente Rosenzweig, alla Triestina il momento non è facilissimo. D’altro canto, però, la classifica già langueva, dal momento che 5 punti ottenuti in 9 gare sono davvero un bottino di poco conto, un ruolino di marcia che dovrà cambiare e non poco da qui alla fine del campionato se la compagine triestina volesse davvero raggiungere la salvezza.
Un girone A che sembra sempre più saldamente nelle mani del Padova, che pare proprio non avere rivali, con 25 punti conquistati grazie a 8 vittorie e un pareggio nelle prime nove giornate. alle sue spalle, a ben sette punti di distanza, ecco la coppia formata da Renate e Vicenza, entrambe a 18 punti. Al quarto posto, invece, c’è la rivelazione Alcione, che ha sorpreso tutti con uno scoppiettante inizio di stagione frutto di 16 punti e ben quattro vittorie di fila prima dell’ultimo ko. Feralpi Salò e Lumezzane seguono a ruota, così come l’Atalanta U23, che fino a questo momento ha ben figurato in campionato. La seconda squadra dei bergamaschi, infatti, ha il primato per gol messi a segno in queste prime nove gare, con ben 21 gol. Anche la difesa, però, concede un po’ troppo, con ben 13 reti incassate.
Focus sul salary cap in Lega Pro. Durante l’assemblea degli Stati generali del calcio, tenutasi a Bologna, sono emersi dettagli importanti che potrebbero portare ad una possibile svolta nella Serie C a partire dalla prossima stagione. Approfondendo la questione il presidente della lega Matteo Marani ha dichiarato di avere intenzione di introdurre un limite salariale per le società iscritte nella terza serie italiana.
Marani ha fatto sapere che si tratta di una delle proposte che ha deciso di fare per il nuovo mandato. Per ora è andato di scena il primo consiglio direttivo, dove appunto è stato introdotto tale tema, poi nelle prossime settimane si discuterà in maniera approfondita della questione, perché c’è l’intenzione di metterlo in pratica a partire dalla stagione prossima, quindi 2025/2026.
Il presidente della lega di Serie C ha quindi iniziato a proporre una base di questa novità, ora bisogna capire come poter progettare il tutto seguendo anche quei modelli presenti già in Europa, anche perché ce ne sono di validi. Si deve lavorare su un obiettivo principale che riguarda l’inserimento del salary cap in Serie C. Ciò significa che bisognerà controllare i costi delle squadre e cercare di evitare quelle problematiche fiscali che spesso si presentano in questi campionati, portando a volte anche al fallimento di club importanti.
Secondo Marani se le finanze non sono al posto giusto, non si può fare calcio. Si parla più nel dettaglio di porre una sorta di controllo ai costi, altrimenti a detta di Marani il calcio rischia di implodere. Risulta quindi essere molto importante introdurre un tetto salariale per le squadre iscritte in Serie C a partire dalla stagione 2025-2026, per garantire un modo sano di fare calcio, evitando i vari fallimenti. Infine, il presidente della Serie C, si è focalizzato anche sul tema delle seconde squadre.
Un argomento delicato che ha già avuto modo di far scattare diverse polemiche tra i tifosi dopo che anche Milan e Atalanta hanno deciso di aggiungersi alla Juventus a partire da questa stagione. Sulla questione Marani ha evidenziato di essere consapevole di come ci sia interesse da parte di qualcun altro nel voler entrare, ma quello che conta è che ci debba essere uno spazio, ossia deve esserci una squadra di C che non abbia i requisiti per il campionato, perché altrimenti lo spazio spetta giustamente di diritto alle squadre di serie C.
Il calciomercato in Lega Pro è terminato e c’è bisogno di tirare le fila per capire come si sono comportate le diverse squadre. Alla fine di ogni sessione di calciomercato, dalla serie A alle classi inferiori, è normale amministrazione individuare la squadra che si è mossa meglio e che ha speso inevitabilmente più di tutte le altre.
È chiaro che si tratta di chiacchiere da bar, dal momento che poi i nuovi acquisti dovranno dimostrare effettivamente sul campo di valere la cifra che è stata spesa per loro. Ad ogni modo, non sembra gli acquisti più pomposi sono quelli che poi si rivelano più efficaci ed azzeccati. L’esempio perfetto, da questo punto di vista, è senz’altro quello legato alla Juve Stabia, che ha letteralmente dominato il girone C di Lega Pro, anche se all’inizio le aspettative non erano certo di quel livello.
La regina, da questo punto di vista, non è una sola, ma è giusto coinvolgere più squadre e metterle sullo stesso piano. Infatti, Catania, Trapani e Avellino devono inevitabilmente restare ai primi posti nella griglia pre-stagionale in vista della promozione. Il Catania, grazie a Faggiano, ha fatto un calciomercato che, in sostanza, non ha nulla da invidiare a una compagine del campionato cadetto. Il colpo più forte è senz’altro quello di Roberto Inglese, un giocatore certamente un po’ in declino, ma comunque un nome di assoluto rispetto per la Serie C. Stesso discorso per gli altri acquisti, ovvero Anastasio, Montalto, De Rose, Di Gennario, Di Tacchio e Verna.
Non si può nemmeno far finta di nulla con il Trapani, che in poche parole ha completamente rivisto la compagine dello scorso anno. Gli innesti sono elementi in grado di garantire un alto livello di solidità e di affidabilità: si parte da Seculin fino ad arrivare a Celiento, passando per Marsico e Bifulco, senza dimenticare anche Carraro e Kanoutè, per non parlare pure di Lescano, che di gol in serie C nelle ultime due stagioni ne ha messi a segno ben 35.
Stesso discorso potrebbe essere fatto anche per l’Avellino, visto che la sconfitta iniziale a Picerno non dovrebbe intaccare il buon operato in sede di calciomercato estivo. Gli elementi che ha aggiunto alla notevole struttura dello scorso anno sono di tutto rispetto, ovvero Redan, Toscano, Sounas, Iannarilli ed Enrici, giusto per citarne alcuni.
Attenzione anche al Benevento, che si è rinforzato notevolmente, mentre a livello di outsider bisogna ricordare il Cerignola, il cui attacco è di tutto rispetto, ma anche il Foggia, che può dire la sua insieme a Crotone, Latina, Potenza e Picerno.
Novità molto importante comunicata da parte della Lega Pro, che ha comunicato in via ufficiale lo sviluppo di uno specifico database che riguarda i giovani che militano nel campionato di serie C. Il numero uno della Lega Pro, ovvero Matteo Marani, in compagnia del vicepresidente vicario Gianfranco Zola, hanno tolto i veli alla nuova stagione sportiva e a tutta una serie di novità parecchio interessanti.
Dando uno sguardo ai numeri che sono stati distribuiti in merito alla stagione sportiva che ci siamo appena lasciati alle spalle, ben 709 sono stati i calciatori a scendere in campo con un anno di nascita compreso tra il 2007 e il 2009. In complesso, sono 39 i giorni di attività, con la realizzazione di 5 stage di selezione che si sono svolti sull’intero territorio dello stivale, mentre è stato disputato anche un torneo internazionale oltre a 11 amichevoli.
Si tratta di statistiche che, in effetti, mettono in evidenza come in Serie C c’è una notevole presenza e diffusione sul territorio, senza dimenticare come il progetto riguardante i giovani sembra che stia andando proprio a gonfie vele. Questi numeri molto probabilmente aumenteranno notevolmente nel corso della stagione che sta per iniziare. Tutto merito, tra l’altro, degli stage di selezione e il fatto che siano stati confermati i raduni nelle isole e il raduno che si svolgerà presso il Centro tecnico federale che si trova a Coverciano, sede dei ritiri anche della Nazionale maggiore.
In panchina a istruire le squadre Under 15, 16 e 17, ci sarà un commissario tecnico esperto e competente come Daniele Arrigoni. Per lui siamo giunti al decimo anno come selezionatore e la conferma è arrivata in maniera ufficiale. Confermato anche l’intero suo staff, composto dai collaboratori tecnici Oriano Renzi, Luigi Corino e il preparatore dei portieri, ovvero Alberto Pomini.
Per quanto concerne il lavoro delle selezioni di categoria, è da rimarcare che durante la scorsa stagione sono arrivati dei successi prestigiosi, ottenuti contro squadroni come Napoli e Bologna Under 15, ma anche Inter U16 e Fiorentina U17. Il commissario tecnico, però, ha tutta l’intenzione di non fermarsi e vuole sempre migliorare e alzare il livello. Proprio per questo motivo, ha voluto esprimere tutta la sua soddisfazione nel vedere rinnovato il suo accordo con la Lega Pro, soprattutto quando poi può ammirare alcuni dei “suoi” ragazzi che arrivano a calcare i campi più importanti del massimo campionato italiano di calcio.
Chi pensava che fosse scomparso dalla circolazione dopo l’esperienza alla guida del Lecco, non aveva fatto bene i conti con patron Di Nunno. Che, invece, non ha alcuna intenzione di mollare, ma anzi vuole rilanciare a tutti i costi. Questa volta Di Nunno ci prova in un paesino che si trova nei pressi di Cormano. Stiamo facendo riferimento a Baranzate: è qui che l’ex presidente del Lecco, Paolo Leonardo Di Nunno, vuole ricostruire un progetto in grado stupire tutti.
Fino a qualche settimana fa, tra l’altro, Di Nunno era alla guida del Lecco che, dopo aver conquistato la serie cadetta, si è reso protagonista di una stagione veramente malandata, sotto però la gestione dei figli in compagnia del diesse Fracchiolla. In fondo, però, nulla di poi così tanto diverso rispetto alla sua carriera, che ha sempre visto questi repentini passaggi dalle stelle alle stalle e viceversa, in maniera molto improvvisa.
Non c’è dubbio che Di Nunno sia uno dei personaggi più discussi, chiacchierati e controversi del calcio italiano. Il suo carattere burbero e scorbutico non ha certamente aiutato in tal senso, visto che in più di un’occasione ha avuto reazioni e comportamenti ben al di sopra delle righe, ma è chiaro che per i tifosi lecchesi la sua gestione è stata indimenticabile, con il raggiungimento dello spettacolare traguardo della Serie B.
Detto questo, Di Nunno continua imperterrito nel suo continuo cercare di far parlare di sé. E anche in questo caso ci è riuscito molto bene, dato che ha comunicato in via ufficiale di voler avviare un progetto con la Baranzatese, di cui diventerà presto presidente. Si tratta di una compagine che milita nel campionato di Promozione e ha già messo in evidenza come sarà un presidente, senza però mettere un soldo nella società. Diverse frecciatine anche a Lecco e all’amministrazione comunale, rea di avergli spillato soldi su soldi. In fondo, però, l’esperienza con il Lecco gli è rimasta davvero nel cuore e ha ammesso che lo continuerà a seguire, sottolineando anche come la nuova presidenza ha già affrontato diverse spese.
E, in effetti, le spese per rilevare da Di Nunno la società lecchese sono state notevoli, ragion per cui gli Aliberti difficilmente si muoveranno con investimenti folli sul mercato. Anzi, sarà una gestione nell’ottica di una spending review, ma in ogni caso ci sarà tempo fino al 31 agosto per poter sistemare ancora qualche tassello.